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    VI RICORDATE DI MATTIA MAESTRI, IL “PAZIENTE 1” DI CODOGNO? IN QUESTE ORE PER LUI È ARRIVATA L’ARCHIVIAZIONE DALL’ACCUSA DI EPIDEMIA COLPOSA: IL 39ENNE ERA STATO INDAGATO DALLA PROCURA DI LODI PER I CONTATTI AVUTI NEI GIORNI E NELLE SETTIMANE PRECEDENTI AL SUO RICOVERO. C’ERA IL SOSPETTO CHE NON AVESSE RIVELATO TUTTI I SUOI CONTATTI CON PERSONE PROVENIENTI DALLA CINA. MA ORA IL GIP L’HA ARCHIVIATO PERCHÉ “IL FATTO NON SUSSISTE”


     
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    Laura Gozzini per www.repubblica.it

     

    MATTIA – IL PAZIENTE UNO DI CODOGNO MATTIA – IL PAZIENTE UNO DI CODOGNO

    Il codognese Mattia Maestri, per tutti il "paziente 1", era stato indagato per epidemia colposa dalla Procura di Lodi. Primo in Italia e in Occidente cui è stato diagnosticato il Covid-19 la notte tra il 20 e il 21 febbraio 2020 all'ospedale di Codogno, il 39enne è stato posto sotto indagine in relazione ai contatti avuti nei giorni e nelle settimane precedenti il suo ricovero in gravissime condizioni per il virus che stava facendo tremare la Cina: il Sars-Cov-2. La Procura aveva iniziato a indagare subito nelle prime ore, per il sospetto che Maestri non avesse rivelato tutti i suoi contatti con persone provenienti dalla Cina.

     

    MATTIA MAESTRI MATTIA MAESTRI

    All'epoca si era molto parlato della famosa cena sul Piacentino che il 39enne, responsabile alla Lever di Casalpusterlengo, aveva avuto con un amico appena rientrato proprio dal Paese asiatico e che alla luce della diagnosi aveva ricordato la moglie Valentina, sentita dai medici. Poi gli inquirenti hanno voluto vedere più a fondo. E' di queste ore invece la notizia dell'archiviazione dell'accusa di epidemia colposa da parte del gip, su richiesta della stessa Procura, "perché il fatto non sussiste".

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