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    VETTEL SHOW, IN CANADA E’ SINFONIA ROSSA – IL TEDESCO IN CLASSIFICA SUPERA DI UN PUNTO HAMILTON (5°) NEI GUAI COL MOTORE. LA STORIA DICE CHE DAL 2000 SE IL CAVALLINO VINCE IN CANADA… - IL TERRIFICANTE BOTTO INIZIALE TRA HARTLEY E STROLL – LA GAFFE DELLA TOP MODEL (AMICA DI HAMILTON) CHE SVENTOLA LA BANDIERA A SCACCHI CON UN GIRO D'ANTICIPO - VIDEO


     
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    Andrea Cremonesi per la Gazzetta dello Sport

     

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    La lettera «G» quella che Sebastian Vettel vorrebbe aggiungere a fine stagione alla sua Ferrari, battezzata Loria, è tornata a prendere forma e colore. Il tedesco si è preso tutto sull' isola di Notre Dame: pole, vittoria e comando del Mondiale - ora ha un solo punto su Lewis Hamilton -, in una corsa noiosa, dopo il terrificante botto iniziale tra Hartley e Stroll, e accorciata di 2 giri per l' errore indotto della modella Winnie Harlow che, chiamata a sventolare la bandiera a scacchi, su ordine di un commissario lo ha fatto un giro in anticipo, mandando in confusione i piloti. È stato forse l' unico vero momento di incertezza per il ferrarista.

     

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    TRICOLORE Le note dell' inno di Mameli hanno costituito una dolce colonna sonora per i tantissimi italo canadesi (solo a Montreal se ne contano 300 mila) che attendevano questo momento da 14 anni, da quando Michael Schumacher aveva tagliato per primo il traguardo.

     

    Le statistiche dicono che, dal 2000, quando la rossa ha vinto qui ha poi centrato il bersaglio grosso. E se, come è giusto che sia, Vettel, con Arrivabene e Binotto, fa gli scongiuri, come non si può pensare al Mondiale dopo il bilancio di queste prime 7 gare con Seb che, persa per circostanze sfortunate la corsa di Baku, è tornato per la terza volta sul gradino più alto del podio, spezzando l' equilibrio creato a Monaco con tre piloti a pari vittorie?

     

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    Certo, anche in passato di questi tempi si erano fatti pensieri altrettanto ambiziosi, ma quest' anno la Ferrari ha un' arma in più: la velocità sul giro secco in qualifica che ha sinora consentito a Sebastian di tornare quel killer che era ai tempi della Red Bull, con 4 pole conquistate. E a questa virtù che è nel dna della SF71H, un bel supporto lo ha fornito la nuova power unit, introdotta proprio nel weekend: «È stato un bel passo avanti», ha ammesso il vincitore, che ancora una volta ha ricordato quanto speciale sia stato per lui e la Ferrari vincere sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve.

     

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    GARA Partire davanti, facilita la vita: ieri se ne è avuta la dimostrazione lampante, Seb è sgusciato via, aiutato dall' attacco di Max Verstappen a Valterri Bottas, unica reale chance per l' olandese che partiva con le più morbide hypersoft per cercare di ribaltare il pronostico. Da quel momento in poi, superata la fase della Safety Car, durata 4 giri, la gara è vissuta su un braccio di ferro a distanza tra il ferrarista e il finlandese della Mercedes: i due, separati da un divario che oscillava tra i 4 e gli 8", si sono marcati sino al pit stop ritardato sino al 36° giro, gestendo come meglio potevano le Pirelli Ultrasoft. Montate le supersoft, Bottas ci ha provato sino alla fine, avvicinandosi sino a 3", e desistendo solo dopo un lungo alla prima curva.

     

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    «La Ferrari era semplicemente troppo veloce», ha ammesso il finlandese, che si è accollato il ruolo di rivale numero 1, mentre Lewis Hamilton non è mai stato davvero in grado di lottare per il podio: il campione del mondo, in allarme per un calo di potenza, causata forse da un raffreddamento insufficiente, non è riuscito a mantenere neppure la quarta piazza, ceduta a Ricciardo al pit stop, e solo nel finale ha provato ad attaccare l' australiano che come Verstappen, ottimo 3°, è stato penalizzato da un motore Renault non ancora all' altezza della concorrenza (le due vetture gialle della casa francese sono finite doppiate!). Unica nota stonata della grande giornata Ferrari la gara anonima di Raikkonen: sorpreso al via da Ricciardo, non è stato in grado di replicare al sorpasso ai box di Hamilton e ha chiuso 6°. Senza molta gloria. Ma a Maranello possono consolarsi con Leclerc, 10°. Il futuro è già adesso.

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    bandiera a scacchi top model bandiera a scacchi top model

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