Amedeo La Mattina per ''la Stampa''
Mercoledì prossimo Matteo Salvini sarà in Polonia per tentare di allargare il fronte identitario e sovranista al partito euroscettico "Diritto e Giustizia". Il vicepremier andrà a Varsavia nella doppia veste di ministro dell' Interno e di leader politico della Lega, ma è soprattutto in quest' ultimo ruolo che incontrerà i vertici del partito governativo polacco. Il colloquio più interessante, se verrà confermato nelle prossime ore, sarà quello con il capo e fondatore del Pis Jaroslaw Kaczynski.
populisti d europa riuniti
L' obiettivo è creare a Strasburgo il secondo gruppo parlamentare, dopo il Ppe, mettendo insieme gli eurodeputati di Europa delle Nazioni e delle libertà, di cui Salvini fa parte con Marine Le Pen, e i Conservatori e Riformisti al quale aderiscono i polacchi.
Oggi i due gruppi contano 110 iscritti, ma sono due realtà politiche distinte e i Conservatori perderanno l' importante contributo numerico dei britannici in seguito alla Brexit. L' operazione politica è quella di avere un programma comune per la sfida elettorale alle europee di maggio, eleggere oltre 200 parlamentari e imporsi come l' interlocutore principale dei Popolari nella definizione dei nuovi equilibri a Bruxelles quando verrà nominata la nuova Commissione Ue.
jaroslaw kaczynski
Le sponde interna al Ppe dovrebbero essere il premier austriaco Sebastian Kurz e quello ungherese Viktor Orban, capofila del gruppo di Visegrad che vede proprio la Polonia cattolica di Kaczynski in prima fila.
Non è un caso che Salvini in molte sue uscite pubbliche, in particolare alla manifestazione della Lega a Roma l' 8 dicembre, abbia citato due volte il «Papa Santo Giovanni Paolo II», il polacco Wojtyla, per parlare di identità cristiana e cattolica da difendere contro la globalizzazione dei miliardari come Soros, che «vogliono condizionare il nostro futuro», ha detto ieri Salvini. Il leader leghista deve convincere tutti gli euroscettici a stringere un' alleanza populista in contrapposizione alle politiche di Bruxelles che hanno messo sul banco degli imputati sia l' Ungheria che la Polonia per violazioni delle regole Ue e dei principi dello Stato di diritto.
andrzej duda
Non sarà facile per Salvini realizzare una saldatura tra forze politiche che comunque rimangono diverse, rigoristi in campo economico, soprattutto del nord Europa. Gli stessi rapporti di amicizia del leader leghista con la Russia di Putin non sono certo un buon biglietto da visita a Varsavia dove Mosca è vista come il demonio politico. Non sarà altrettanto facile mettere d' accordo tutti sul sostegno ad un unico candidato. Salvini comunque è in pole position, Così afferma Lorenzo Fontana, il ministro del governo gialloverde che più di ogni altro sta lavorando a questo obiettivo.
SALVINI LE PEN-3
«Penso che Matteo Salvini sia, per carisma e capacità, l' uomo politico che meglio interpreta il cambiamento che vogliamo portare in Europa», sostiene a proposito dello spitzenkandidat, il candidato leader della coalizione alle prossime europee. «L' obiettivo - spiega Fontana - è trovare un momento di ritrovo e sintesi in una convention nei primi mesi del prossimo anno». Forse proprio in Italia. Sarebbe un grande palcoscenico internazionale per Salvini.
Fontana potrebbe essere il nome indicato dalla Lega come commissario europeo, ma i giochi sono tutti ancora da fare anche perché i vari populisti e sovranisti rischiano di andare in ordine sparso per poi magari ritrovarsi su una posizione comune solo dopo il voto. In ogni caso, precisa Fontana le elezioni di maggio saranno «un appuntamento decisivo: in tutta Europa, e non solo, assistiamo a un cambio di paradigma, dopo che a lungo le forze globaliste hanno imposto la loro visione omologante».
sebastian kurz viktor orban
Il 9 gennaio a Varsavia per Salvini sarà il primo degli appuntamenti decisivi, sicuramente quello che potrà dare una svolta al progetto di cambiamento dell' Europa.