Nel 1965 Umberto Eco partecipò alla nascita di Linus scrivendo che «Oggi stiamo discutendo di una cosa che riteniamo molto importante e seria, anche se apparentemente frivola: i fumetti di Charlie Brown». Da ieri sulla Nave di Teseo, la casa editrice da lui fortemente voluta poco prima di morire, è salita la Baldini&Castoldi, che dal '93 aveva rilevato la testata.
oreste del buono FOTO ADRIANO ALECCHI
Non è solo una coincidenza, è anche un segno di continuità dall' alto valore simbolico. Elisabetta Sgarbi lo sottolinea nel dare l' annuncio dell' acquisizione.
La «Nave», nata due anni fa (dopo la conquista di Rizzoli da parte della Mondadori), con una pattuglia i fuoriusciti Bompiani, entra al 95 per cento nel capitale della Baldini & Castoldi, da cui esce Michele Dalai, editore e scrittore: l' aveva guidata in un periodo di difficoltà dopo i successi degli Anni Novanta, quando l' antico marchio era stato «disseppellito» dagli archivi e rilanciato prepotentemente dal padre Alessandro con l' aiuto di un grande personaggio dell' editoria italiana come Oreste Del Buono.
oreste del buono
Furono gli anni della Tamaro di Va' dove ti porta il cuore , del Brizzi di Jack Frusciante è uscito dal gruppo , fino ai best seller di Giorgio Faletti a partire da Io uccido , nel 2002. Poi il ciclo si è chiuso. «Ora - ci dice Dalai - ci sono tutte le condizioni per tornare a quella scommessa. La struttura redazionale viene conservata, e per la Baldini è una svolta importante. Io mi concederò un momento di passaggio, dedicandomi al mio lavoro alla radio». La mossa della Nave di Teseo arriva in un momento particolarmente felice per il marchio di Elisabetta Sgarbi, che ha appena fatto il suo ingresso anche nella graphic novel con Oblomov , diretta da un disegnatore del calibro di Igort, e conquistato una quota di mercato dello 0,7 in meno di un anno (non è affatto poco).
L' operazione avviene, sottolinea l' editrice, con «risorse proprie», senza ricorrere alle banche e senza modificare il suo aspetto azionario abbastanza variegato, dove figurano scrittori - Umberto Eco in testa, e ora gli eredi -, editori, privati cittadini, imprenditori come Guido Maria Brera, finanziere e pure autori.
ELISABETTA SGARBI
Gli obiettivi sono riassunti in una studiatissima dichiarazione diffusa da Elisabetta Sgarbi, direttore generale della Nave di Teseo e ora presidente della Baldini&Castoldi: «L' energia della Nave di Teseo è e vuole essere contagiosa. Sono particolarmente lieta che La Nave di Teseo - e i suoi illuminati e colti azionisti - abbia raccolto la sfida di restituire un attore così importante - per storia, catalogo, autori, per Linus - come è la Baldini& Castoldi, alla pienezza della vita editoriale italiana».
In che modo potranno interagire le due sigle? La risposta è che procederanno ciascuna nella propria autonomia, anche se Baldini&Castoldi ha un sua particolare ricchezza nella cosiddetta «varia» (ovvero i libri di intervento e di attualità) mentre la Nave di Teseo fin' ora ha puntato sulla letteratura e la saggistica, pur presenti anche nel catalogo del nuovo partner.
«Che ha avuto oltretutto ingressi importanti negli ultimi tempi - ci spiega la neo-presidente - basti pensare al direttore editoriale Alberto Rollo; con la sua grande esperienza porterà inevitabilmente ottimi autori». Le ragioni di mercato sono evidenti: «Nasce oggi un gruppo che ci aiuta a differenziare le proposte ai lettori ed arricchire le possibilità per gli autori, che sempre più spesso sono attratti dalla trasposizione in graphic novel dei loro libri». Ma per Elisabetta Sgarbi e la sua squadra sono giorni intensi, anche al di là del risiko editoriale.
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Il prossimo 22 giugno, infatti, porterà a Torino, alla Venaria, la cerimonia di inaugurazione della Milanesiana, la rassegna estiva da lei organizzata a Milano, che da qualche anno collabora col Circolo dei Lettori torinese e anche col Salone del Libro. «Sì, per la prima volta presentiamo la manifestazione con un grande evento a Torino - ci dice - nel quadro della nostra idea di collaborare con le città. E sotto questo aspetto Torino è molto importante». C' è un messaggio implicito alla Milano di Tempo di Libri, il Salone alternativo per ora sconfitto?
MICHELE DALAI 1
«La Milanesiana è per lo spirito di collaborazione, sempre, mai per la contrappos