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    VI SIETE ACCORTI CHE RYANAIR È SPARITA DAI SITI CHE AGGREGANO LE MIGLIORI OFFERTE DI VOLI ONLINE?  LA LOW COST EUROPEA HA AVVIATO DIVERSI CONTENZIOSI, ACCUSANDO I GESTORI DELLE PIATTAFORME DI “ADDEBITARE COSTI AGGIUNTIVI CHE NON ESISTONO ALLE OFFERTE PIÙ VANTAGGIOSE”. E LORO PER RITORSIONE HANNO RIMOSSO LA VENDITA DEGLI BIGLIETTI DELLA COMPAGNIA - MA RYANAIR È CONVINTA NON SOLO DI NON PERDERE NULLA, MA...


     
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    Estratto dell'articolo di Leonard Berberi per www.corriere.it

     

    ryanair ryanair

    [...] Nell’ultimo mese del 2023 gli aerei di Ryanair hanno volato con il 91% dei sedili venduti (92% a dicembre 2022) e 12,54 milioni di passeggeri: la «sparizione» dai comparatori online ha fatto perdere a Ryanair 208 mila clienti, secondo le stime del Corriere. L’aviolinea però «esulta»: questa mossa, sostiene, incoraggerà la gente a prenotare i viaggi direttamente sul sito ufficiale e non avrà effetti sulle previsioni annuali degli utili.

     

    I motori di ricerca dei voli — Booking.com, Kayak, Orbitz, Kiwi, Expedia, Trip.com, eDreams, Lastminute, eccetera — negli anni sono diventati i siti web di riferimento per milioni di viaggiatori in tutto il mondo che non hanno tempo (e voglia) di passare da una aviolinea all’altra per cercare la soluzione più conveniente. Circa un terzo dei ricavi dei principali aggregatori proviene dalla vendita dei biglietti aerei, secondo gli ultimi studi di settore.

    ryanair ryanair

     

    Ma se per le compagnie aeree medie e piccole o quelle con un network intercontinentale la presenza su queste piattaforme porta benefici — ed è spesso frutto di un accordo commerciale tra le parti — Ryanair e Southwest, l’altro gigante low cost, hanno dimensioni così rilevanti da preferire che il cliente prenoti direttamente sul loro sito e non attraverso agenzie online o fisiche.

     

    MICHAEL O LEARY MICHAEL O LEARY

    [...] Qual è il problema? «Le agenzie di viaggi online prendono le nostre offerte più convenienti e ci aggiungono costi aggiuntivi anche per servizi che non esistono», accusa Michael O’Leary, amministratore delegato del gruppo low cost (addebiti che le piattaforme respingono). [...]

     

    La low cost europea ha avviato diversi contenziosi — citando anche la difficoltà a contattare i clienti per fornire informazioni importanti come le cancellazioni o gli scioperi — e alcune settimane fa l’Alta Corte irlandese ha dichiarato illegale il «web scraping» praticato da Flightbox perché in violazione dei termini di utilizzo del sito di Ryanair.

     

    michael o leary michael o leary

    Nei primi giorni di dicembre 2023 — conferma la low cost — «la maggior parte delle più grandi agenzie di viaggio online pirata (come Booking.com, Kiwi, Kayak, eccetera) hanno improvvisamente rimosso i nostri voli dalla vendita sui loro siti web». Una «gradita rimozione» per il vettore che «potrebbe essere il risultato di pressioni da parte degli enti per la tutela dei consumatori o una risposta alla recente sentenza dell’Alta Corte irlandese».

     

    Ma «anche se rappresentano solo una piccola parte delle prenotazioni Ryanair — sottolinea la società in un comunicato — prevediamo che l’improvvisa rimozione dei nostri voli da questi siti web ridurrà i tassi di riempimento degli aerei a breve termine dell’1% o del 2% nei mesi di dicembre e gennaio e alleggerirà inoltre i rendimenti a breve termine poiché mettiamo a disposizione dei consumatori tariffe più basse».

    Eddie Wilson Eddie Wilson

     

    La low cost non prevede che questa mossa degli aggregatori di voli «influirà materialmente sul nostro traffico» e sui profitti per l’anno finanziario 2024 (che si chiude a marzo). Secondo le stime del Corriere tra gennaio e dicembre di quest’anno la «sparizione» dai motori di ricerca dei voli potrebbe avere un impatto negativo per Ryanair su 3,2 milioni di viaggiatori e circa 260 milioni di euro di ricavi.

     

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