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    VINCENZO MUCCIOLI, MIO PADRE – GIACOMO, FIGLIO DEL FONDATORE DI SAN PATRIGNANO, STRONCA LA SERIE TV: "MAI SI È DETTO CHI ERA IL NARRATORE, WALTER DELOGU. L'UNICA PERSONA CHE È STATA CONDANNATA IN VIA DEFINITIVA PER ESTORSIONE. DI QUESTO NON HO SENTITO PAROLA" - "IL SECONDO PROCESSO, CHE RIGUARDAVA L'UCCISIONE DENTRO LA COMUNITÀ DI UN OSPITE? SU QUELLA VICENDA MIO PAPÀ MORÌ. HO IL RICORDO DI UN GIORNO IN CUI DISSE "ORMAI SERVO PIÙ DA MORTO CHE DA VIVO"… - L'ALLUSIONE ALLA MORTE PER AIDS LEGATA A UNA SUA PRESUNTA OMOSESSUALITA'? NON VOGLIO NEANCHE COMMENTARE..." - VIDEO


     
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    Giovanni Terzi per “Libero quotidiano”

     

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    «Se mio papà oggi incontrasse Walter Delogu, nonostante tutto quello che ha detto e fatto, lo abbraccerebbe».

     

    Così inizia la mia intervista con Giacomo Muccioli, secondogenito di Vincenzo, fondatore nel 1978 della comunità di San Patrignano, commentando la serie televisiva "SanPa; luci e tenebre di San Patrignano".

     

    Giacomo è un medico veterinario, ha vissuto e prestato anche lui servizio alla comunità per tantissimi anni.

    muccioli muccioli

    Non ama parlare né apparire ma grazie alla nostra amicizia apre il suo libro dei ricordi riferiti a suo papà, un uomo dalla personalità importante e imponente che, anche dopo un quarto di secolo dalla sua morte, fa discutere.

    «Estrapolare dei fatti senza raccontare il periodo storico, ma soprattutto senza conoscere l' animo di mio padre, è un esercizio di stile che trasforma le velleità di un documentario in una fiction».

     

    Giacomo, perché mi dici questo?

    «Perché nessuno ha raccontato mio padre nella sua anima, nella sua profonda essenza, buona e generosa, nessuno degli autori, benché sollecitati da mio fratello Andrea, è andato a raccogliere quelle informazioni che avrebbero tracciato un profilo veritiero».

     

    Però i fatti storici sono giusti, incontrovertibili.

    giacomo muccioli giacomo muccioli

    «Si è fatto l' approfondimento su Vincenzo e mai si è detto chi era il narratore. Walter Delogu è l' unica persona che è stata condannata in via definitiva per estorsione e che a vita dovrebbe risarcire economicamente ogni mese la comunità. Di questo non ho sentito parola. Delogu è colui che ha puntato una pistola alla testa di mia madre chiedendole 150 milioni di lire. Naturalmente tutto questo è scritto nero su bianco dal tribunale di Rimini».

     

    Con questo cosa vuoi dire?

    «Che se un documento è storico, deve descrivere anche chi sono le voci narranti, per permettere allo spettatore di dimensionare la portata di quella testimonianza. Nella fiction invece hanno solo raccontato due episodi dei tantissimi accaduti, senza spiegare nemmeno la personalità del mio papà».

     

    Giacomo, allora raccontami tu chi era tuo papà.

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    «Mia nonna, la mamma di Vincenzo, raccontava sempre dell' abitudine che papà aveva nel portare a casa i senza tetto e gli indigenti, gli ultimi della società. Aveva quindici anni e se nel tragitto tra scuola e casa trovava uno che, a parer suo, aveva bisogno d' aiuto, lo portava a casa dai suoi genitori per aiutarlo.

     

    Questo è importante per capire come il progetto di San Patrignano non sia nato dal nulla, ma aveva la sua genesi profonda nell' anima buona di mio papà. Non esiste un Vincenzo Muccioli prima della fondazione di Sanpa e uno dopo. Mio padre ha sempre avuto un approccio generoso nei confronti del prossimo».

     

    gianluca neri sanpa gianluca neri sanpa

    Sempre nella serie televisiva di Netflix si parlava della personalità quasi megalomane di tuo padre.

    «Scegliere le parole è decisivo. Mio padre era un uomo che pensava in grande, era un visionario e non altro. Era cattolico e credente, ma voleva un luogo laico dove accogliere i tossicodipendenti, intuiva e immaginava con una velocità davvero unica».

    SANPA - LUCI E TENEBRE DI SAN PATRIGNANO SANPA - LUCI E TENEBRE DI SAN PATRIGNANO

     

    Per esempio, che intuizione c' era nella costruzione delle scuderie?

    «Vedi, l' intuizione era generale. I tossicodipendenti sono persone che non hanno fiducia in loro stessi, che pensano di non meritare nulla e la cui autostima è ai minimi. Mio padre costruiva luoghi d' eccellenza, come appunto le scuderie, per dire ai giovani ospiti: occupatevi di questo luogo importante, perché ne siete capaci. Ed è stato così che l' autostima di quei ragazzi ha iniziato a riformarsi. Capisci come sia profondamente ingeneroso aver detto alcune cose su mio padre?».

     

    In famiglia com' era Vincenzo?

    «Era un uomo a cui piaceva la vita, sempre allegro e di buon umore, con cui condividevo tanto del mio modo di essere. Amavamo entrambi gli animali e avevamo sempre un filo conduttore che ci legava dal punto di vista umano».

     

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    Quando decise di andare a fondare nel 1978 la comunità, tu come l' hai presa?

    «Avevamo condiviso tutto prima. Mia madre era una sua alleata, quindi anche noi avevamo accettato quella scelta. Da quel momento è iniziato un nuovo modo di vivere, per me».

     

    Mi puoi spiegare?

    «Ho imparato a vivere su una scala diversa. La mia famiglia si era allargata a tutti i ragazzi di SanPa che, a volte, raccontavano storie incredibili e affascinanti. Ogni fine settimana io da ragazzino salivo su con mia mamma e con Andrea, e condividevamo tutto come se fossimo parte di una medesima famiglia».

     

    Ti è mai mancato il tuo papà?

    «No. Quando ti dicevo che aveva una sensibilità ineguagliabile, era anche per questo. Mio papà c' era sempre quando serviva, era capace di captare i miei segnali per essere quindi al mio fianco».

     

    Hai mai provato gelosia per il fatto che condivideva il suo amore con migliaia di ragazzi?

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    «Anche qui no. La gelosia è un sentimento che nasce se esiste una non presenza, e come ti ho detto mio padre era sempre presente ogniqualvolta ne avevo bisogno».

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    La serie di Netflix si incentra anche sui processi affrontati da tuo papà. Che ricordo hai di quel periodo?

    «Ricordi diversi, perché nel mentre sono diventato da ragazzino a uomo. Nel primo conobbi l' arresto immediatamente, perché quel giorno arrivarono i giornalisti fuori da scuola. Mi ricordo che rimasi colpito, ma ho sempre avuto una fiducia sconfinata in mio papà. Lui era determinato e coraggioso, andò avanti senza timore».

     

    Come mai secondo te una aggressione così forte dal punto di vista mediatico?

    ANDREA MUCCIOLI E LETIZIA MORATTI ANDREA MUCCIOLI E LETIZIA MORATTI

    «Credo che l' esperienza di Sanpatrignano sia unica al mondo e, purtroppo, in questo Paese si deve sempre trovare un elemento che spieghi la generosità e l' altruismo. La comunità era gratuita per tutti gli ospiti e non aveva nessun contributo da parte dello Stato: quanta gente si sarà chiesta il perché di tutto questo? Ma qui rientriamo in ciò che mio papà è sempre stato sin da bambino, ossia una persona buona che sapeva andare oltre. Voglio raccontarti una cosa...».

    VINCENZO MUCCIOLI RED RONNIE VINCENZO MUCCIOLI RED RONNIE

     

    Dimmi Giacomo.

    «Sai chi erano le persone che mio padre voleva al suo fianco?».

     

    I più bravi?

    «Esattamente il contrario. Mio padre voleva che stessero vicino a lui, che fossero i suoi assistenti quelli che stavano peggio, che non riuscivano a reagire e non avevano autostima».

    Dalla serie di Netflix appariva che Delogu fosse il braccio destro, in quanto era quello che godeva della fiducia di tuo papà.

    «Ricordo Walter, era la persona più in difficoltà e che più di tutti necessitava del suo aiuto...».

    ANDREA DELOGU SU MUCCIOLI - SANPA: LUCI E TENEBRE DI SAN PATRIGNANO ANDREA DELOGU SU MUCCIOLI - SANPA: LUCI E TENEBRE DI SAN PATRIGNANO

     

    E il secondo processo, che riguardava l' uccisione dentro la comunità di un ospite?

    «Su quella vicenda mio papà morì. Ho il ricordo di un giorno in cui disse "ormai servo più da morto che da vivo". Da lì ad un anno si lasciò morire. I canali empatici di mio padre erano talmente sempre aperti che comprese che il suo progetto, la sua visione, per andare avanti doveva non avere più lui, perché più faceva e più veniva ostacolato».

     

    Li arrivò tuo fratello Andrea a dirigere la comunità.

    «Andrea ha fatto un lavoro straordinario e si è dedicato in moto totale a Sanpa, così come hanno fatto sempre Giammarco e Letizia Moratti, il cui sostegno è stato decisivo».

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    Nella serie televisiva si conclude con l' allusione a una morte per Aids di Vincenzo Muccioli, legata a una sua presunta omosessualità.

    «Non voglio nemmeno commentare queste cose. Però una cosa la voglio dire...».

     

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    «Oggi papà avrebbe abbracciato anche gli autori della fiction, perché lui andava sempre oltre ed era incapace di vedere il male. Si proiettava solo sul bene. Se non si parte da questo, ogni racconto su Vincenzo Muccioli non può essere veritiero».

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