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    CHI LI HA VISTI? – ‘’MA BRUNO VESPA PERCHÉ DA BRAVO GIORNALISTA NON È ANDATO A CONTROLLARE SUI SITI DI EMERGENCY E MEDICI SENZA FRONTIERE? ENTRAMBE LE DUE ORGANIZZAZIONI STANNO LAVORANDO A TESTA BASSA SULL'EPIDEMIA. MEDICI SENZA FRONTIERE A LODI E CODOGNO, EMERGENCY A BRESCIA E A MILANO” - LUCA BOTTURA: “ECCO DOVE SONO, TUTTI…( E MAGARI PRENDERVELA CON IL MINISTRO CECO CHE CI HA RUBATO UN CARGO DI MASCHERINE E RESPIRATORI: GUARDACASO, È SOVRANISTA)”


     
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    bruno vespa bruno vespa

    Messaggio:

    Ma Bruno Vespa perché da bravo giornalista non è andato a controllare sui siti di Emergency e Medici Senza frontiere? Entrambe le due organizzazioni stanno lavorando a testa bassa sull'epidemia. Medici senza frontiere a Lodi e Codogno, Emergency a Brescia e a Milano. E anche voi di Dagospia verificare mi sembra il minimo.

     

    MEDICI SENZA FRONTIERE RISPONDE A BRUNO VESPA

    dal Fattoquotidiano - Ma a commentare il post video è proprio l’associazione Medici Senza Frontiere: l’organizzazione internazionale chiarisce di essere attiva sul territorio nazionale e soprattutto nel Nord Italia: “Gentile Bruno Vespa, siamo in azione da più di una settimana sul territorio italiano per supportare la risposta del governo, in particolare nel lodigiano. Oltre l’Italia i nostri team stanno intervenendo anche in Francia, Spagna, Belgio, Grecia Cina e Hong Kong e siamo in contatto con le autorità sanitarie in altri paesi. Tutti gli aggiornamenti sono disponibili sul nostro sito www.msf.it/covid19 e sui nostri canali social media”.

     

    ocean viking la nuova nave di sos mediterranee medici senza frontiere ocean viking la nuova nave di sos mediterranee medici senza frontiere

    E da una settimana Medici Senza Frontiere sta offrendo supporto all’ospedale di Codogno, dove è stato effettuato il primo tampone positivo di un caso di Covid-19 in Italia e dove la metà dei 100 posti letto è ancora occupata da pazienti colpiti dal coronavirus. Il team di Msf, composto da medici, infermieri ed esperti di igiene, lavora ogni giorno con le équipe della struttura, dal personale sanitario allo staff dedicato alle pulizie, per condividere la propria esperienza nella gestione di un’epidemia.

    MEDICI SENZA FRONTIERE E IL SOCCORSO AI MIGRANTI MEDICI SENZA FRONTIERE E IL SOCCORSO AI MIGRANTI

     

    “Quando abbiamo registrato il primo caso, il virus era già in circolazione. Adesso per noi è importante gestire questa epidemia ed evitare nuovi contagi. L’affiancamento di Msf è molto importante, stiamo già imparando molto” dice Andrea Filippin, direttore medico del Presidio ospedaliero di Codogno. Per il team di Msf, è essenziale incontrare il maggior numero di operatori sanitari in tutti i reparti dell’ospedale, in collaborazione con il servizio igiene ospedaliera, per rinforzare le loro competenze su come proteggersi dal virus, garantendo così anche la protezione dei pazienti.

     

    medici senza frontiere migranti barconi medici senza frontiere migranti barconi

    Un virus nuovo e poco noto, l’afflusso straordinario di pazienti e i ritmi frenetici, la carenza generalizzata in tutta Italia di dispositivi di protezione individuale, sono tutti fattori che espongono gli operatori sanitari in prima linea ad alti rischi. Sono oltre 2.800 i sanitari positivi oggi in Italia, la loro protezione è più che mai necessaria perché rappresentano la prima linea collettiva contro il virus.ù

     

    ECCO DOVE SONO…

    EMERGENCY SUDAN EMERGENCY SUDAN

    Luca Bottura per “la Repubblica”

     

    "E dov' è Emergency adesso?". Se lo chiedeva un tizio cattivista, ieri sera, in una di quei flame sui social che normalmente attaccano i "buonisti". Subito sotto, la solita raffica di commenti melmosi.

    È l' Italia che manco adesso, come certi giornalacci fasciopopulisti, non riesce a non cercare il colpevole in chi arriva da lontano. Quelli che campano di domande retoriche cui rispondere con un rutto: e le sardine?

    LOGO EMERGENCY LOGO EMERGENCY

     

    E i cinesi? E i comunisti? Pronti: i medici di Emergency sono al lavoro in Lombardia, per supportare la sanità pubblica contro il Covid. A Milano sono già sbarcati altri medici: cubani, cinesi. Le sardine non possono essere in piazza ma ne conosco personalmente (come il sardone Roberto Morgantini, a Bologna, con le sue Cucine popolari) che cibano chi non può #stareacasa perché la casa non ce l' ha. Ecco dove sono, tutti.

     

    A dimostrarvi che almeno in questi giorni dovreste girare verso il muro la gigantografia di Mario Giordano, difendere altri italiani come voi, magari solo più generosi. E magari prendervela con il ministro ceco che ci ha rubato un cargo di mascherine e respiratori: guardacaso, è sovranista.

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