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    “ASCIUGAI IL SUDORE A OBAMA. I SERVIZI SEGRETI NON SAPEVANO SE RIDERE O ARRESTARMI” - VITA, AMORI, DOLORI E DISSAPORI DI RULA JEBREAL: “LA TV? CI ARRIVAI GRAZIE A UN TELEFONATA DI AFEF. LUCIO DALLA? LO CONOBBI: ERA TIMIDISSIMO E SEMBRAVA NON RENDERSI CONTO DEL SUO TALENTO.  “ELLY SCHLEIN? UNA VOLTA LE DISSI CHE DOVEVA GUIDARE IL PARTITO. LEI MI GUARDÒ STUPITA” - “IL FLIRT CON ROGER WATERS? NO COMMENT, QUELLA STORIA NON È MAI STATA CONFERMATA…”


     
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    Estratto dell'articolo di Roberta Scorranese per il "Corriere della Sera"

     

    RULA JEBREAL RULA JEBREAL

    Rula, ma quanto sono belli i cinquant’anni?

    «Meravigliosi. Li compio il 25 aprile, giorno della Liberazione, una data perfetta perché a cinquant’anni ci si libera definitivamente di tante cose».

     

    Per esempio?

    «Della paura del giudizio degli altri, degli attacchi senza senso, dei complessi fisici».

     

    Complessi? Lei è bellissima.

    «Ma sono cresciuta (nella parte est di Gerusalemme, ndr) in un Paese dove la mia non era considerata bellezza. Troppo scura di pelle, troppo magra. D’altra parte, nell’orfanotrofio dove ho trascorso la mia infanzia il cibo era pessimo e dunque non mangiavo anche per quello. Ricordo che ebbi per la prima volta la percezione di essere bella quando arrivai in Italia».

    Rula Jebreal on the beach Rula Jebreal on the beach

     

    Racconti.

    «Avevo diciassette anni, presi un aereo che mi avrebbe portato a Bologna facendo scalo a Fiumicino. Stanca morta mi sedetti ad aspettare, quando un ragazzo passò e mi strizzò l’occhio. Io mi voltai, convinta che stesse ammiccando a qualcun’altra. No, no, indicava proprio me!».

     

    Bologna. Città vivace e intelligente. Come si è trovata?

    «Benissimo, ho ancora tanti amici lì. E sono felice che la nuova segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, sia di Bologna. Ricordo che una volta, anni fa, la sentii parlare in pubblico e mi entusiasmai così tanto che le andai vicino e le dissi: “Ma tu devi andare a guidare il partito!”. Lei mi guardò stupita […]»

    Rula Jebreal e l'ex marito Schnabel Rula Jebreal e l'ex marito Schnabel

     

    Torniamo agli anni bolognesi. Romano Prodi lo ha conosciuto?

    «Certamente, una persona molto intelligente e gentile. Ma ho incontrato anche Lucio Dalla: la famiglia che mi ospitava lo conosceva e così scoprii che ogni Natale lui invitava al Diana, un ristorante di sua fiducia, decine di senza casa, per farli mangiare. […]Una volta venne a cena da noi: era timidissimo, sembrava non rendersi conto del suo talento e del suo successo».

     

    RULA JEBREAL RULA JEBREAL

    Dunque, Bologna e gli studi prima in fisioterapia e poi in giornalismo. Com’è arrivata in televisione?

    «Grazie ad Afef».

     

    Afef Jnifen, l’ex moglie di Marco Tronchetti Provera?

    «Proprio lei. Io avevo scritto un articolo per Il Resto del Carlino sulla Seconda Intifada palestinese del 2000, quando in tv Ferrara e Lerner conducevano una bella trasmissione, “Diario di Guerra”. Io telefonai a La7 chiedendo perché in quel programma non si invitavano mai le donne. Afef allora mi chiamò e mi disse che cercavano un profilo come il mio. Ci incontrammo a Milano e ottenni così il primo contratto in tv».

    roger waters roger waters

     

    E un lavoro con Giuliano Ferrara, non proprio uno in linea con le sue idee politiche.

    «No, ma io lo rispetto moltissimo. È onesto intellettualmente, non fa attacchi gratuiti e anche se nel suo studio abbiamo avuto scontri pesanti sulle idee in fatto di conflitto israelo-palestinese, io sono ancora amica sua e di sua moglie […]».

     

    E i suoi amori, Rula?

    «No, dai, che poi Miral mi sgrida».

     

    Mi parli almeno del flirt con Roger Waters: non capita tutti i giorni di essere amate dall’autore di «The Dark Side of the Moon». Ci faccia sognare.

    «No, per carità. Quella storia non è mai stata confermata! Non scriva nulla».

    RULA JEBREAL RULA JEBREAL

     

    La storia con Julian Schnabel però sì.

    «L’ho incontrato a una mostra d’arte a Roma. Si avvicinò e mi disse quello che mi dice la maggior parte degli uomini quando mi vede per la prima volta».

     

    Il solito languido «Sei bellissima»?

    «No, mi dicono sempre “Sei indiana?”».

     

    Miral la sgrida per gli amori?

    «No, mi prende in giro, è diverso. […]»

     

    […]

    Rula Jebreal Rula Jebreal

     

    A proposito di Obama: lo ha incontrato?

    «Eccome. Anzi, ora le racconto uno degli aneddoti che tanto le piacciono. Era il 2017 e l’ex presidente venne in Italia. Io venni scelta per intervistarlo in pubblico a Milano. Quando lo vidi arrivare, sbiancai: era sudato, con la camicia stropicciata, la cravatta storta. Quella se non ricordo male era la sua prima uscita pubblica da ex presidente degli Stati Uniti, tutto il mondo ci avrebbe guardato. Allora corsi dal suo portavoce e gli dissi “Bisogna asciugare il sudore al presidente”. Lui mi rispose “Diglielo tu, io non ho il coraggio”. Mi avvicinai a Obama e gli feci presente che avrebbe dovuto tamponarsi almeno la faccia e le sopracciglia. Lui si mise a ridere e disse: “Aveva ragione Michelle, sei assertiva”».

    rula jebreal copia rula jebreal copia

     

    E come andò a finire?

    «Che presi un fazzoletto e gli tamponai la faccia. Con quelli dei servizi segreti che mi guardano incerti tra il mettersi a ridere o arrestarmi».

     

    E Hillary Clinton l’ha mai incontrata?

    «Certo, nel 2019 al Forum Ambrosetti di Cernobbio ho moderato un dibattito tra lei e il repubblicano Lindsey Graham. Quest’ultimo era chiaramente alterato, forse ubriaco, ma Hillary si rifiutò di rimarcare la cosa, dimostrando grandissima correttezza».

    […]

    E a cinquant’anni, poi, una si può anche permette il lusso di mandare tutti a fare una passeggiata.

    «Proprio così! Nel mio caso direi una biciclettata, visto che io pratico la bici. In particolare, una disciplina abbastanza dura, Soul Cycle».

    […]

     

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    E lei, Rula? Si vede ancora come quella ragazza di diciassette anni che arrivò in Italia con i jeans e la camicetta bianca?

    «Oggi ho una carriera avviata come giornalista qui in America e come scrittrice, mi occupo di temi che mi interessano e ho una figlia che per me è tutto. Ho tanti amici, sia qui che in Italia e sono riuscita a costruire una certa credibilità, cosa che desideravo. Sono più forte e vorrei che tutte le donne acquisissero consapevolezza e senso del proprio essere. E pensi che a cinquant’anni ho anche messo su qualche chilo. Come dire, finalmente anche io ho le curve!».

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