1 – PALERMO, FOLLA E CAMPANE ALLA MESSA PER IL BOSS. E POI LE MINACCE DEL PRETE AL CRONISTA: "LEI LA PAGA"
Salvo Palazzolo per www.repubblica.it
(montaggio di Silvio Puccio)
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Un mese fa, il questore di Palermo aveva vietato i funerali pubblici per Tommaso Spadaro, il “re” del contrabbando e della droga condannato per l’omicidio del maresciallo dei carabinieri Ievolella.
Ieri, invece, si è tenuta una funzione solenne nella chiesa di Santa Teresa alla Kalsa, nel cuore del centro storico, officiata da padre Mario Frittitta, il carmelitano che negli anni Novanta era stato arrestato e poi assolto per aver detto messa nel covo del latitante Aglieri.
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Il sacerdote non ha gradito le domande sul perché di quella messa fatta in ricordo di un capomafia, dunque di uno scomunicato. “Stia attento – ha detto al cronista – lei la paga”. Mentre una gran folla, un organo e le campane avevano appena reso un tributo al boss che ripudiò la figlia solo perché aveva seguito il marito, diventato collaboratore di giustizia, Pasquale Di Filippo. Altri due figli di Spadaro sono stati invece arrestati per mafia e di recente sono tornati in libertà.
2 – PALERMO, FUNERALE IN CHIESA PER IL CAPOMAFIA SPADARO. IL PRETE: "DICEVA IL ROSARIO OGNI GIORNO"
Salvo Palazzolo per www.repubblica.it
(montaggio di Silvio Puccio)
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Come ogni mafioso era ufficialmente scomunicato, ma il "re" della Kalsa Tommaso Spadaro (a differenza di Totò Riina) ha avuto comunque un funerale nella chiesa del cimitero palermitano di Sant'Orsola, per l'occasione blindato (il questore Renato Cortese aveva infatti vietato esequie pubbliche). L'82enne Spadaro è morto giovedì ai domiciliari, a Perugia, dove scontava una condanna a 30 anni per essere stato il mandante dell'omicidio del maresciallo dei carabinieri Vito Ievolella, ucciso nel 1981.
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Il frate che ha celebrato la messa, Angelo Li Calzi, sostiene che Spadaro si fosse pentito: "Recitava il rosario ogni giorno". Ma il boss del contrabbando e della droga (si definiva il "Gianni Agnelli di Palermo per le sue ricchezze) era sempre rimasto un irriducibile di Cosa nostra, non ha mai collaborato con i magistrati. Dieci anni fa, Spadaro si era laureato in carcere, una tesi su Gandhi e la non violenza.
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