Ilario Lombardo per “la Stampa”
VIRGINIA RAGGI AL MAUSOLEO DI AUGUSTO
Virginia Raggi arriva con quaranta minuti di ritardo alla conferenza stampa, accompagnata dalla claque, un'irritualità per occasioni del genere. Gli applausi puntellano la lunga e un po' generica disamina di quanto fatto a Roma nel suo primo tribolato anno di giunta.
Ma è solo il primo, sostiene Raggi, molto c'è ancora da fare: «Ringrazio i romani per la pazienza», dice prima di rispondere alle domande sull' avviso di conclusione indagini per falso e abuso d' ufficio, reati ipotizzati riguardo alla procedura di nomina di Salvatore Romeo e Renato Marra, fratello di Raffaele, ex braccio destro della sindaca finito in carcere per corruzione.
CARLA RAINERI VIRGINIA RAGGI
«Ritengo di aver agito in buona fede. Ho usato per le nomine una procedura vecchia che non aveva mai destato sospetti e spiegherò le mie ragioni ai magistrati». Non aggiunge però di aver mentito all' Anticorruzione, sempre secondo quanto sostengono i pm, sulla complicità di Marra nella nomina del fratello.
È qui il falso che le viene contestato. Ma anche nel caso, molto probabile, che venga rinviata a giudizio, Raggi conferma che rimarrà al suo posto, nel pieno rispetto delle regole M5S che prevedono la sua decadenza in caso di condanna in primo grado. Per il M5S vorrà dire avere la sindaca della prima città d'Italia sotto processo nel pieno della campagna elettorale per il governo.
raggi grillo roma
Raggi racconta di aver ricevuto una telefonata di incoraggiamento da Beppe Grillo: «Mi ha detto di andare avanti». Il comico però si limita a pubblicare sul blog il discorso della conferenza e a rilanciare l' hashtag #Romarinasce. Non aggiunge altro.
Per il secondo giorno di fila nessuno tra i 5 Stelle spende una parola in difesa della sindaca che in serata si mescola alla truppa inviata a Guidonia a sostegno del candidato Michel Barbet. C'è anche Luigi Di Maio. Il deputato non nasconde gli errori, punta al secondo anno per vedere i risultati ma prende di nuovo le distanze dalla sindaca quando ribadisce che Roma «non è il banco di prova per il governo».
roberto fico luigi di maio
A Guidonia non c' è Alessandro Di Battista, impegnato in tv. Anche lui come gli altri nega che un possibile effetto-Raggi abbia inciso sul brutto risultato delle amministrative. Si rammarica però di come sono andate le cose, delle nomine, di Romeo, di Marra: «Il più grande errore di Virginia è stato essersi fidata di quelle persone. Glielo abbiamo detto tutti». Fa un paragone, però, con il Pd e il caso Consip: «La differenza tra noi e loro è che noi interveniamo subito sugli errori.
LUIGI DI MAIO
E infatti quelle nomine sono subito state revocate. Invece Marroni (Luigi, ad di Consip dimissionato dal suo governo, ndr ) è rimasto per sei mesi perché speravano che ritrattasse». Di Battista avrebbe voluto radicalizzare la sfida con il Pd, anche nei mesi estivi: «Io ero tra quelli che sostenevano di andare al voto a settembre. Sarebbe stata divertente una campagna elettorale estiva senza i talk show».
Perché, ragiona il deputato, «se ad agosto, a Vieste, Di Battista fa un comizio, te lo vai a vedere. Invece chi se lo guarda Berlusconi in un programma tv? La gente vuole stare fuori». Di Battista ricorda di come fece cambiare idea a Casaleggio sui divieti del talk in tv ma non vuole sentire parlare di derogare al vincolo dei due mandati.
ALESSANDRO DI BATTISTA
L'unica regola che è disposto a cambiare è quella sulla rotazione dei capigruppo: «Invece di tre mesi dovrebbero starci un anno». Risponde anche su Roberta Lombardi, l'arcinemica di Raggi nel M5S, possibile candidata a governatore del Lazio. Lei agli amici ha confessato: «Ci penserò». Ma mentre la sindaca in conferenza non è sembrata certo entusiasta della prospettiva di trovarsela in Regione («Il M5S fa le primarie e lei può ancora dare molto in Parlamento»), Di Battista usa solo un aggettivo: «Roberta è bravissima».
VITO CRIMI E ROBERTA LOMBARDI