1 – VENEZIA 80, CONTESTAZIONE PER WOODY ALLEN
contestazione a woody allen al festival di venezia
(LaPresse) – Woody Allen contestato lunedì sera sul red carpet della Mostra del cinema di Venezia. Un gruppo di persone ha inscenato una protesta al momento dell’arrivo del regista americano. I contestatori dietro le transenne lo hanno accolto al grido di “spegnete i riflettori sugli stupratori” e “il patriarcato non lo vogliamo”, prima di essere allontanati dagli addetti alla sicurezza.
2 – “NON PENSO ALLA MORTE E CONTINUO A FARE FILM”
Estratto dell'articolo di Gloria Satta per “il Messaggero”
woody allen al festival di venezia 2023
La stampa internazionale accoglie Woody Allen con una standing ovation. Gabriele Salvatores lo incrocia e s'inchina al suo passaggio. Lungo il red carpet i fan lo acclamano. E poi spuntano una trentina di ragazze (qualcuna si denuda il seno) che, subito allontanate dalla sicurezza, lo contestano al grido di «Stupratore!», «Abbasso il patriarcato» diffondendo un volantino che rinfaccia alla Biennale di aver invitato il regista, Luc Besson e il film di Roman Polanski accusati di abusi.
E poco importa che Woody sia stato scagionato da ben due inchieste dall'accusa di aver molestato la figlia adottiva Dylan. Anche in America è stato ostracizzato. «Se sei "cancellato", questa è la cultura da cancellare», ha dichiarato a Variety.
contestazione contro woody allen al festival di venezia
Contestazione a parte, a Venezia il regista, 87 anni, ha conquistato tutti con il suo 50mo film Coup de Chance, girato a Parigi con attori francesi che parlano la loro lingua (Lou de Laâge, Melvil Poupaud, Valerie Lemercier, Niels Schneider) […]
[…] È vero che "Coup de Chance" sarà il suo ultimo film?
«Non credo. La voglia di lavorare è sempre tanta, le idee ci sono ma è faticoso trovare i finanziamenti. Mi arrivano proposte da tutti i Paesi d'Europa. Aspetto il progetto giusto, girerei un film anche in Islanda».
woody allen al festival di venezia 2023
Tornerebbe ad ambientare una storia nella sua New York?
«Non lo escludo affatto. Ho già un'idea bellissima e, se qualche folle avrà voglia di finanziarmi, sarò felicissimo di girare ancora una volta a Manhattan».
È cambiato, negli anni, il suo modo di lavorare?
«Il mio obiettivo numero uno è sempre stato lo stesso: non essere noioso. Oggi continuo a seguire la solita routine: mi alzo, faccio qualche esercizio, poi colazione, quindi mi sdraio sul letto per buttare giù a penna quello che poi copierò con la macchina per scrivere. Con il tempo non ho imparato chissà cosa, è sempre questione di ispirazione».
Preferisce scrivere i personaggi femminili o maschili?
contestazione a woody allen al festival di venezia
«I ruoli maschili migliori li ho scritti 30 anni fa, quando ero io stesso a interpretarli. I personaggi femminili mi vengono meglio, forse perché le donne hanno avuto molta importanza nella mia vita».
Lei è stato ostracizzato in America, eppure ha dichiarato a Variety di appoggiare il movimento #MeToo. Perché?
«Ogni movimento che faccia qualcosa di positivo per le donne è una buona cosa. Quando diventa estremo è sciocco. Io potrei essere un modello per il #MeToo: ho sempre creato bei ruoli femminili, ho pagato le donne come gli uomini, ho diretto centinaia di attrici e nessuna si è lamentata».
Lou de Laage Niels Schneider e woody allen sul set di coup de chance
Che rapporto ha con il destino?
«Mi considero molto fortunato. Ho avuto una vita meravigliosa, un matrimonio fantastico, due figlie, il rispetto e l'ammirazione. Non sono mai stato in ospedale e non mi è successo nulla di tremendo. Spero continui così».
L'umorismo può servire ad esorcizzare l'idea della morte?
«La morte è una brutta cosa ma non c'è modo di contrastarla né una via di fuga. Basta non pensarci».
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