Marco Giusti per Dagospia
sul set di assassinio sull orient express copia 2
Incassi del 3 dicembre 2017
Mentre Coco, il cartone animato della Pixar, vince in America anche la sua seconda settimana con 26 milioni di dollari e ne incassa ben 50 in Messico, battendo ogni record locali, e 44 in Cina, spingendo Justice League in zona disastro, visto che mancano 400 milioni per decretarne un successo, e mentre Call Me By Your Name di Luca Guadagnino sta vincendo ogni tipo di premi in America nel pieno dell’indifferenza dei giornali italiani, da noi il vincitore del primo freddissimo weekend di dicembre è un godibile ma vecchiotto Assassinio sull’Orient Express diretto e interpretato da un baffuto Kenneth Branagh, che porta a casa la bellezza di 3 milioni 236 mila euro.
armie hammer call me by your name
Al secondo posto italiano troviamo con 1 milione 36 mila euro Smetto quando voglio: ad honorem di Sydney Sibilia, uscito in 400 copie, terza e ultima parte della saga dei professori criminali, che alla fine ha funzionato, soprattutto da un punto di vista economico, anche perché offriva ai ragazzi, orfani di nuovi film di supereroi qualcosa di giovanile e divertente. Certo, ora aspettiamo Sydney Sibilia alle prese con qualcosa di diverso.
Terzo posto per Justice League, che porta a casa 583 mila euro, ieri è stato battuto anche dal cartone animato con gli animali del presepe, Gli eroi del Natale, e quarto per Gli sdraiati, la commedia per romani che leggono Repubblica e sognano di vivere a Milano diretta da Francesca Archibugi e tratta dal romanzo omonimo di Michele Serra. Poco e nulla arriva a due film interessanti come Amori che non sanno stare al mondo di Francesca Comencini e Riccardo va all’inferno di Roberta Torre, presentati, come Smetto 3 al Torino Film Festival.
JUSTICE LEAGUE
Intanto in America, Coco, diretto da Lee Ulrich e Adrian Molina è primo con 26 milioni di dollari, per un totale di 108 milioni che diventano 280 globali, grazie anche ai 44 che vengono dalla Cina e ai 50 che vengono dal Messico. Anzi, in Messico è già il più grande incasso di ogni tempo, anche se non a tutti è piaciuto il trattamento delle icone del paese che vediamo omaggiate nel film e qualche polemica politica c’è stata.
james franco the disaster artist
Al secondo posto Justice League con 16,5, un totale americano di 197 e uno globale di 567. Troppo poco per gli esperti, visto che dovrebbe essere già a 950 milioni per diventare un successo. Terzo posto per Wonder, 6,7 milioni per un totale di 88 e un totale globale di 100. Seguono Thor: Ragnarock con 9,7, un totale di 291 e un totale globale di 816. Assassinio sull’Orient Express è quinto con 6,7 milioni, un totale di 84 e un totale globale di 210, visto che è stato un grande successo in Cina, 33 milioni, e ovviamente in Inghilterra, 26 milioni.
SHAPE OF WATER DEL TORO
Ottimo esordio per due film in corsa per l’Oscar e per tutti i premi americani di questi giorni, cioè The Disaster Artist diretto e interpretato da James Franco, appena visto al Torino Film Festival, 1,2 milioni con 19 sale, e The Shape of Water di Guillermo Del Toro, Leone d’Oro a settembre a Venezia, 166 mila dollari in due sale.
Seguita a andare benissimo anche alla sua seconda settimana Call Me By Your Name di Luca Guadagnino, 281 mila dollari con quattro sale, mentre è un disastro alla sua prima settimana Wonder Wheel, l’ultimo film di Woody Allen, 140 mila dollari in cinque sale, e massacrato pure dalla critica. Già forte degli incassi stellari di Coco, la Disney presto calerà l’asso del nuovo Star Wars per le vacanze di Natale, mentre da noi si prepara una guerra dei poveri tra gli avanzi dei cinepanettoni passati.
GLI SDRAIATI
Un incrocio tra i fantasmi dickensiani e quelli dei reduci del PD. Così troveremo Neri Parenti e Massimo Boldi nel loro Natale da chef contro Christian De Sica e Enrico Brignano in Poveri ma ricchissimi, il film diretto da Fausto Brizzi, che ha dovuto togliere la firma dopo le rivelazioni delle Iene, contro la proposta geniale di Aurelio De Laurentiis, un cinepanettone di puro montaggio, firmato da Paolino Ruffini, col meglio dei film natalizi. Un tipo di film che non si faceva in Italia da trenta-quarant’anni e che non rischia nulla negli incassi. In qualche modo, Aurelio, responsabile sia del genere che della diaspora, ha già vinto.
coco pixar