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    TALK SCIO’, TUTTI COL TRUCCO - VESPA AMMETTE: “PER SCEGLIERE I GIORNALISTI CHE FANNO LE INTERVISTE IN UN PROGRAMMA SERVE L’OK DEL POLITICO” - VEDREMO MAI TRAVAGLIO VS IL BANANA? “FUNZIONA COSI’, DICONO QUELLO SI’ E QUELLO NO” - TUTTI LO SANNO, NESSUNO PROTESTA - IN PRATICA IL POLITICO VA IN STUDIO COL “SUO” GIORNALISTA NEL TASCHINO - SEMPRE LE STESSE DOMANDE, SEMPRE LE STESSE RISPOSTE E IL GIOCO E’ FATTO…


     
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    dal "Fatto quotidiano"

    Bruno VespaBruno Vespa ANTONIO PADELLAROANTONIO PADELLARO

    Questa volta Bruno Vespa ha detto la verità. È successo a Otto e Mezzo, lunedì sera, da Lilli Gruber su La7. Onore al merito: "Per scegliere i giornalisti che fanno le interviste in un programma serve il gradimento del politico" . Vespa non si riferiva soltanto a Porta a Porta, mentre replicare ad Antonio Padellaro che tentava la provocazione: "Perché non hai invitato Marco Travaglio con Silvio Berlusconi?". Il giornalista è stato realista. Ha misurato e certificato i modi televisivi italiani: "Dappertutto funziona così, dicono quello sì e quello no. L'importante che, nel caso di Berlusconi, non ci fosse stato un cronista di centrodestra".

    Lilli GruberLilli Gruber

    Il direttore del Fatto Quotidiano ha contestato la risposta: il conduttore potrebbe avere il diritto, e magari sfruttarlo, di invitare chi gli pare al proprio dibattito. Ma Vespa non ha né negato la tradizione italiana né salvato i colleghi pur parlando a titolo personale. La verità di Vespa s'interseca perfettamente con la sensazione che può avere la televisione dal punto di vista critico o semplicemente la possono avere i telespettatori che vedono il tale ministro accompagnato, quasi sempre, dal giornalista di fiducia.

    marco travagliomarco travaglio

    È così che la televisione italiana ha trasformato i programmi d'informazione o di dibattito in talk show dove lo show prevale sul contenuto stesso del confronto. La differenza è apparsa lampante con il duello su Sky dei cinque candidati per le primarie del centrosinistra. Domande uguali per tutti, tempo limitato, inquadratura fissa, posizione in piede, e reazione al quesito che basta per farsi un'idea. C'è chi s'affretta a spiegare e chi disperde secondi a riflettere.

     

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