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Il set di 'Otto e mezzo' diventa un ring. Lo scontro si consuma, a colpi di battute e insulti, tra il direttore del 'Fatto Quotidiano' Marco Travaglio e l'editorialista de 'Il Corriere della Sera' Beppe Severgnini, ospiti ieri sera della trasmissione di Lilli Gruber su La7. A far scoccare la scintilla le dichiarazioni contrastanti dei due giornalisti sull'operato del governo e sulle reazioni alla manovra giallo-verde di istituzioni come Bankitalia e Fondo monetario internazionale.
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Secondo Travaglio il Fmi e Bankitalia "non possono permettersi di dire ai governi quali leggi devono fare, quali devono mantenere, quali non possono cambiare e quali possono cambiare". "Io capisco che a Severgnini non importi niente se alla maggioranza degli elettori italiani garba che vengano riformati il Jobs Act e la legge Fornero e che venga fatto il reddito di cittadinanza - sostiene stizzito il direttore del 'Fatto' - ma purtroppo, fino a quando nella Costituzione ci sarà scritto che la sovranità appartiene al popolo, la sovranità apparterrà al popolo e non a Bankitalia o al Fondo Monetario o a Severgnini o a Travaglio".
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Parole cui è seguita la replica del giornalista del 'Corsera'. "Bankitalia è una istituzione di garanzia, non è lì per servire un governo", ribatte Severgnini. E ancora, "è troppo facile per i governi dire: 'Chi vi ha eletto?' - sostiene, facendo riferimento alle parole del vicepremier Di Maio - Questa è la ricetta del peronismo, è un vecchio trucco che funziona". Ma Travaglio replica ancora: "Noi non possiamo far comandare i mercati. Noi dobbiamo avere una politica forte che fronteggia dei mercati e cerca di persuaderli sulla bontà delle sue scelte senza delegare a loro quelli che sono compiti della politica che deve fare quello che ha promesso ai cittadini".
MARCO TRAVAGLIO A CAPALBIO
Da qui l'affondo di Severgnini: "Marco e io ci conosciamo da tanti anni e questa sua versione filogovernativa mi mancava, devo ammetterlo, devo dire che mi colpisce. "Io non sono affatto filogovernativo - sbotta Travaglio - smettila di fare la caricatura e rispondi alle cose che ho detto. Io ho detto che questo governo si muove come l'armata Brancaleone. Se questo secondo te è filogovernativismo accomodati. Io potrei citare tutte le cose che hai scritto sui precedenti governi, quelli che hanno ingigantito il nostro debito e che tu descrivevi come i salvatori della patria".
stefania chiale, beppe severgnini e anna masera controvento. foto di m. santoro 8
"Io non mi vergogno di dire che con Gentiloni mi sentivo un po' più tranquillo - ribatte Severgnini - Quando un governo fa qualcosa che non ci convince a noi giornalisti tocca dirlo. Questo non vuol dire andare contro la democrazia, vuol dire fare il nostro mestiere". "Io non ho detto che non possono toccare la riforma delle pensioni - prosegue - ho detto che non ce lo possiamo permettere. Se loro la vogliono cambiare devono convincere me, elettore, che hanno i soldi per fare questa cosa. Non sto caricaturando niente, sto raccontando quello che è successo nelle ultime 24 ore in Italia", conclude.
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