Elena Panarella per il Messaggero
atac aggressione
Lo hanno picchiato davanti agli altri passeggeri, perché aveva osato riprenderli, invitandoli ad abbassare i toni. La violenza torna ad abbattersi sugli autisti dei mezzi pubblici della Capitale. Vittima del branco, questa volta, è un dipendente Atac, che aveva chiesto a un gruppo di tre uomini sulla trentina, di cui due di colore, presumibilmente ubriachi, di non urlare tra gli altri passeggeri.
Un invito che ha provocato la reazione rabbiosa dei tre, ora ricercati dalle forze dell' ordine. Erano da poco passate le quattro quando, in corso Vittorio Emanuele, all' altezza di piazza della Cancelleria (a due passi da piazza Navona) l' autista, di 47 anni, è stato oggetto delle attenzioni del branco. Più precisamente tre balordi in preda ai fumi dell' alcol, che lo hanno ripetutamente colpito con calci e pugni. Non si sono fermati nemmeno quando il conducente dell' autobus è caduto a terra, pregandoli di smetterla. Eppure l' unica colpa era stata quella di avergli chiesto di abbassare i toni, di non urlare, di non prendere a calci i sedili e le porte.
atac aggressione
NOIA E RABBIA Nelle notti della movida un filo comune c' è. Seppure sottilissimo: quello della violenza fuori controllo, spesso perpetrata da parte di ragazzi, anche minorenni, annoiati e in cerca di emozioni forti, accecati dalla rabbia. Magari da riprendere con il cellulare e da diffondere sui social.
Delinquenti quando spuntano bottiglie, spranghe o coltelli come capita spesso a Campo de' Fiori o piazza Trilussa ma anche al Gianicolo (dove due notti fa sono stati danneggiati i busti dei patrioti e dove, ogni weekend, si radunano centinaia di giovanissimi, spesso ubriachi). Vandali e maleducati che, in questo caso, pensavano persino di potersi impossessare di un mezzo pubblico con i loro schiamazzi, la prepotenza e la musica alta.
È questa la peggio gioventù romana che se ne va in giro a dettare regole e che usa i pugni o le bottigliate al posto delle parole. E così basta pochissimo per far scattare la scintilla, proprio come è avvenuto la notte scorsa. Ma non è certo la prima volta che un autista Atac viene aggredito in servizio: soltanto l' anno scorso sono stati oltre 50 i dipendenti dell' azienda di trasporto pubblico capitolina che hanno dovuto far ricorso alle cure mediche in seguito a episodi brutali avvenuti durante i loro turni di servizio.
atac
LA RICOSTRUZIONE In questo caso i tre aggressori erano saliti qualche fermata prima (ed erano già su di giri). A quel punto il conducente della linea N5 li ha rimproverati scatenando così la loro reazione. L' uomo è stato aggredito e trascinato prima fuori dalla cabina poi fuori dal mezzo e pestato con violenza: lo hanno preso ripetutamente a calci e pugni al volto e all' addome, tanto da mandarlo in ospedale in codice giallo.
LE INDAGINI Sulla vicenda sono in corso indagini del commissariato Trevi. Al vaglio degli investigatori le registrazioni delle telecamere del mezzo pubblico e della zona che potrebbero aver ripreso gli istanti dell' aggressione e della fuga a piedi dei responsabili. L' autista, trasportato dal 118 in ospedale, ha una prognosi dei 25 giorni ed ha riportato anche fratture alle ossa nasali e una vistosa ferita lacerocontusa al sopracciglio. Cinque i punti di sutura necessari a ricucire la ferita. «Un atto intollerabile - spiega l' assessore alla Mobilità, Linda Meleo - Le indagini sono partite subito. Esprimo la mia vicinanza nei confronti di chi ogni giorno compie il suo dovere per svolgere un servizio pubblico». Mentre Ilaria Piccolo, vicepresidente della commissione mobilità in quota al Pd, sottolinea: «Certi episodi non possono più essere tollerati, assumo personalmente l' impegno di attivarmi nelle sedi preposte per fare in modo che venga, dopo tante promesse, finalmente rafforzata la sicurezza sugli autobus».
atac