Estratti da corriere.it
meloni contestata a trento
«L’ho sospesa perché la voglio vedere meglio, ci vuole un attimo più di tempo per guardare nel merito la questione e ragionare sulla norma migliore. Occorre fare un decreto che non sia illimitato» nei poteri di accertamento. A dirlo, riferendosi alla sospensione del decreto ministeriale sul redditometro, è stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oggi al Festival dell’Economia di Trento.
Meloni: «Ci vuole un attimo per ragionare»
«Oggi l’Autorità può muoversi nell’ambito dell’accertamento sintetico con eccessiva discrezionalità, da questo parte il lavoro del viceministro Leo che dice: occorre fare una norma che, a garanzia dei contribuenti, non dia dei poteri illimitati rispetto a questo tipo di accertamenti», ha continuato Meloni.
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«Una cosa è colpire i casi oggettivamente intollerabili, cioè gente che gira col Ferrari e si dichiara nullatenente; altra cosa è infilare nell’ordinamento un’altra norma che vessa il cittadino comune, alla quale sono contraria», ha ribadito. «C’è anche chi, nella maggioranza, propone di togliere l’accertamento sintetico: io posso temere che togliendolo sia difficile occuparsi dei casi eclatanti e intollerabili», ha osservato Meloni, secondo la quale «ci vuole un attimo più di tempo per ragionare sulla norma migliore».
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meloni festival di trento
Replicando alla sua intervistatrice, Maria Latella, ha spiegato che nella sua risposta «c’è un lato personale: non sono il tipo di persona che riesce a ripagare con la vanità le sue rinunce per ricoprire questo incarico.
Attualmente - ha continuato - la mia vita si svolge così: mi alzo la mattina, cerco di risolvere problemi e quando riesco vado a dormire. Con mia figlia mediamente passo un’ora al giorno fra mattina e sera. Qualcuno pensa che mio unico obiettivo sia rimanere a fare questo? Per me vale la pena di fare questa vita se quando hai finito puoi guardarti alle spalle, puoi guardare l'Italia e dire che ne valeva la pena».
La premier si è soffermata anche sullo stop al superbonus: «Noi abbiamo, solo sul superbonus e sui bonus edilizi, 17 miliardi di truffe, che sono l’intero valore prodotto da tutto il nostro settore del vino in un anno», ha sottolineato la premier, precisando: «Io non ho bisogno di fare cassa sul superbonus ma di limitare l’emorragia perché i nostri conti non lo reggono e non produce quanto promesso a livello di Pil».
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