Paola Italiano per la Stampa - Estratti
ubaldo pantani nei panni di filippo bisciglia
Due cose certificano il successo televisivo: gli ascolti e le parodie. I primi, Temptation Island li miete da anni e con il botto estivo da 30% di share ha fatto alzare bandiera bianca anche a Rai , che per ora ha ritirato le truppe di Alberto Angela. La cultura può attendere.
Quanto alla parodia, è una chicca d’autore dell’ultima stagione televisiva: Ubaldo Pantani, in completo rosa shocking nei panni del presentatore Filippo Bisciglia, o meglio, di una sua versione languida, maliziosa, un po’ perversa di fronte alle coppie tentate. In quanto ai cornuti di turno, sono praticamente tutto il cast del GialappaShow sul Nove. Perché parlando di tentazioni, il trash per un comico è quella più irresistibile.
ubaldo pantani foto di bacco (2)
Pantani, com’è nata la vostra Tentescion Ailand?
«Da un’idea di Marco Santin. Stavamo pensando a uno sketch corale che riprendesse un po’ la tradizione dei vari Mai dire…, quella di coinvolgere in alcune gag tutto il cast. Come succedeva con Crozza quando faceva Linea Verde o con Fabio De Luigi nelle vesti di Olmo quando cantava “C’è simpatia tra di noi”. L’approccio è stato quello di Mai dire Grande Fratello: c’è il fenomeno e quindi cerchiamo di lavorarci sopra. Temptation Island ti raggiunge anche se non vuoi. Tutti ne parlano, fa cambiare i palinsesti, alla fine in qualche modo ti arriva. Entra nella vita social, anche di coloro a cui non gliene frega niente».
Le corna fanno audience.
ubaldo pantani nei panni di filippo bisciglia
«Funzionano alla grande. Alla fine è un programma shakespeariano, che mette in mostra tutte le corde delle miserie umane. Quello che viene chiamato trash, farlo bene non è facile».
Non è facile neppure fare la parodia del trash. Non avevate paura che l’originale fosse più comico delle vostre gag?
«Lo sketch l’abbiamo creato con l’iperbole, prendiamo una cosa reale e la amplifichiamo. Ma di fatto non c’è tanta differenza tra quello che facciamo noi e quello che fanno loro.
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Cosa l’ha fatta più ridere del Temptation Island originale?
«Lo stupore. Prima puntata, vedi la presentazione di un coppia, capisci subito che tipo è lui e pensi che non può che succedere una catastrofe sotto ogni profilo. Dunque siamo qui per aspettarla, questa catastrofe. Poi lui si avvicina al campo di beach volley e fa un apprezzamento spaventoso, agghiacciante sulle ragazze e la gente salta su indignata. “Non è possibile!”. Ma da uno così cosa ti aspettavi? Non puoi stupirti che abbia avuto una reazione del genere, ma l’hai vista la presentazione?».
ubaldo pantani foto di bacco (1)
Ora molti sono indignati dello slittamento di Angela: è una resa della cultura al trash.
«Ma no. C’è spazio per tutto. Per il trash e per Angela».
Di Bisciglia non fa una vera imitazione. Perché?
«Perché non ha caratteristiche particolari. Ho solo ripreso il suo incipit, “Non dovrei dirvelo ma ve lo dico”, poi mi sono inventato una cosa che di fatto non c’è: un personaggio di fantasia, una costruzione comica. Però la gente l’ha considerata plausibile, vuol dire che funziona. Io non riprendo mai il tormentone dei personaggi: ne creo uno vicino, plausibile. È una questione di scrittura» .
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ubaldo pantani
«Io sono un comico che fa le imitazioni, che è diverso da un imitatore. Lo dico con profondo rispetto anche per quelli che tecnicamente sono imitatori perfetti. Io cerco di far ridere. In passato volevo scomparire dietro i personaggi, ora non ho più voglia. Un po’ non sopporto più il trucco pesante, un po’ quel tipo di libidine nello scomparire, nel fare la cartolina precisa identica non ce l’ho più».
Bisciglia ha gradito?
«Sì, mi ha mandato un video con una giacca colorata e mi ha detto “Voglio vedere se riesci a trovare questo punto di colore”».
Lei è amico di Lapo, uno dei suoi cavalli di battaglia da anni, in grande spolvero al tavolo di Fazio sul Nove.
«Lo imito dal 2005. Ci siamo conosciuti al lancio della Grande Punto, era il tempo delle felpe. Poi il personaggio si è evoluto. Tutti e due: lui e la mia imitazione. Capita, anche Giletti ho cominciato a farlo con i capelli neri e ora ha i capelli bianchi».
Qualcuno che avrebbe voluto imitare e invece non ha potuto?
ubaldo pantani giletti
«Cruciani. La voce non mi è mai venuta».
Persone importanti nella sua carriera?
«Pino Insegno».
Che le ha fatto?
«In un’intervista, parlando di Max Tortora, disse che era dovuto passare dalle “forche caudine delle imitazioni”. È vero, per affermarti e poter fare qualcos’altro devi ritagliarti uno spazio. Così dopo gli inizi come comico ho deciso di lavorare sulle imitazioni, e per almeno 10 anni ho fatto vedere la mia faccia il meno possibile».
Quanto si diverte con i Gialappi?
ubaldo pantani nei panni di dago a quelli che dopo il tg 2
«Tantissimo. A loro cerco di dire sempre sì, anche per riconoscenza. A volte non riusciamo a registrare dalle risate».
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