Andrea Ossino, Giuseppe Scarpa per repubblica.it
CLAUDIO CAMPITI
Un uomo di 57 anni, Claudio Campiti, ha fatto fuoco durante una riunione di condominio in un bar nel quartiere romano di Fidene e ha ucciso tre donne. Ci sarebbero anche tre feriti gravi. La sala operativa del Nue 112 ha inviato immediatamente sul posto le forze dell’ordine e il 118 con quattro ambulanze.
La testimonianza: "Ha aperto la porta e ha iniziato a sparare"
Una delle persone presenti all'incontro ha descritto a Repubblica quei momenti terribili: "Era la riunione di fine anno del condominio. A un certo momento quest'uomo, uno dei condomini di nome Claudio Campiti, è entrato, ha caricato la pistola e ha iniziato a sparare".
Il movente: una lite per motivi condominiali
Il movente che ha fatto aprire il fuoco a Campiti sarebbe una banale lite condominiale. Sfociata poi nel sangue. Dopo l'inizio della riunione, all'improvviso è scoppiata una discussione tra l'uomo, ora in stato di fermo, e tre donne. Non c'è stato nemmeno il tempo di capire cosa stesse succedendo, che Campiti ha tirato fuori una pistola e ha fatto fuoco.
L'uomo aveva già minacciato i condomini
"L'uomo era conosciuto da tutti, era un consorziato e in passato aveva fatto minacce verbali a tutti noi". Lo dice una consorziata presente alla riunione. "Ha sparato contro il consiglio di amministrazione del consorzio - ha aggiunto la testimone -. L'arma si è inceppata ad un certo punto ed è stato bloccato da alcuni consorziati che hanno anche sbloccato la porta. Io mi sono salvata perchè mi sono messa sotto il tavolo e sono riuscita ad uscire a carponi dalla sala", afferma la donna ancora sotto shock. Un'altra testimone racconta: "E' entrato nella sala, ha chiuso la porta e ha urlato vi ammazzo tutti e ha cominciato a sparare".
CLAUDIO CAMPITI BAR FIDENE
L'arma portata via dal poligono
L'arma usata per uccidere le tre donne alla riunione di condominio sarebbe stata portata via questa mattina dal poligono di tiro. Il killer, dopo averla utilizzata, non l'avrebbe restituita.
La sparatoria nel bar "Il posto giusto" di Fidene
La tragedia si è consumata in una sala di fianco al bar "Il posto giusto" che si trova in via Monte Giberto 21 a Fidene. Probabilmente affittata per una riunione di condominio. Le prime chiamate ai carabinieri sono arrivate alle 9.33 e riferivano che un uomo aveva aperto il fuoco.
Alcuni presenti colpiti da malore
CLAUDIO CAMPITI
In molti hanno assistito all'accaduto senza poter intervenire. Alcuni di loro hanno accusato un malore. Tante le segnalazioni arrivate al 112, soprattutto da chi ha visto con i propri occhi la sparatoria.
CLAUDIO CAMPITI
"Benvenuti all'inferno": così aveva aperto il suo sproloquio delirante sul proprio blog personale Claudio Campiti, l'uomo di 57 anni fermato dai carabinieri di Roma con l'accusa di aver aperto il fuoco contro i partecipanti alla assemblea condominiale organizzata domenica in una sala a Fidene, uccidendo tre donne e ferendo altre quattro persone.
"Qui la banda a delinquere del Consorzio e dello Stato ti dice come devi pagare il pizzo senza rompere i coglioni ma elegantemente dice solo che devi partecipare", scriveva attaccando la gestione del consorzio Valleverde, una urbanizzazione sul lago del Turano, a metà strada tra i comuni di Ascrea e Rocca Sinibalda, in provincia di Rieti.
CLAUDIO CAMPITI LETTERA
Quello di Campiti è un crescendo di invettive contro i gestori e i vicini. C'è la cronistoria delle denunce depositate perfino nei confronti del prefetto di Rieti.
"Nella Sabina Mafiosa - aggiunge Campiti - trovare un tecnico che mi servirebbe per allacciarmi ora alla rete idrica e fognaria, se sei in lite con la banda locale è praticamente impossibile".
All'interno del 'consorzio della discordia' "il postino non entra a consegnare la posta perché è proprietà privata - accusa l'uomo - se non paghi le rate consortili a vita ti fanno scrivere dal loro avvocato. Il consorzio Valleverde è un consorzio che dovrebbe garantire solo la rete idrica, la manutenzione stradale, l'illuminazione, la rete fognaria ma di fatto è un condominio".
Fidene
Secondo Campiti, "lo Stato mistifica" le cose "ingannando a scopo di lucro il cittadino". Così domenica, dopo anni di rabbia repressa, Campiti si è seduto in assemblea, ha estratto una pistola e ha fatto fuoco.
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