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    MALEDETTO IL GIORNO CHE CE SO’ CASCATO - VERDONE: “L’ALTRA SERA HO VISTO UNA TURISTA CROLLARE A TERRA A PIAZZA VENEZIA. PENSAVO A UN INFARTO. E INVECE ERA CADUTA IN UNA BUCA: E’ POSSIBILE CHE ROMA FACCIA ‘STE FIGURE SCHIFOSE?" – DALL’EX CONSIGLIERE COMUNALE MASSIMO GHINI A MUCCINO E PROIETTI, ECCO COSA DICONO SULLA SITUAZIONE CRITICA DI ROMA


     
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    verdone verdone

    Ester Palma per il Corriere della Sera - Roma

     

    «L' altra sera - racconta Carlo Verdone - ero in piazza Venezia, c' era una signora cinese o giapponese, non so, era buio. A un certo punto l' ho vista crollare a terra, all' improvviso, proprio davanti a me. Ho pensato: "c' avrà avuto un infarto". E invece era caduta in una buca. Ma è possibile che Roma faccia 'ste figure schifose?».

     

    Nastri d' argento, al Maxxi, il mondo del cinema si incontra per le cinquine della 72esima edizione dei Nastri d' argento, il premio del Sngci (Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani) che, come da tradizione, saranno consegnati al Teatro antico di Taormina sabato 30 giugno. Ma registi e attori parlano anche della situazione e dei problemi di Roma.

     

    buca roma buca roma

    Verdone, in lizza col suo «Benedetta follia», grande successo della scorsa stagione, racconta l' episodio di cui è stato testimone qualche sera fa e aggiunge: «Ecco, io credo che dobbiamo fare in fretta a risolvere soprattutto il problema dell' asfalto. Non c' è solo il Giro d' Italia, qui rischiano anche i pedoni, gli anziani, i motociclisti.

     

    Non se ne può più, io di segnalazioni ne ho fatte tante, ma vedo che non succede niente. Ma che ci vuole a sistemare le strade? Non abbiamo fatto le Olimpiadi, almeno salviamo qualche vita. Ottimista sul futuro di Roma? Se devono sbriga', troppi anni che stiamo in questa situazione».

     

    carlo verdone carlo verdone

    Massimo Ghini, in gara col film di Muccino «A casa tutti bene», altro blockbuster di stagione, parla da esperto: «Io Roma l' ho amministrata, non parlo come uno che chiacchiera davanti a una birretta al bar. Sono stato consigliere comunale nella prima consiliatura Rutelli, venivamo dal commissariamento, era un momento molto delicato. Abbiamo lavorato bene, Rutelli fu rieletto con un plebiscito bulgaro, nessuno è finito sotto inchiesta.

     

    Altri tempi? Forse. Ma qui se continuiamo a piangere sul latte versato, senza farsi venire nemmeno mezza idea, beh, non ci stupiamo se poi facciamo figure pessime come col Giro d' Italia. Il problema più urgente? È dare una proposta alla città, in tutti i sensi, operativa, culturale, di lavoro. Dire: "Noi vogliamo fare questo". Invece nessuno dice niente, perché nessuno, proprio nessuno, ha niente da dire».

     

    massimo ghini massimo ghini

    Della stessa opinione il regista Gabriele Muccino, rientrato nella Capitale dopo l' esperienza americana: «Roma non sta bene, basta guardarsi intorno. Non è un' opinione, è una constatazione.

     

    Che posso fare io? Niente. Ma posso votare». Il collega Ferzan Ozpetek, ai Nastri d' argento con la sua «Napoli velata», fa un paragone impietoso fra il capoluogo campano e la Capitale: «Napoli e Roma?

     

    Oggi c' è una differenza enorme, sono il giorno e la notte.

    La prima è una città pulita, ordinata, funziona tutto: anche culturalmente. Qui i ragazzi del Cinema America hanno combattuto per mesi, a Napoli invece trovi mostre, iniziative culturali, una città viva».

    gigi proietti gigi proietti

     

    Anna Foglietta, attrice, preferisce tacere: «Non mi fate parlare di Roma, se no mi espongo troppo». Sfiduciato anche l' attore lanciato da «Romanzo Criminale», Vinicio Marchioni: «I problemi di Roma? Potremmo parlarne per ore e ore. Meglio discutere di cinema». Gigi Proietti, che ha ricevuto un premio alla carriera, inquadra la Capitale nella situazione generale del Paese: «Sì, è distratta dall' Italia, i suoi problemi quasi impallidiscono di fronte a quelli della Nazione. Roma sta faticando, speriamo ce la faccia a venirne fuori, se non altro come immagine. E noi romani dobbiamo dare una mano».

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