ARTEM USS
1. RUSSIA: MELONI, SU CASO USS ANOMALA DECISIONE SU DOMICILIARI, APPROFONDIREMO VICENDA
(Agenzia Nova) - Sul caso Artem Uss “ci sono delle anomalie, e la principale credo sia la decisione della Corte di appello di offrire gli arresti domiciliari con motivazioni discutibili e di mantenerla anche quando c’era un’iniziativa sull’estradizione”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa ad Addis Abeba. “Credo abbia fatto bene il ministro Nordio ad avviare un’azione disciplinare”, ha aggiunto. “Quando torno – ha concluso Meloni – un approfondimento su questa vicenda va fatto”.
2. SANTALUCIA: “NORDIO CONOSCEVA IL CASO USS. TROPPO COMODO ADESSO ACCUSARE I GIUDICI”
Estratto dell’articolo di Conchita Sannino per “la Repubblica”
GIUSEPPE SANTALUCIA
"Prima chiediamo ai giudici di considerare il carcere come estrema possibilità. Poi accade l’evasione, che purtroppo è accaduta, e siamo pronti a dire che è colpa loro, che hanno sbagliato i giudici. Ma così non va". In più, ragiona con Repubblica Giuseppe Santalucia, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, emerge un paradosso dal caso Uss. "Da quella parte politica non si accusano spesso i magistrati di ricorrere troppo alle catture, e alle celle dei penitenziari?". Un velo di ironia. "Stavolta ci si accusa del contrario. Ma mi pare che, in ogni caso, il ministro della Giustizia conoscesse il caso, in tutti i suoi vari passaggi".
giorgia meloni carlo nordio
Presidente Santalucia, stiamo dicendo che sul caso di Artem Uss c’è uno scaricabarile da parte del ministro Nordio o della struttura di via Arenula?
"Metto i fatti in fila. Vedo un po’ una caccia al colpevole. E noto una sottile contraddizione, ecco, mettiamola così".
[...] Facile scaricare ora sui magistrati?
"Si dice: il potere e la discrezionalità sono dei giudici. Vero. Ma quel potere viene esercitato osservando le regole, applicando le norme". [...]
3. “COLPA DEL MAGISTRATO” E IL GOVERNO ORGANIZZÒ LO SCARICABARILE
Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini e Fabio Tonacci per “la Repubblica”
LA FUGA DI ARTEM USS - VIGNETTA DI ELLEKAPPA
Quella di Artem Uss è la storia di una fuga. Di una lunga catena di errori e di sottovalutazioni. Ma anche di una indiavolata ricerca […] di un capro espiatorio. Il più possibile lontano dal Governo. [...]
Il cerchio ristretto di Meloni capisce che la situazione è politicamente sfuggita di mano all’inizio di aprile, un paio di settimane dopo la fuga del russo. Nei giorni precedenti gli Stati Uniti, utilizzando i tradizionali canali diplomatici, hanno segnalato al governo italiano l’irritazione per quanto accaduto, ricevendo però, come riscontro, solo il silenzio.
Fino a quel momento infatti nessuno ha veramente aperto “il dossier Uss”, né con la presidente del consiglio né tantomeno con l’Autorità delegata, Alfredo Mantovano. [...]
GIORGIA MELONI CARLO NORDIO
L’oligarca, per i nostri apparati, era [...] poco più di un detenuto qualsiasi. «L’Italia, nonostante gli sforzi della premier, è comunque un’osservata speciale visto il rapporto di alcuni partiti della maggioranza con la Russia», ragiona una fonte di intelligence. «La vicenda ha spinto qualcuno a farsi qualche domanda: c’è stato davvero un errore o invece qualcuno ha voluto fare un favore alla Russia di Putin?».
È a questo punto che a Palazzo Chigi è scattato l’allarme: non si può dare nemmeno la percezione [...] che l’Italia possa subire l’influenza di Mosca, soprattutto in un momento in cui la premier fa del rapporto con gli Stati Uniti il principale asset della sua politica internazionale.
LA VERA FOTO DI ARTEM USS
[…] Il Governo, comunque, ha la possibilità di esplicitare la propria posizione il 4 aprile, quando il Copasir, allertato dall’eco internazionale del caso, chiede spiegazioni all’esecutivo. All’ufficio di presidenza del Comitato parlamentare arrivano tre lettere. La prima porta la firma di Mantovano. Il sottosegretario riferisce che l’intelligence non ha avuto alcun ruolo nella partita: Uss non è una spia, dice, non c’era nessun fascicolo su di lui e nessuno da Washington ha chiesto l’intervento dei nostri agenti. Dunque: servizi segreti incolpevoli.
Dall’Interno scrive anche il ministro Matteo Piantedosi. Il Viminale ricostruisce i controlli effettuati dai carabinieri presso il domicilio di Uss, sottolineando che nessun sistema di sorveglianza speciale è stato organizzata perché nessuna richiesta in questo senso era arrivata dal Tribunale. Dunque: forze di polizia incolpevoli.
La terza lettera è firmata dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Riporta correttamente la corrispondenza avuta con gli Usa, informa il Copasir di averla trasmessa alla Corte di Appello di Milano per sensibilizzarla delle preoccupazioni del Paese che ha chiesto l’estradizione, ma, spiega, quell’invito non è stato raccolto. Perciò è stato costretto a predisporre un’indagine interna. Dunque: ministero assolto e magistrati sotto accusa.
giorgia meloni lorenzo guerini audizione al copasir
Una posizione che, secondo alcune fonti, davanti al Copasir avrebbe dovuto sostenere anche la premier nell’audizione successiva. Cosa che invece non fa. [...] Al termine dell’audizione, l’Agi (il cui ex direttore è il portavoce della Meloni, Mario Sechi) batte però questa dichiarazione, attribuita alla premier: «L’evasione di Uss non è stata colpa del Governo, ma di un altro organo dello Stato». Il riferimento, chiaramente, è alla magistratura. [...]
ARTEM USS