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    TROVATE UN POSTO NEL GOVERNO A "DIBBA" - LE MOSSE DEL M5S PER SALVARE CONTE. LO SCONTRO TRA IL "CHE GUEVARA DI ROMA NORD" E RENZI RISCHIA DI AFFOSSARE "GIUSEPPI". COSI' NEL MOVIMENTO PENSANO A UN TURN-OVER NELL'ESECUTIVO: VIA FRACCARO E BONAFEDE, DENTRO DI BATTISTA (ALL’INNOVAZIONE) - ARCURI AL POSTO DI PATUANELLI ALLO SVILUPPO? – MES, RIFORMA DELLA GIUSTIZIA E REDDITO DI CITTADINANZA, I NODI DA SCIOGLIERE. E BEPPE GRILLO? "PARLERÀ ALLA FINE"


     
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    Federico Capurso per “la Stampa”

     

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    Il grande silenzio lasciato da Beppe Grillo su questa crisi non verrà rotto nelle prossime ore. Il fondatore del Movimento osserva, viene consultato, ma non vuole parlare. L' ultima volta che i vertici M5S lo hanno sentito, lui si è solo sincerato che nel voto su Rousseau per varare la nuova leadership del partito non venisse infilato da qualche manina anche un "emendamento" con cui ufficializzare la frattura con Davide Casaleggio. Vuole una transizione pacifica verso l' addio, guidata da un organo legittimato.

     

    Il capo politico Vito Crimi lo ha poi aiutato a chiudere una delle ultime cause legali aperte con il Movimento, gli ha chiesto anche consiglio sull' apertura a Matteo Renzi, ma ogni sussurro resta sotterraneo. Nonostante le speranze di palazzo Chigi, non interverrà pubblicamente - spiega chi in queste settimane ha tenuto traccia dei contatti - a meno che l' alleanza con il Pd, di cui Giuseppe Conte viene considerato il terminale, non sia sul punto di franare. E dunque, non prima che il leader di Italia Viva metta un veto sul premier.

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    Nel frattempo, sotto il cielo pentastellato, la vita si è fatta improvvisamente frenetica, come in un formicaio che sta andando a fuoco. «Lavorino tutti 23 ore al giorno per trovare i temi intorno a cui costruire le condizioni per un nuovo governo», chiede il capo politico Vito Crimi in una chat interna. Così i parlamentari si riuniscono, divisi per commissioni, e anche ministri e sottosegretari - raccontano - non sono mai stati così propositivi, tra progetti, punti programmatici e temi da sviluppare.

     

    ROBERTO FICO L ESPLORATORE ROBERTO FICO L ESPLORATORE

    Una valanga di proposte finite sul tavolo di Crimi e che i due capigruppo di Camera e Senato, Davide Crippa e Ettore Licheri, porteranno questa mattina al tavolo sul programma con il presidente della Camera Roberto Fico. Paure e aspirazioni muovono ogni cosa, che si voglia tentare una promozione nella squadra di governo o salvaguardare la propria poltrona. Ma si lamentano, deputati e senatori grillini: «Fino a martedì rischiamo di non sapere se Renzi accetterà o meno Conte come premier». In altre parole, vorrebbero sapere prima se questo incessante lavorio si rivelerà utile o meno.

     

    Proseguire inerti sulla strada tracciata dal leader di Italia viva è pericoloso, temono di finire dritti in una trappola e chiedono ai vertici di reagire: «Non possiamo arrivare a martedì con un programma firmato da tutte le forze di maggioranza e poi aspettare che Renzi ci dica che va bene tutto, ma non Conte. Finiremmo di nuovo spalle al muro. Chiariamolo subito».

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    Li ha infastiditi anche l' ultima idea fatta circolare da ambienti renziani, che vedrebbe un ridimensionamento di Conte, spostato dalla presidenza del Consiglio al ministero degli Esteri. «Stiamo ripetendo che siamo tutti con Conte per salvaguardarlo a palazzo Chigi, non in altri ruoli», sbotta un deputato in una chat interna. «Di certo, non per sostituire Di Maio alla Farnesina e creare altre tensioni», gli risponde una collega.

     

    Il rinnovamento della squadra, però, sarà forte. Anche nei "ruoli minori" del sottogoverno. Le uscite di scena di Alfonso Bonafede dal ministero di via Arenula e di Riccardo Fraccaro da palazzo Chigi vengono date per certe, anche se si dovrà trovare loro un' altra sistemazione. Qualche poltrona verrà probabilmente destinata anche agli esponenti della corrente "parole guerriere" e, forse, a quelli più di spicco della fronda anti-Renzi che ieri, dopo la fuga di notizie, ha fatto saltare la riunione in programma per discutere la linea da tenere.

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    Una quadra sui temi che entreranno nel contratto di programma, invece, si troverà in tempi rapidi, assicurano dai piani alti del Movimento. Anche sul Mes, sulla riforma della Giustizia e sul reddito di cittadinanza, che sulla carta sarebbero i nodi più difficili da sciogliere. I Cinque stelle rilanceranno sul salario minimo, sulla "fase due" del reddito di cittadinanza e sui fondi per la transizione green nel Recovery plan. Ma in fondo, come sintetizza un ministro di peso del Movimento, «il programma è l' ultimo dei nostri problemi».

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