Ilario Lombardo per "La Stampa"
DRAGHI MERKEL
Tra i giornalisti e gli analisti di stanza a Berlino si parla già di «modello Turchia». Da riadattare per la Libia e il Nord Africa più in generale. La suggestione rimanda agli accordi europei che prevedono che Ankara si prenda in carico la gestione sul proprio territorio dei profughi siriani in cambio di miliardi di euro.
Qualcosa di simile è allo studio tra gli sherpa dei governi di Italia e Germania impegnati a preparare il bilaterale tra Mario Draghi e Angela Merkel, previsto per questa sera alle 18 nella capitale tedesca.
DRAGHI MERKEL
È il primo appuntamento di una settimana cruciale che culminerà con il Consiglio europeo a Bruxelles, dove in cima all'agenda dei leader è previsto che si discuta, su input di Draghi, proprio delle possibili soluzioni al tema migratorio.
Domani, inoltre, il premier italiano accoglierà la presidente della commissione Ursula Von Der Leyen a Roma. L'incontro sarà a Cinecittà, passerella simbolica per battezzare l'ok di Bruxelles al Recovery fund.
mario draghi ursula von der leyen 1
Il luogo è simbolico e pare sia stato richiesto dall'ex ministra tedesca, per dare un segnale di attenzione anche all'industria della cultura e dello spettacolo, piegata dal virus Oggi a Berlino Merkel e Draghi non avranno bisogno di troppe formalità per discutere di un piano ancora solo abbozzato ma che potrebbe ridefinire il paradigma finora fallimentare delle trattative sull'immigrazione.
recep tayyip erdogan
Merkel è il capo di governo che più frequentemente Draghi sente al telefono e i due affronteranno anche altri dossier, più squisitamente economici e industriali, come la filiera dell'idrogeno. Di ricollocamenti dei migranti si parlerà, ma il premier lo farà seguendo la bussola del realismo.
Arrivi e sbarchi in Italia sono quotidianamente in aumento ma Draghi ha ben presente le resistenze di tutti i Paesi europei. E poi ha letto le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, anche lui ospite di Merkel, sulle migrazioni secondarie. Un nodo ancora non sciolto dall'Italia che, secondo il trattato di Dublino, avrebbe la responsabilità di processare le domande di tutti i richiedenti asilo che, arrivati sul suo territorio, si spostano in altri Paesi dell'Unione Europea.
MERKEL E DRAGHI
Nelle trattative bilaterali, i francesi e i tedeschi hanno aperto a una condivisione maggiore delle quote di migranti, come chiesto da Roma, ma premono affinché il governo italiano aumenti il carico di domande d'asilo.
Anche per questo Draghi sembra non farsi troppe illusioni sulla possibilità di rendere obbligatorio la redistribuzione dei migranti. Come ha precisato a Barcellona, durante e dopo il vertice con il primo ministro Pedro Sanchez, la sua strategia prevede di superare lo schema dei fronti contrapposti tra i Paesi del Sud (Italia, Malta, Spagna e Grecia), nazioni di frontiera interessati dagli sbarchi e dal primo approdo, e Paesi del Nord.
migranti sbarcari dalla geo barents
I ricollocamenti, spiegherà Draghi, fanno parte di un pacchetto di misure stabilite in ambito europeo e finalizzate alla stabilizzazione, innanzitutto, della Libia, anche con l'aiuto della Nato e dell'Onu.
Migranti CHE ATTRAVERSANO I BALCANI
Un impegno anche economico, corposo, che i leader di Italia, Germania e Francia intendono spingere a Bruxelles. Si parla di otto miliardi di euro almeno, indirizzati all'Africa, alla ricostruzione e alla cooperazione con i Paesi di transito.
migranti lampedusa 8
Mercoledì, sempre a Berlino andrà in scena la seconda conferenza internazionale sulla Libia. Focus sulle elezioni fissate per il 24 dicembre: la speranza dell'Europa è che il Paese arrivi integro a quella data, con condizioni di maggiore sicurezza e le ingerenze straniere ridotte al minimo.
L'augurio di tutti, Draghi in primis, è che l'America torni protagonista anche in Nord Africa. Il segretario di Stato Usa Tony Blinken sarà in visita in Germania, in Francia, dove vedrà Merkel e Macron, e poi in Italia dove è atteso dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio per il vertice della coalizione anti-Isis a guida Usa, per la prima volta a Roma.