Da corriere.it
vialli santuario della speranza
Un ringraziamento, forse un ex voto. Per la trionfale vittoria agli Europei e probabilmente per altro, per la sua malattia già sconfitta due volte. Gianluca Vialli, capo delegazione della Nazionale, domenica è stato al Santuario della Beata Vergine della Speranza di Grumello Cremonese, una chiesetta settecentesca in mezzo ai campi, a un passo dalla casa in cui l’ex attaccante è cresciuto. E ha pubblicato solo una breve didascalia in italiano e in inglese sui social: «Il tempo della gratitudine».
Probabilmente un ringraziamento non solo per il titolo europeo, ma anche per la malattia ma anche per il tumore al pancreas che ha dovuto sconfiggere in due riprese tra il 2018, quando lo aveva per la prima volta rivelato al Corriere della Sera, e lo scorso anno.
VIALLI
Una battaglia che non è ancora del tutto vinta. Un’esperienza che ha portato l’ex attaccante di Inter e Sampdoria a essere uno dei grandi motivatori del gruppo azzurro con il celebre discorso di Roosevelt prima della finale contro l’Inghilterra. Durante «Sogno Azzurro», la serie tv che aveva prima preceduto - e poi seguito - il debutto dell’Italia agli Europei, lo scorso 11 giugno, lo aveva raccontato: «Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato. Devo andare avanti, sperando che si stanchi e mi lasci vivere ancora tanti anni».
DISCORSO VIALLI FINALE WEMBLEY
Il santuario della Speranza, in mezzo ai campi, è non solo un luogo caro al campione di Sampdoria e Juventus per l’infanzia, ma anche quello in cui, aveva raccontato, vuole fare sposare le sue figlie. Noto anche come «Madonna del Deserto», proprio perché in perfetto isolamento - è a circa un km dalla frazione di Zanengo - sorge secondo la tradizione sul luogo di un’apparizione mariana: la Vergine apparve a una giovane muta e la guarì.
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