1. TUTTI A CASA DI VARDY SCARTATO, CONDANNATO ORA PRONTO A VOLARE ANCHE ALL’EUROPEO
G.D.C. per il “Corriere della Sera”
VARDY
Il mondo guardava e loro guardavano il mondo da casa sua. Tutti attorno al totem del Leicester che da solo racchiude, sintetizza e simboleggia l’essenza di un miracolo. I compagni hanno scelto di passare a casa di Jamie Vardy la notte più lunga della loro vita, quella che li ha resi immortali. Erano lì nel salotto del bomber, uomo forte di una squadra cresciuta attorno a lui e diventata miracolo.
Al fischio finale quel video di mezzo minuto, girato con un telefonino dal terzino Fuchs come fosse un qualunque ragazzo di un pub, è diventato tra i più visti del globo. Il trionfo è partito da lontano, a luglio, quando Ranieri è arrivato a Leicester, ma è esploso anche e soprattutto grazie ai 22 gol di Vardy, eletto dalla stampa miglior calciatore dell’anno. La rete più bella, il suo capolavoro, l’ha firmato contro il Liverpool: un tiro al volo da 30 metri, imparabile. Colpo da cineteca, degno del miglior Ronaldo o Van Basten.
vardy lascia casa il giorno dopo la vittoria
Se Ranieri è la base dell’iceberg, Vardy è la punta. Nel 2012 giocava nel Fleetwood, in Conference League, quinta serie e regalava il suo ultimo gol a un pubblico di appena 768 anime. Quattro anni dopo (novembre 2015) segnava contro il Manchester United al King Power Stadium, dando l’1-1 al Leicester, alimentando gli albori di una favola, e stabilendo il nuovo record di 11 gol in 11 partite di fila. Hollywood forse non l’avrebbe mai messa in scena una storia così, da fantascienza, ma vorrebbe farne un film con Robert De Niro e chissà chi nei panni di Vardy.
i fan del leicester festeggiano fuori casa di jamie vardy
Scartato sei anni fa dallo Sheffield Wednesday perché troppo piccolo, Vardy è costretto a ricostruire la sua carriera nello Stocksbridge Park Steel, una piccola squadretta di dilettanti. Stadio da 3.500 posti, stipendio buono appena per qualche bevuta e niente più. Il suo ex club oggi gli ha intitolato una tribuna e il sindaco di Leicester gli ha già promesso una via.
IMMAGINE DI VARDY SULLA PARETE DI UN HOTEL
«Il presidente deve essere impazzito», ha detto Vardy. Non è ammattito per niente il tecnico dell’Inghilterra Roy Hodgson che l’ha convocato e gli regalerà un posto a Euro 2016. Vardy ha respinto le avances dei più grandi club e firmato un rinnovo milionario con il Leicester: 3 anni di contratto. Giocava nel calcio della provincia e per guadagnarsi uno stipendio vero faceva l’operaio in una fabbrica di sostegni ortopedici in carbonio.
VARDY
Ma dalla provincia di Leicester è diventato re del mondo e ce l’ha fatta, nonostante un arresto in gioventù per aggressione («Ho difeso un mio amico sordo da un gruppo di bulli», disse al giudice), il braccialetto elettronico imposto ai condannati e l’obbligo di rincasare non più tardi delle 18.30. Allo Stockbridge l’allenatore era costretto a sostituirlo prima della fine della partita per fargli rispettare la condanna. Sono anni duri ma pieni di gol. Venduto all’Halifax per 25 mila euro. Esplode con 29 reti. Il salto al Fleetwood non è meno grande. Ma ha già 24 anni, quattro figli e non porta più la cresta. S’impone con 31 gol in 36 gare. Ci crede e fa bene il Leicester che lo prende nel 2012. L’esplosione arriva con Claudio Ranieri: 22 gol, titolo da leggenda. Lui è l’eroe della storia.
FESTA A CASA VARDY
2. "LEICE-STARS" - CARLO VERDONE E QUEL MESSAGGIO A VARDY
Francesco Persili per Dagospia
Leice-stars. Un ex operaio (Vardy), un algerino scappato in bici dalla Scozia (Mahrez), un difensore “ciccione e troppo lento” per la Premier (Morgan), un centrocampista bocciato dal Manchester United “perché difficile caratterialmente” (Drinkwater). Sono loro gli uomini che hanno fatto l’impresa. Storie di scarti e di riscatto, di emarginati del pallone che si sono presi il centro della scena.
VARDY
Leicester oggi è l’ombelico del mondo e del football. La città più multietnica del regno Unito festeggia il primo titolo in 132 anni di storia. E lo fa grazie a un magnate thailandese che ha costruito una squadra “we are the world” con un giapponese (Okazaki), un inglese di Nottingham naturalizzato giamaicano (Morgan), un danese (Schmeichel), un austriaco (Fuchs), un argentino (Ulloa), un ghanese d’Amburgo (Schlupp) guidata da un allenatore italiano (Ranieri).
MAHREZ
Non è più soltanto il figlio di Peter, Kasper Schmeichel, portiere della nazionale danese, che a 29 anni ha attraversato la sua linea d’ombra. Quel ragazzino che giocava nei corridoi dell’Old Trafford mentre il padre metteva in bacheca titoli e coppe ha parato anche le mosche. E oggi riceve il riconoscimento più importante: quello del papà che cambia la sua biografia su Twiiter: «padre di un vincitore della Premier League».
Osvaldo Bagnoli, artefice di un’altra impresa storica col Verona, era solito dire che le fortune di una squadra si costruiscono sulla sua spina dorsale. Un portiere che para, un centrale che difende e un centravanti che la butta dentro. Tra i segreti del Leicester dei miracoli c’è la coppia di centrali difensivi Morgan-Huth che per assortimento fisico e tecnico ricorda il leggendario duo del Manchester United Bruce-Pallister. Una coppia di lottatori. Una barriera insuperabile.
VARDY RANIERI VERDONE
Fortissimo di testa, Huth, soprannominato il muro di Berlino, la sua città, era famoso per i suoi trascorsi al Chelsea e per essere stato squalificato dopo aver partecipato a un porno-quiz su Twitter. La sua doppietta al City si è rivelata decisiva nella corsa al titolo. Poteva essere un delinquente e invece alzerà la coppa della Premier League il suo compagno di reparto “l’ink-credibile” Wes Morgan, il capitano con la passione dei tatuaggi cresciuto in uno dei quartieri più pericolosi di Nottingham. Il calcio lo ha salvato da un destino di marginalità. Il Leicester gli ha regalato una seconda vita calcistica.
VARDY VERDONE
A lui come a Kanté, dimenticato in Francia, uno che ha impressionato Ranieri fin dal primo allenamento: «Correva così tanto che pensavo avesse nascosta una batteria nei pantaloncini». Capello l’ha definito il nuovo Makelelè, per Gary Lineker, principe dei commentatori tv, intercetterebbe anche un asteroide: «Il 70% del pianeta è coperto dall’acqua, tutto il resto da Kantè!», il mantra che rimbalza sui social dove adesso tutti conoscono Mahrez e Vardy.
VARDY
Da carneadi a uomini copertina della favola Leicester. 17 reti e 11 assist, l’algerino è stato premiato la scorsa settimana dall’Associazione calciatori come miglior giocatore della Premier League mentre il premio della critica è andato a Vardy. 22 reti (per 11 partite consecutive a segno) il "working class hero" del Leicester, che qualche anno fa giocava nei Dilettanti e lavorava in fabbrica, oggi fa impazzire anche Carlo Verdone, tifoso acquisito delle Volpi («Grande squadra, umile, operaia, valorosa») che ha mandato un messaggio a Ranieri pregando di recapitarlo al suo attaccante: «Vardy, Roma ti ama, tu sei il Cesare di Leicester».
VERDONE
«Grazie, ma nella nostra squadra siamo tutti dei Cesare», la risposta dell’attaccante. Grande, grosso e Vardone. Dulcis in fundo, Claudio Ranieri, il demiurgo del Leicester che ha stupito il mondo. Ha preso una squadra che si era salvata all’ultima giornata travolta dalle polemiche per l’orgia in Thailandia e l’ha trasformata nella rivelazione del campionato inglese. Da Cameron a Renzi, oggi tutti esaltano Sir Claudio. «Ma io sono lo stesso uomo mandato via dalla Grecia», fa notare lui. Semplice, ironico. Normal One.
RANIERI MORGAN DRINKWATER MORGAN MORGAN DRINKWATER HUTH 1