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    "HO ABUSATO DI MIA FIGLIA" – UN UOMO CONFESSA DI AVER VIOLENTATO LA FIGLIA ADOTTIVA DI 15 ANNI, DI ORIGINI BRASILIANE – È SUCCESSO VICINO A VERONA: LA MINORENNE SAREBBE STATA CONSENZIENTE MA, QUANDO LUI L'HA MINACCIATA DI LEVARGLI IL CELLULARE, È CORSA DALLA MAMMA PER DENUNCIARLO – LA DONNA SI È POI RIVOLTA AL PARROCO, CHE HA CONVINTO L’UOMO AD AUTODENUNCIARSI AI CARABINIERI. ORA È STATO CONDANNATO A 4 ANNI…


     
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    Estratto dell’articolo di Laura Tedesco per www.corriere.it

     

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    «Ho abusato di mia figlia». Una colpa agghiacciante, un sospetto inconfessabile. Anzi, confessato al parroco: quel prete da cui è stato poi convinto a confessare la sua colpa gravissima alla moglie e anche ai carabinieri.

     

    Lei dormiva mentre lui, in piena notte, violava l’innocenza della figlia adottiva, 15enne all’epoca dei fatti. Una famiglia che si è spezzata irrimediabilmente, una storia sconvolgente sfociata nella condanna a 4 anni del padre adottivo.

     

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    […] Da lì, da quella sorta di «autodenuncia», partì l’inchiesta sul patrigno veronese per aver «compiuto atti sessuali con la figlia 15enne in più occasioni, dall’ottobre 2020 agli inizi del settembre 2021». Lunghi mesi, quasi un anno, durante cui il padre adottivo si era «avvicinato», per sua stessa ammissione, in maniera sempre più «intima», entrando nella camera della ragazzina quando il resto della famiglia (due figlie e la moglie) dormiva e non poteva sentire, baciandola sulla bocca, toccandola e toccandosi, fino ad avere rapporti completi.

     

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    Un’escalation di approcci fisici che un genitore non dovrebbe mai avere con i figli, condotte che per il codice penale si chiamano abusi su minore. Tali li definì il 48enne nella «confessione» da cui era scaturita l’inchiesta che è appena sfociata nella sua condanna in abbreviato, aggiungendo però che la minore durante quei «contatti intimi» sarebbe stata consenziente.

     

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    […] La 15enne, invece, avrebbe deciso di confidare tutto alla madre per una sorta di ripicca, in quanto il padre, preoccupato nell’accorgersi che la minore chattava e si relazionava con ragazzi molto più grandi, l’aveva redarguita: se non righi dritto, le avrebbe preannunciato, ti metterò sul telefonino il «parental control».

     

    A quel punto la ragazza si sarebbe «vendicata» confidando alla madre quanto avveniva durante la notte, ormai da mesi, tra lei e il genitore. Incredula e sconcertata, la donna interpellò il parroco sul da farsi. Il resto è diventato cronaca giudiziaria.

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