Pasquale Stanzione
(ANSA) - Il Garante Privacy ha inviato una richiesta di informazioni alla Rai chiedendo di fornire osservazioni e documenti sulla vicenda riguardante una presunta violazione della privacy dovuta, come riportato da notizie di stampa, alle riprese video effettuate da droni sull'abitazione di John Elkann da parte di una troupe della trasmissione Porta a Porta.
L'Autorità ricorda che - fermi restando ulteriori accertamenti per eventuali profili di rilevanza penale in seguito alle iniziative giudiziarie annunciate dai legali dall'interessato - anche nell'esercizio della attività giornalistica, va tenuto conto delle disposizioni in materia di protezione dati personali, che prescrivono il rispetto dei principi di liceità, correttezza e trasparenza nella raccolta di dati e vietano un uso non corretto di tecniche invasive. Il riscontro dovrà pervenire all'Autorità entro dieci giorni.
PIZZETTI
Serena Riformato per la Stampa - Estratti
JOHN ELKANN
«Se non c'era il consenso dei proprietari, è senza dubbio un'intromissione, si può qualificare come raccolta di informazioni non autorizzata, potenzialmente anche di dati personali». Francesco Pizzetti, giurista, professore di Diritto costituzionale all'Università di Torino, ex Garante della privacy dal 2005 al 2012, commenta la querelle fra la trasmissione di Rai 1 Porta a Porta e John Elkann, amministratore delegato di Exor e presidente del gruppo Gedi, di cui fa parte La Stampa.
Una troupe del talk show ha effettuato delle riprese aeree della villa dell'imprenditore a Torino con un drone. È una violazione della privacy?
bruno vespa foto di bacco
«Se i fatti sono questi, certamente. Ci potrebbe essere una violazione della normativa sulla protezione dei dati personali: informazioni di questo tipo si possono acquisire, e soprattutto utilizzare, solo se si ha il consenso degli interessati. In questo caso i soggetti non erano stati nemmeno informati».
Secondo la Rai, il Garante della Privacy in passato ha chiarito «che l'uso di immagini riprese da droni a fini giornalistici, anche senza il consenso degli interessati, è legittimo, fatte salve ovvie cautele come la non ripresa di persone, di targhe e di altri elementi identificativi».
«Ma i fini giornalistici quali sarebbero? Il fatto che Elkann si chiami Elkann non fa sicuramente diventare di interesse giornalistico cosa faccia in casa sua».
franco pizzetti
(...)
Gli avvocati della famiglia hanno replicato che «le riprese di luoghi in privata dimora» sono «vietate in assoluto». È così?
«Innanzitutto è vietato l'uso delle immagini. Non a caso la trasmissione Porta a Porta si è difesa principalmente con un argomento: le riprese non verranno trasmesse. Questa in parte è anche un'excusatio non petita. Vuol dire che loro stessi pensano di aver raccolto informazioni configurabili come dati personali. E la violazione della protezione dei dati si ha, nello specifico, con l'utilizzo e la diffusione. Certo, oltre a questo, la vicenda chiama in causa anche una serie di regole sia civilistiche che penalistiche relative alla tutela della proprietà privata».
La decisione della trasmissione di non mandare in onda le immagini chiude la questione?
JOHN ELKANN
«No, affatto. Se vuole, l'interessato, in questo caso John Elkann, può segnalare al Garante l'episodio e chiedere una valutazione di quanto è accaduto. L'organo aprirebbe un'istruttoria. Una volta registrato il mancato consenso dei proprietari, l'Autorità potrebbe sollecitare, anzi ordinare, la cancellazione delle immagini. Naturalmente la Rai, dall'altra parte, può decidere lei stessa di procedere in questa direzione, rendendo non più necessarie le procedure a tutela dei dati personali. Se le riprese vengono cestinate, gli avvocati possono reclamare una dimostrazione che l'eliminazione sia effettivamente avvenuta».
I legali della famiglia sottolineano la presenza di tre minori. È un elemento rilevante nell'esame di casi simili?
bruno vespa foto di bacco (4)
«Naturalmente i dati personali riferiti ai minori godono di una protezione ancora maggiore. Ma il problema delle tutele si deve porre sempre con i droni, persino se le informazioni vengono raccolte casualmente. Chi li usa dovrebbe avere un'estrema attenzione e un'adeguata formazione sulla delicatezza dei dati». C'è un vuoto regolatorio? «No, affatto.
C'è un vuoto di consapevolezza. Facciamo un esempio: tutti ormai sanno che non si possono nemmeno installare telecamere di sicurezza in un condominio o per strada senza l'autorizzazione dei condomini e senza i cartelli che avvisino i passanti. Invece questi ragionamenti non si applicano mai all'uso dei droni. A volte vengono considerati quasi come giocattoli. Mi pare che ci sia ancora molta strada da fare. I problemi sollevati da strumenti di questo tipo sono assolutamente rilevanti e intrecciano questioni connesse alla protezione dei dati personali».
john elkann - exor john elkann - exor