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    I MIGLIORI CASINI DELLA NOSTRA VITA - AMORI E BOLLORI DI STEFANIA CASINI, SEX SIMBOL DEGLI ANNI '70 CHE È RIUSCITA A SOPRAVVIVERE A SE STESSA, A DIFFERENZA DI TANTE COLLEGHE: I FILM CON VANZINA, “SUSPIRIA” CON DARIO ARGENTO, LA SCENA EXTRA-HOT IN "NOVECENTO" DI BERTOLUCCI ALLE PRESE IN DUPLEX CON I MEMBRI DI DE NIRO E DEPARDIEU (FOTO), LE TETTE AL VENTO SU "PLAYBOY" E "PLAYMEN", SANREMO CON GRILLO, IL TRASFERIMENTO NEGLI USA, DOVE SI REINVENTA GIORNALISTA - LE FESTE "ALLEGRE" CON WARHOL E... VIDEO


     
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    Silvia Maria Dubois per "www.corriere.it"

     

    STEFANIA CASINI STEFANIA CASINI

    Si è spogliata e poi si è rivestita. Accanto al boa di piume blu di Playmen, si è presa il lusso di schiaffare sul tavolo anche una laurea in architettura, pellicole con firme del calibro di Germi, Bertolucci, Argento. Poi si è rispogliata.

     

    Ha fatto quello che ha voluto, ha rifiutato, ha reinventato: è così Stefania Casini, sex simbol degli anni Settanta, mito che è riuscito a sopravvivere a se stessa, a differenza di tante colleghe, falene troppo luccicanti nei sogni erotici della notte, per poter sopravvivere ai faticosi riflettori del giorno.

     

    Chiudi gli occhi e la vedi (mezza) nuda fra Pozzetto o dentro un letto, ma se tieni gli occhi socchiusi un po’ di più, vedi anche quel palco di Sanremo targato 1978, reportage e fiction, video sui social che la tengono in contatto con il mondo reale, dopo tanti anni. Proprio Stefania Casini è stata fra le protagoniste, su Rai Tre, giovedì 17 giugno, di una delle puntate inedite di “Le Ragazze”, programma cult che racconta la storia d’Italia tutta al femminile.

     

     

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    Gli inizi, impegni al massimo

    Chi pensa di aver conosciuto Stefania Casini grazie a qualche commedia di successo, sappia che fra le mani ha solo un piccolo pezzetto di un puzzle molto più grande e composito di questo personaggio. La “montanara” (definizione sua) Stefania nasce a Villa di Chiavenna, il 4 settembre 1948.

     

    Una generazione che respira l’aria della ricostruzione, delle metropoli ancora genuine, ma in piena evoluzione. “Se pensi di diventare attrice va bene, ma prima ti prendi la laurea” sembra aver messo subito in chiaro il padre. Detto, fatto.

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    Stefania, volontà di ferro, si laurea in architettura al Politecnico di Milano e subito si mette a studiare seriamente nel campo della recitazione, amore professionale già germogliato ai tempi del liceo, forse ancora prima. Un impegno che le regalerà presto le prime soddisfazioni. Qualcuno la avvisa: “Germi cerca l’attrice per il suo film”. Non ci pensa due volte, si presenta al provino: da lì, Stefania Casini, non si fermerà più. È il 1970.

     

    Il successo (quello «serio»)

    Il ruolo di Carla, accanto ad un giovane Gianni Morandi, nel film «Le castagne sono buone», consegnano il suo sorriso e il suo maglioncino viola al grande pubblico. Ma Stefania non molla il teatro, il suo è un «presidio d’amore» che la premia presto: nel 1971 torna sul palco, grazie a Tino Buazzelli, intrepretando la più giovane protagonista di sempre in «Sei personaggi in cerca d’autore» di Luigi Pirandello.

     

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    Qui iniziano le diverse strade parallele intraprese da Stefania e anche le curiosità della sua storia cinematografica: sempre ad inizio anni Settanta, infatti, si dimostra all’altezza anche nel ruolo di doppiatrice: sua la voce di Caterina (Carole Andrè) in «Don Camillo e i giovani d’oggi» (1972) di Mario Camerini e quello di Virginia (niente meno che Jane Birkin) in «Bruciati da cocente passione» (1976) di Giorgio Capitani

     

    La nascita del sex symbol

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    La seconda metà degli anni Settanta sono una cavalcata di popolarità, fra seni al vento, riccioli amaranto e grandi registi: mix di film come “Luna di miele in tre” di Carlo Vanzina, “Suspiria” di Dario Argento, “Maschio latino… cercasi” di Giovanni Narzisi le fanno tenere il solito formidabile equilibrio fra impegno e leggerezza. Un equilibrio che gioca con se stesso, con copertine di Playboy e Playmen e una prima, storica, apparizione femminile sul palco di Sanremo, nel 1978, accanto a Beppe Grillo, Maria Giovanna Elmi e Vittorio Salvetti.

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    L’inizio del nuovo decennio, però, non stimola più l’attrice, che sente il bisogno di cambiare. Parte per l’America, si reinventa, inizia qui la sua carriera (parallela) di giornalista. Ma attenzione: il legame con la recitazione non si spezzerà mai: Stefania diventa produttrice e appare in diverse pellicole, fra cui “Il ventre dell’architetto” di Greenaway (1987), “Maledetto il giorno in cui ti ho incontrato” di Verdone (1992), “Dafne” di Federico Bondi (2019).

     

    In mezzo le fiction: qualcuno la ricorderà in “Donna” (1996) o in “Incantensimo” (2003). Ma Stefania Casini è tanto altro e sarà tanto altro. Al compleanno dei suoi 70 anni, ha detto, in un’intervista a “Io donna”: “Sono felice di essere una perennial”. Definizione azzeccata, aspettando la sua prossima sfida.

     

    ‘’PER UN UOMO È PIÙ DIFFICILE MOSTRARE IL SESSO, QUESTIONE DI MISURE’’

    Da https://corrieredellumbria.corr.it/news/spettacoli/27631569/stefania-casini-chi-e-sesso-gerard-depardieu-robert-de-niro-corpo-nudo-fiore-amore-giancarlo-soldi.html

     

    https://it.xhamster.com/videos/stefania-casini-gerard-depardieu-robert-de-niro-in-novecento-44879

     

    Stefania in passato ha ricordato spesso la scena di sesso con Gerard Depardieu e Robert De Niro nel film Novecento, spiegando perché per i due attori fu più difficile girarla. "Interpretavo una prostituta epilettica - ha dichiarato -. Io non ho mai avuto problemi di pudore, ho fatto foto nuda, il mio corpo nudo era come un fiore: una cosa bella, non da coprire. Erano più i due uomini ad avere problemi: per un uomo è più difficile mostrare il sesso, questione di misure. Ma Bertolucci amava gli attori, ci metteva nelle condizioni di dare il meglio".

     

    Stefania Casini ha infine raccontato tempo fa come la censura volesse tagliare la celebre scena del film che l'ha vista protagonista insieme ai due attori: "Bertolucci si oppose e la spuntò - ha sottolineato -. E io sono contenta perché sono entrata nella storia del cinema. I miei amici gay mi dicono che ho avuto il privilegio di avere nelle mani due membri assai famosi".

     

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