Ugo Magri per La Stampa
IGNAZIO VISCO MATTEO RENZI
Ignazio Visco l' ha quasi spuntata. Quasi: perché quando c' è di mezzo la politica le sorprese sono sempre in agguato, e nel caso di Bankitalia il braccio di ferro risulta tuttora in corso. Gli indizi che portano alla riconferma del governatore uscente sono ben tre. Il primo coincide con lo sconforto del mondo renziano, dove davvero speravano che il blitz della mozione alla Camera avviasse una grande rottamazione.
Invece la resistenza del "rottamato" è stata finora più vigorosa di quanto Matteo e i suoi si sarebbero aspettati. Corre voce che Visco abbia respinto con perdite i tentativi di fargli compiere un passo indietro, quel nobile gesto di rinuncia ad altri sei anni sulla poltrona di via Nazionale che avrebbe semplificato la vita a Paolo Gentiloni e, forse, allo stesso presidente della Repubblica. Per cui sul treno di Renzi nessuno coltiva troppe illusioni. Il premier proporrà la riconferma, prevedono, e Sergio Mattarella benedirà la scelta.
IL SUMMIT DI FRANCOFORTE
IGNAZIO VISCO E MARIO DRAGHI
L' altra pista pro-Visco deriva da una questione politico-procedurale. Il Consiglio dei ministri è convocato per venerdì mattina, ma la lettera che chiederà un parere consultivo al Consiglio superiore di Bankitalia verrà inviata tra stasera e domani. Questo assicurano fonti di palazzo Chigi. Sebbene non ci sia totale chiarezza sulle procedure, si presume che la lettera firmata Gentiloni indicherà il nome del prescelto, altrimenti che consulto sarebbe?
Salvatore Rossi
Ma proprio in quelle stesse ore Visco si troverà a Francoforte per un appuntamento chiave: il direttorio della Bce, presieduto da Mario Draghi, dove verrà deciso come e in quale misura allentare lo scudo anti-spread (il cosiddetto "quantitative easing"). Suonerebbe strano se il governo suggerisse un nome diverso da Visco, screditandolo ed esponendolo a una pessima figura davanti al board della Bce, proprio mentre è in corso una partita così decisiva per l' Italia. Logico supporre che non accadrà.
ALTERNATIVA CERCASI
Fabio Panetta
Infine, a quanto si sussurra nei vari palazzi, non è stato raggiunto l' accordo sul nome da proporre eventualmente in alternativa. C' è chi tifa per Salvatore Rossi, direttore generale in carica, e chi invece per Fabio Panetta, numero tre di via Nazionale. Entrambi risultano vittime di veti e controveti, con il risultato di elidersi a vicenda e spianare la via alla riconferma di Visco. In serata i pronostici erano quasi tutti dalla sua parte.
Al tempo stesso, però, certi ostacoli attendono ancora di essere appianati. Renzi va assicurando che a lui andrà bene qualunque soluzione, però l' uomo non ha il carattere di chi si rassegna, dunque guai a escludere che dopo la controversa mozione parlamentare possa architettare qualche nuova trappola. Lo stesso Gentiloni, comprensibilmente, esita a compiere un passo che verrebbe da tutti interpretato come una sconfitta politica del segretario Pd, cioè del suo leader di riferimento.
renzi mattarella gentiloni
Nonostante l' amicizia quasi fraterna che li lega, i rapporti tra i due finirebbero col risentirne. Né per il Colle sarebbe una buona notizia se il governo si trovasse ai ferri corti con il partito di maggioranza relativa: risulterebbe più difficile assicurare un tragitto ordinato verso le urne. Per cui è senz' altro vero che manca poco a Visco per tagliare il traguardo, ma gli ultimi metri saranno i più duri.