1. LA GESTIONE DEL CASO RULA, LE DONNE BELLE, IL CAST: GLI ERRORI DI AMADEUS
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
junior cally 2
Inesperienza, faciloneria, superficialità, sessismo? Per ora, le scelte fatte da Amadeus, direttore artistico del 70° Festival di Sanremo, hanno suscitato solo polemiche. Non proprio il viatico migliore per una delle conduzioni più difficili dell' intera annata. Tutto è iniziato con l' invito di Rula Jebreal, la giornalista palestinese con doppio passaporto israeliano e italiano. L' allora direttrice di Rai1, Teresa De Santis, avrebbe esitato per le idee di sinistra della Jebreal e avrebbe richiesto una compensazione a destra.
Come se la Jebreal fosse davvero così «scomoda». «La Rai mi ha chiesto di fare un passo indietro, ho rifiutato», ha dichiarato la Jebreal, così il passo indietro lo ha fatto la Rai e Rula ci sarà.
junior cally 3
Poi fra i big della canzone è stata invitata Rita Pavone, già da tempo ritiratasi dalle scene (i cantanti italiani non si ritirano mai): valanga di critiche sui social: «È sovranista». Poi, nel presentare le dieci donne che lo accompagneranno, Amadeus è incorso in una clamorosa gaffe. Riferendosi alla fidanzata di Valentino Rossi, Francesca Sofia Novello: «Ha la capacità di stare vicino a un grande uomo stando un passo indietro».
Parole che hanno suscitato un vespaio di polemiche e costretto il presentatore a invocare il fraintendimento. Poi è scoppiato il caso del rapper Junior Cally, che nelle sue canzoni inciterebbe all' odio e alla violenza contro le donne. È intervenuto persino il presidente della Rai, Marcello Foa, per esprimere «forte irritazione per scelte che vanno nella direzione opposta rispetto a quella auspicata».
marcello foa foto di bacco
Qual è la direzione auspicata per il Festival di Sanremo? La responsabilità della scelta di Amadeus è della De Santis. Dietro ad Amadeus c' è Lucio Presta che nella direzione auspicata avrà pur detto la sua. E adesso tutti cascano dal pero, trovando in Amadeus l' anello debole della catena, un facile capro espiatorio. Responsabile di quello che ha fatto, ma anche di quello che non ha fatto.
2. LA POLEMICA IL RISCHIO DI ESCLUSIONE PER UN BRANO DEL 2017 SU UN FEMMINICIDIO
Renato Franco per il “Corriere della Sera”
Adesso il passo indietro lo deve fare il rapper Junior Cally. Almeno è quello che chiede il presidente della Rai, Marcello Foa, che esprime «forte irritazione per scelte che vanno nella direzione opposta rispetto a quella auspicata. Il Festival, tanto più in occasione del suo 70° anniversario, deve rappresentare un momento di condivisione di valori, di sano svago e di unione nazionale, nel rispetto del mandato di servizio pubblico.
Scelte come quella di Junior Cally sono eticamente inaccettabili per la stragrande maggioranza degli italiani».
RULA JEBREAL HARVEY WEINSTEIN
Una presa di posizione chiara e netta quella del presidente all' indomani del nuovo caso che coinvolge il Festival.
Nel mirino questa volta è finito il rapper mascherato Junior Cally per un brano di tre anni fa ( Strega ) in cui parlava di un femminicidio: «Lei si chiama Gioia / balla mezza nuda, dopo te la dà / Si chiama Gioia perché fa la tro../ L' ho ammazzata, le ho strappato la borsa / c' ho rivestito la maschera».
Il cantante si è difeso spiegando che bisogna distinguere tra opinioni personali («sono contro il sessismo, i passi avanti o indietro e contro la violenza sulle donne») ed espressioni artistiche («l' arte può avere un linguaggio esplicito e il rap, da sempre, fa grande uso di elementi narrativi di finzione e immaginazione che non rappresentano il pensiero dell' artista»).
silvia costa foto di bacco
Come dire che un conto è la fiction del testo di una canzone, un altro il pensiero nella vita di tutti i giorni.
Una spiegazione che non è bastata al presidente Foa secondo cui invece il Festival dovrebbe «promuovere il rispetto della donna e la bellezza dell' amore. La credibilità di chi canta deve rientrare fra i criteri di selezione. Chi nelle canzoni esalta la denigrazione delle donne e persino la violenza omicida, e ancora oggi giustifica quei testi avanzando pretese artistiche, non dovrebbe beneficiare di una ribalta nazionale». Foa chiede dunque ad Amadeus di «riportare il Festival nella sua giusta dimensione».
maria stella gelmini foto di bacco (1)
La politica sulla questione si è accesa come spesso accade quando di mezzo c' è Sanremo. Il coro questa volta però è sostanzialmente unanime e trasversale nel condannare Junior Cally, a partire dalla Lega (di cui il presidente Foa è espressione). Salvini è netto: «Mi auguro che questo tizio non metta mai piede sul palco di Sanremo». E aggiunge: «Leggo che io non gli piaccio, e se non piaccio a questo disadattato è un titolo di merito».
Il riferimento è alla canzone che Junior Cally porterà (se la porterà...) a Sanremo: No grazie , un testo proprio contro il populismo e Salvini (ma anche contro Renzi).
DANIELA SANTANCHE
Il rapper non piace nemmeno al Pd (per Silvia Costa è «inaccettabile un "cantante" che utilizza frasi che sono una vera e propria incitazione alla violenza»), al Movimento 5 Stelle (Cinzia Leone parla di «frasi violente e che istigano alla violenza di genere»), a Forza Italia (Mariastella Gelmini chiede l' intervento della Rai), a Fratelli d' Italia (per Daniela Santanchè «Cally è un rapper che incita allo stupro»).
La Rai, come spesso succede, mostra due anime. Se quella di Foa è particolarmente loquace, l' amministratore delegato Fabrizio Salini per ora preferisce il silenzio. Ieri è stata una giornata di lunghe triangolazioni telefoniche tra lui, Amadeus e il neo-direttore di Rai1 Stefano Coletta. La scelta finale è stata quella di aspettare, di prendere ancora un po' di tempo (al Festival mancano due settimane) e valutare con calma, non sulla spinta dell' impulsività.
fabrizio salini marcello foa
Quando c' era da intervenire Salini in passato lo ha fatto, escludendo Sfera Ebbasta dalla giuria di The Voice per questioni di opportunità, legate alla vicenda non ancora chiarita della tragedia nella discoteca di Corinaldo. Questa volta il caso sembra diverso e soprattutto se si escludesse Junior Cally per una vecchia canzone, la stessa sorte dovrebbe toccare anche a Marco Masini e Achille Lauro. Entrambi sono in gara tra i Big del Festival e due brani di qualche tempo fa allo stesso modo non dovrebbero rientrare nella sfera dell' eticamente corretto.
junior cally 4
Masini in Bella stronza (del 1995) cantava «mi verrebbe di strapparti quei vestiti da putt... e tenerti a gambe aperte finché viene domattina»; mentre Achille Lauro cinque anni fa in La bella e la bestia diceva che «l' amore è un po' ossessione, un po' possesso, carichi la pistola e poi ti sparo in testa». È fiction o no?