DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE…
DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - LE DIFFICOLTÀ E LA TRISTEZZA DI “POSSESSOR(S)", GIOCO D’AVVENTURA IN 2D, NON ESCLUDONO NOTEVOLI QUALITÀ ESTETICHE E POETICHE. UNA RAGAZZA E UN DEMONE DALLA COSCIENZA CONDIVISA LOTTANO CONTRO I LORO TRAUMI E I MOSTRI IN UNA DIALETTICA PSICANALITICA ATTRAVERSO UNA CITTÀ MORTA E INVASATA, ALL’OMBRA DI UN’APOCALISSE IMMINENTE. FORSE I DIAVOLI SONO PIÙ UMANI DEGLI UMANI… - VIDEO
Federico Ercole per Dagospia
La nuova opera di Heart Machine, responsabile di quell’epopea acida e (hayao)miyazakiana alla Zelda delle origini che fu l’indimenticabile Hyper Light Drifter, è un quartetto per voci amorose disperate. Un videogame di una tristezza categorica, angoscioso quanto la probabile e infausta estinzione del piccolo studio, così ridotto dai licenziamenti che Yiyi Zhang, la PR e Community Manager, si è chiesta sui social “se nella compagnia ci sarà ancora qualcuno che ha lavorato al gioco al momento del lancio”.
Tuttavia in questo desolante suo umore, Possessor(s) è un gioco che non dovrebbe passare inosservato, perdersi nel vasto mare dei “metroidvania” in due dimensioni soprattutto dopo l’eccellenza di Silksong, perché possiede un suo valore che lo emancipa dai luoghi comuni di questo sotto-genere d’azione e avventura, anche quando risulta più criticabile e fallimentare, quando rischia di smarrirsi e di farci smarrire nei suoi micidiali dedali di una città posseduta e già morta.
Perché il solo apparente caos di un’esplorazione ostica, nebulosa e sempre pericolosa corrisponde, con un intento che ritengo filosofico e artistico, con il caos emozionale e sentimentale dei suoi protagonisti. Una confusione che regna respingente per le prime ore di gioco e che si avvia ad una possibile risoluzione, in una maniera che è quasi psicanalitica, proseguendo nell’avventura, disponibile per PlayStation e PC.
LOVE KILLS
Una catastrofe è in corso nell’immaginaria città di Sanzu. Scopriremo quasi subito che si deve alle speculazioni orrende che una multinazionale compie sugli esseri provenienti da un’altra dimensione che imprigiona e, tramite scellerati esperimenti, tortura per prelevarne l’energia. Queste cavie dall’altrove, che appaiono cornute e demoniache ma senza un’accezione negativa ma solo aliena, si ribellano alla loro prigionia, cominciano a possedere umani e oggetti in una rivoluzione distruttiva.
Siamo la giovane Luca, che nel giorno della strage vede massacrato il suo amico Kaz e perde le sue gambe. Sarà il capelluto demone Rhem a ricostruirle le membra e a fondersi con la sua coscienza, affinché la ragazza possa aiutarlo nei suoi, le dice, propositi di fuga. Inizia quindi un rapporto dialettico dapprima conflittuale tra i due, che diviene poi terapeutico.
Non si tratta di un duetto però, bensì come ho scritto sopra, di un quartetto per anime desolate, perché il ricordo di Kaz e la presenza dell’amato impazzito di Rhem chiamato Dessa, stabilisce una polifonia continua di sensi di colpa, desiderio di espiazione, odio e affetto.
Così si esplora e si avanza in una maniera non lineare secondo le regole del “metroidvania” per questa città dove anche i frigoriferi, le lampade e altri oggetti della quotidianità hanno subito una terrificante mutazione demoniaca. Non si usano armi convenzionali, ma originali: un mouse con il suo cavo, una mazza da hockey, una palla da biliardo, una chitarra elettrica…
E si acquistano frattanto i poteri per navigare sempre più a fondo la labirintica e impazzita Sanzu City, illustrata con tinte scialbe o violente con un intento artistico preciso, ascoltando musiche e suoni allucinanti, ascoltando storie avvilenti di una tetra disumanità. Eppure persino in tanto squallore si intravede una luce, che è quella del rapporto sempre più balsamico tra Luca e Rhem nell’affrontare i propri fantasmi, il proprio orrore, la rarissima e forse ingannevole gioia.
TRA FRUSTRAZIONI E DELIZIE
Possessor(s) è un gioco crudele, sebbene si possa abbassare la difficoltà, cosa che in questo caso, soprattutto all’inizio, questa volta può risultare consigliabile. Un’opera difficile non tanto per gli elementi derivati dai giochi “souls” di From Software, come quello di rischiare di perdere ogni guadagno “energetico” dopo il Game Over, ma per un’esplorazione suggerita in maniera troppo ermetica soprattutto nella prima metà.
Ad esempio ci ho messo ore prima di capire come aumentare la quantità di pozioni curative o la “vita” e per ciò che concerne i danni che si fanno ai nemici con una particolare arma non ci sono evidenti statistiche da confrontare. Inoltre per chi non conosce l’inglese Possessor(s) potrebbe risultare ancora più complesso, poiché non è localizzato in italiano.
Malgrado queste mancanze e quella sensazione di andare alla deriva invece di esplorare con raziocinio e volontà che talvolta può travolgere, Possessor(s) non lascia mai indifferenti, stupendo e affliggendo, infine meravigliando con la sua nostalgica potenza.
Così spero che il gioca venda (costa 17 euro) non solo per le sue qualità e la sua sconsolata stranezza ma per la salute di Heart Machine, affinché possa riuscire a riassumere i suoi talentosi lavoratori e continuare così nel suo processo di invenzione così peculiare.
possessor(s). 1
possessor(s). 4
possessor(s). 5
possessor(s). 3
DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE…
DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL…
FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO…
FLASH! – NO, NON ERANO SOLO ILLAZIONI DI QUESTO DISGRAZIATO SITO: ROBERTO CERRETO, IL VISPO…
A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL…
DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI”…