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    VIOLA SPARGE I PETALI – AL VIA I RIMBORSI AI 169 MILA AZIONISTI DI VENETO BANCA E POPOLARE DI VICENZA – OPERAZIONE BOOMERANG? CHI ADERISCE POI DOVRA’ PARTECIPARE ALL’AUMENTO DI CAPITALE – PER IL CODACONS E’ UNA ''ELEMOSINA INACCETTABILE''


     
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    Francesco Spini per la Stampa

     

    assemblea pop vicenza assemblea pop vicenza

    Un «ristoro», non certo un risarcimento integrale. Ma per la prima volta in Italia due banche come Popolare di Vicenza e Veneto Banca - istituti gemelli salvati dal Fondo Atlante e ora sulla via della fusione - arriva un indennizzo rivolto agli azionisti, che dunque hanno investito in capitale di rischio, per definizione.

     

    Le lettere ai soci «traditi» sono partite ieri: chi negli ultimi dieci anni , non prima del 2007, ha comprato, con l' intermediazione di banche del gruppo, azioni Veneto Banca (che hanno raggiunto un massimo di 40,75 euro prima dei 10 centesimi a cui Atlante ha sottoscritto l' ultimo aumento) potrà avere indietro il 15% delle perdite subite al netto delle vendite effettuate e dei dividendi percepiti: in sostanza tra 4,5 e 6 euro per azione. Chi invece ha investito nella Popolare di Vicenza riceverà 9 euro per ciascuna azione, che negli anni ha segnato una valutazione massima di 62,50 euro. In cambio gli azionisti si impegneranno a non agire giudiziariamente contro i due istituti.

    fabrizio viola fabrizio viola

     

    In tutto le due banche mettono sul piatto oltre 600 milioni di euro. Non poco. Ma le due operazioni parallele sono «uno dei principali pilastri» del piano di rilancio che sarà pronto entro gennaio e a cui lavora da «regista» l' ad della Vicenza (e consigliere a Montebelluna) Fabrizio Viola. Il quale chiede agli azionisti un patto che «permetta di ripartire guardando al futuro». In vista di un inevitabile aumento di capitale, infatti, la banca vuole «ridurre in modo significativo» i rischi legali (finora sono stati accantonati tra BpVi e Veneto 157 e 120 milioni) legati alla gestione del passato. E riguadagnare quella fiducia «di cui le banche si alimentano e che va preservata».

     

    L' offerta di transazione parte oggi e si concluderà in entrambi i casi il 15 marzo. Chi aderisce all' offerta riceverà denaro che non è soggetto a tassazione e si terrà anche le azioni. Destinatari dell' offerta sono 169 mila azionisti, 75 mila di Montebelluna e 94 mila di Vicenza. Esclusi investitori istituzionali, società di capitali, ex manager delle due banche. Possono fare domanda solo le persone fisiche, le ditte individuali, le società di persone, enti no profit, fondazioni, associazioni, enti religiosi, curatele fallimentari, azionisti per eredità.

     

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    Condizione per la riuscita è che le adesioni siano almeno pari all' 80%. È escluso dalla transazione chi ha già aperto contenziosi sulla banca. Casi speciali come il mancato rispetto dell' ordine cronologico nelle richieste di vendita dei titoli e gli acquisti di azioni agganciati a finanziamenti saranno trattati caso per caso. Un plafond supplementare, invece, sarà dedicato ai soci che versano in condizioni disagiate: la banca punta a un accordo con le associazioni dei consumatori. Che però sono scettiche sulle transazioni. Se per Viola è stato fatto quanto possibile, il Codacons liquida il tutto come «una elemosina inaccettabile».

     

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    Per rendere la cosa più allettante, alla transazione è legata anche una proposta commerciale ad hoc. Con la possibilità di sottoscrivere depositi vincolati a tre (con tasso annuo lordo al 3%) e cinque anni (tasso al 5%) a cui destinare le cifre ottenute a titolo di ristoro più altro denaro per un massimo pari a 5 volte la somma ricevuta, con un tetto di 200 mila euro. C'è un mutuo casa agevolato e un conto corrente senza canone.

     

    Per fare un esempio un azionista della Vicenza che aderisce alla transazione con 100 azioni riceve 900 euro e può investirne fino a 4.500 euro. Nel deposito triennale può ricevere 300 euro di interessi che diventano 1.665 in quello decennale. Col mutuo (ipotizzato per un importo erogato da 125 mila euro) può risparmiare 2.120 euro, il conto permette un ulteriore piccolo risparmio di 90 euro in tre anni. Le banche intanto pensano già al matrimonio. Per Viola la fusione è «fattibile» già entro quest' anno.

     

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