Estratto dell'articolo di Giusi Fasano per www.corriere.it
angela celentano
Se è ancora in questo mondo, Angela Celentano oggi ha 31 anni. Ne aveva 3 quando, il 10 agosto del 1996, sul Monte Faito, svanì […]
La storia della scomparsa di Angela Celentano
Vista da questo 2024, la storia della misteriosa scomparsa di Angela sembra infinita, una di quelle storie italiane dai mille colpi di scena e nessun risultato concreto. E ai tanti capitoli scritti fin qui ora se ne aggiunge uno nuovo: una proroga delle indagini di altri 180 giorni. A 28 anni dai fatti.
LA FOTO DELLA PRESUNTA ANGELA CELENTANO IN TURCHIA
La giudice: «Nulla dalla Turchia nonostante i solleciti»
Partiamo dal finale. Scrive la giudice delle indagini preliminari di Napoli Federica Colucci: «Nonostante i solleciti del sostituto procuratore al ministero della Giustizia, nulla è pervenuto dalla Turchia, né il ministero ha risposto sui tempi di evasione della rogatoria», perciò «chi scrive ha concesso ulteriore proroga di 180 giorni per le indagini».
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Vincenza Trentinella: «Angela Celentano è in Turchia»
Si parlò di «pista turca» perché una sorta di inchiesta indipendente di una privata cittadina italiana, Vincenza Trentinella, indicava il piccolissimo isolotto turco di Buyukada come il luogo dove si trova oggi Angela, che vivrebbe con un uomo che crede sia suo padre.
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Trentinella non ha legami di amicizia o parentela con la famiglia Celentano, ma racconta da anni che furono le confidenze di un prelato (don Augusto) a metterla sulle tracce di Angela. Il prelato — dice lei — aveva saputo tutto da una donna nel confessionale e le aveva rivelato i dettagli poco prima di morire, «perché non posso tenermi questo peso sulla coscienza».
«Così, dopo la sua morte, andai in Turchia a verificare quella storia — racconta Trentinella — ed ebbi la certezza che era tutto vero: quell’uomo esiste, io l’ho incontrato con un pretesto, ha una cicatrice sul collo. E Angela vive con lui».
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Fafhi Bey, l'uomo «con la cicatrice»
Le certezze messe assieme in quel viaggio turco corredate da una fotografia della presunta Angela, dal nome di quell’uomo (Fafhi Bey), da indicazioni sul luogo in cui vive e su alcuni suoi conoscenti, finirono in un fascicolo d’inchiesta della magistratura italiana e furono anche mandati investigatori dall’Italia per interrogare il sospettato. Ma poi, tirando le somme, gli inquirenti si convinsero per la richiesta di archiviazione.
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Perché la gip ha negato l'archiviazione
La giudice Colucci non fu però dello stesso avviso, convinta che sulla «pista turca» c’era molto da approfondire. A cominciare dal fatto che pare sia stato interrogato l’uomo sbagliato: una persona che utilizza l’utenza telefonica di Fafhi Bey e che non aveva le cicatrici sul collo indicate da Trentinella perché non era lui. Insomma: la gip negò l’archiviazione e chiese nuovi approfondimenti.
La Turchia non collabora
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Tutto inutile, finora. […] la Turchia non collabora e il pubblico ministero Giuseppe Cimmarotta ha chiesto e ottenuto altri sei mesi di proroga delle indagini. Sperando che bastino ad avere delle risposte.
angela celentano 1 LA FOTO DELLA PRESUNTA ANGELA CELENTANO IN TURCHIA