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    VITA BREVE E POLIAMOROSA DI ALBERT CAMUS - IL 30 DICEMBRE 1959, SESSANT'ANNI FA ESATTI, L'AUTORE DELLA "PESTE" SCRISSE DUE LETTERE D'AMORE. DUE AMANTI DA VEDERE LO STESSO GIORNO. MA UN MISTERIOSO INCIDENTE D'AUTO CANCELLÒ GLI APPUNTAMENTI. AVEVA 47 ANNI. L'AUTO SAREBBE STATA SABOTATA A OPERA DEL KGB…


     
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    Gabriella Bosco per “la Stampa”

     

    Albert Camus Albert Camus

    Il 30 dicembre 1959, sessant' anni fa esatti, Albert Camus scrisse due lettere d' amore. Una a Maria Casarès, la celebre attrice alla quale era legato da quindici anni. L' altra a Catherine Sellers, anche lei attrice, al cui fascino aveva ceduto più di recente. Da Lourmarin, nel Vaucluse, dove si trovava con la moglie Francine e i due figli, in procinto di partire per Parigi, nell' eccitazione causata dall' idea di un rientro che ai suoi occhi rappresentava la ripresa della scrittura oltre che le tanto attese retrouvailles amorose, prese la penna e stilò le due missive.

     

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    «Ecco la mia ultima lettera, dolcezza cara», scrive a Catherine, «per augurarti l' anno del cuore, e una corona di tenerezza e di gloria». E a Maria: «Ecco qui. Ultima lettera. Giusto per dirti che arrivo in auto, rientro lunedì con i Gallimard. Ti telefonerò al mio arrivo, potremmo cenare insieme martedì». Martedì. Anche a Catherine ha dato appuntamento lo stesso giorno: «Torno e sono contento di tornare. A martedì, mia amata. Ti bacio sin da ora, e ti benedico dal fondo del mio cuore».

     

    Pensava forse di incontrarla nel pomeriggio, prima di andare a cena con Maria.

    camus camus

    Com' è noto, quel martedì non giunse mai. Il 4 gennaio, lunedì, il giorno del rientro a Parigi, l' auto guidata da Michel Gallimard, suo amico e editore, figlio del fondatore Gaston, andò a schiantarsi contro un albero. Fatto alla cui luce quell'«ultima lettera» ripetuto due volte si mette a suonare tragicamente profetico. Camus voleva dire ultima del '59, certo. Eppure.

     

    Catherine Sellers Camus Catherine Sellers Camus

    Su quell' incidente si è molto detto, molto scritto. Michel Gallimard guidava su un rettilineo di una strada larga, c' era poco traffico, sulla dinamica non venne fatta luce, nessuna indagine: esplosione di un pneumatico? Rottura di un asse? Nel 2013 un nostro connazionale, Giovanni Catelli, ha pubblicato un libro intitolato Camus deve morire (Nutrimenti) in cui argomenta a sostegno dell' ipotesi di un attentato.

     

    Camus Camus

    L' auto dell' editore sarebbe stata, secondo Catelli, sabotata a opera del Kgb che non aveva gradito certi interventi di Camus, e in particolare uno contro il ministro degli Esteri dell' Unione Sovietica. È certo che in quegli anni Camus si era fatto tanti nemici: i nazionalisti francesi, che non volevano l' indipendenza dell' Algeria; gli estremisti algerini, a cui dava fastidio la sua moderazione di fronte alla sorte dei pieds-noirs, i francesi d' Algeria, nell' eventualità dell' indipendenza; le forze reazionarie, che vedevano in lui un campione della Resistenza e della sinistra; gli stalinisti e l' Unione Sovietica, che aveva attaccato con vigore per l' invasione dell' Ungheria; la dittatura fascista spagnola, cui si opponeva con discorsi pubblici, denunciandola in ogni sede, perché l' Occidente non la accettasse nelle istituzioni internazionali.

    La figlia di Camus La figlia di Camus

     

    CAMUS SUICIDIO CAMUS SUICIDIO

    Di recente il libro di Catelli è stato tradotto in francese (per Balland), con una quarta di copertina prestigiosa firmata Paul Auster, convinto sostenitore della tesi del complotto.

    Camus Camus

    Tesi che tuttavia continua a venir discussa. Le prove a favore sono in genere giudicate non del tutto convincenti. Ma il movente, la difesa di un autore che dal 4 gennaio 1960 continua a mancare alla stregua di Pasolini (è quanto afferma in fin dei conti Catelli), quello ha convinto. Del resto, l' altalenante oscillare dell' opinione tra Sartre e Camus che stabilisce opposti favori a seconda dei momenti, è tornato di recente a pendere più verso Camus rispetto a decenni scorsi maggiormente sartriani.

    camus maria casares camus maria casares

     

    Fatto sta che in quella doppia lettera d' amore, doppiamente «ultima», Camus - che a 47 anni era molto lontano dal pensiero di morire - aveva accennato a voler parlare degli hasards della strada. Stava scrivendo il libro che non poté terminare e che sarebbe uscito postumo, Il primo uomo, in cui un suo alter ego di nome Jacques Cormery torna nell' Algeria della sua infanzia e fa i conti con i fantasmi del suo passato. E con i sentimenti.

     

    Camus l'incidente mortale Camus l'incidente mortale

    Sì, perché dopo libri capitali come Lo straniero o La peste, dopo l' Assurdo e la Rivolta, dopo il Nobel preso a 44 anni nel 1957, era arrivato per lui il ciclo dell' Amore. Nella sacca che aveva con sé in quell' auto fatale c' era tutta la parte già scritta del Primo uomo, c' erano i dossier, gli abbozzi delle due parti che avrebbero dovuto seguire. La vedova Francine decise di non pubblicare.

     

    Ma la figlia Catherine, quando venne il suo turno di occuparsi dell' eredità paterna, facendosi forte del lavoro di una équipe di specialisti, decise di darlo alle stampe (per Gallimard, nel 1994, con annesso il Carnet di Camus dedicato alla scrittura del libro - ed è la stessa figlia Catherine ad aver voluto la pubblicazione delle lettere d' amore del padre, sempre per Gallimard, lo scorso anno: per evitare che lo facessero altri «spinti da curiosità malsane».

     

    Albert Camus Albert Camus

    Scritto in terza persona, il testo del ‘Primo uomo’ presenta a un certo punto un «io» imprevisto, sfuggito di penna, rivelatore. Camus lo avrebbe tolto? Il protagonista si sente un mostro, per via dell' indifferenza con cui ha vissuto fino al momento in cui è tornato sulla tomba del padre, mostro fino ad allora a causa del vuoto creatosi in lui per aver vissuto senza quel padre.

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    Camus, per poter scrivere di tutto questo deve passare per la terza persona, per l' alter ego, per Jacques Cormery, che si faccia carico sulla pagina di ciò che per l' autore è troppo faticoso - impossibile - da dire parlando in prima persona. Ma in quella certa pagina l' io si rivela, emerge in superficie. Fugacemente, poi si reimmerge. Camus e il suo doppio, il capro espiatorio testuale.

    Chissà quale dei due ha scritto a Maria, quale a Catherine.

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