Massimo Calandri per la Repubblica
VALENTINO ROSSI
Q UESTA volta non aveva preparato nulla - niente maglia di Maradona da sfoggiare ai tifosi argentini, che lo venerano e gli hanno intitolato una tribuna tutta gialla subito dopo il traguardo -, perché temeva non ci fosse nulla da festeggiare. Invece. Valentino ancora una volta ha trascorso la notte in officina coi suoi meccanici, cocciuto e appassionato. E il "miracolino" - come lo chiama Matteo Flamigni, il telemetrista - è riuscito: il Doc ha chiuso al secondo posto una gara che ancora sabato era impossibile. Ha vinto il suo compagno di squadra, Viñales, sono due successi in altrettante gare: in questo momento è il più forte di tutti. Però il solo che lo può battere nella conquista al mondiale è sempre lui: Rossi, l' infinito. A 38 anni, 9 titoli, 22 stagioni in pista.
Il passato il presente, il futuro di questo sport: ieri era al suo Gp numero 350, che rappresenta il 40% delle gare (889) disputate nel motomondiale dal 1949 ad oggi. E il pesarese per 223 volte - due su tre - è finito sul podio. Oggi è secondo, anche in classifica (a 14 punti da Maverick), ma non si accontenta. No. «Possiamo progredire moltissimo, ci sarà da divertirsi. Questo è solo l' inizio».
Una gara stranissima, un rosario di capitomboli sgranato per primo dal povero Jorge Lorenzo, che già partiva dalla posizione peggiore della sua carriera - in sesta fila - ma poi è stato pure peggio: nella foga di rimontare, il maiorchino ha toccato con la Ducati la ruota posteriore di Andrea Iannone ed è uscito alla prima curva. Le cose non vanno per niente bene, ma il numero 99 lo sa che non è il caso di deprimersi:
VINALES
«Devo solo avere pazienza». Presto le cose cambieranno, perché il talento c' è e pure la potenza della Rossa. La grande sorpresa è stata però l' uscita di strada di Marc Marquez: che era scattato al via accelerando come un pazzo, come se non ci fosse un domani. Infatti. Il campione del mondo in carica aveva già un secondo e 4 decimi di vantaggio sugli inseguitori al primo giro, ma ha esagerato: dopo 3 tornate è finito nella ghiaia, frastornato. «Non lo so cosa sia accaduto, stavo benissimo », ha mugugnato. Lo ha tradito la gomma anteriore, dura e non ancora abbastanza scaldata per affrontare certe traiettorie.
VALENTINO ROSSI
Dopo 2 gran premi ha 37 punti di distacco dal primo. Ducati e Honda ufficiali sono rimaste clamorosamente a secco, con le uscite pure di Dovizioso e Pedrosa. Ne hanno approfittato Crutchlow, terzo dopo una spettacolare sfida con Rossi, Bautista che guida una Rossa dello scorso anno. E il francese Zarco, che col 5° posto ribadisce d' essere un pilota "vero". Ha fatto molto bene anche Petrucci con la Rossa in versione Pramac (7°). Malinconico Iannone, in sella alla Suzuki 16° e ultimo.
VINALES
«Ancora non ci credo, di aver vinto due gare su due», sorride Vinales che è al primo anno con la M1 ma sembra gliel' abbiano cucita addosso. «Abbiamo lavorato bene con la squadra, sapevo di essere forte e - secondo me - se Marquez non fosse caduto l' avrei comunque passato. Però quando mi sono ritrovato davanti non è stato facile: avevo Valentino dietro, con lui non puoi mai stare tranquillo».
MARQUEZ