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    VI RICORDATE DEI CINQUANTA MILIARDI DI DOLLARI CHE PENDEVANO SULLA TESTA DI MOSCA DOPO LO SMANTELLAMENTO DEL GIGANTE PETROLIFERO YUKOS? LA CORTE D'APPELLO DI AMSTERDAM HA RESPINTO IL RICORSO DELLA RUSSIA, APRENDO LA STRADA AL PAGAMENTO DEGLI EX AZIONISTI DELL’AZIENDA DOPO L'ARRESTO DEL SUO EX PROPRIETARIO, IL MAGNATE ANTI-CREMLINO MIKHAIL KHODORKOVSKY - IL GIGANTE È CROLLATO DI FRONTE ALLE ENORMI RICHIESTE FISCALI DEL GOVERNO E…


     
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    (ANSA-AFP) - La Corte d'appello di Amsterdam ha respinto martedì un ricorso della Russia sul caso record da 50 miliardi di dollari, aprendo la strada al pagamento degli ex azionisti del gigante petrolifero, smantellato, Yukos dopo l'arresto del suo ex proprietario, il magnate anti-Cremlino Mikhail Khodorkovsky.

     

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    La decisione è l'ultima sul braccio di ferro legale sulla Yukos, che fu sciolta all'inizio degli anni 2000 dopo l'arresto del suo ex proprietario, il magnate critico del Cremlino Mikhail Khodorkovsky. I giudici olandesi hanno respinto la richiesta di Mosca di "frode" da parte degli azionisti durante un processo arbitrale, affermando che il ricorso della Russia era troppo tardivo.

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    Yukos era una delle numerose società costituite in seguito allo sgretolamento dell'Unione Sovietica negli anni '90, quando uomini d'affari come Khodorkovsky hanno acquisito beni ex sovietici a prezzi stracciati. Khodorkovsky, anti putiniano, fu arrestato nel 2003 e rimase in prigione per dieci anni prima di andare in esilio.

     

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    In questo processo non è parte in causa. Il gigante petrolifero è crollato di fronte alle enormi richieste fiscali del governo ed è stato venduto in aste opache a società statali guidate da Rosneft tra il 2004 e il 2006. Da allora la Rosneft, di proprietà dello Stato, è cresciuta fino a diventare una delle maggiori compagnie petrolifere quotate in borsa al mondo. Gli ex azionisti di maggioranza di Yukos hanno chiesto un risarcimento alla Russia. La decisione dei giudici di Amsterdam non mette fine alla vicenda poiché ci sono ancora altre cause in corso, anche nei tribunali di Londra.

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