Ilaria Proietti per “il Fatto quotidiano”
maria elisabetta alberta casellati 2
Colpo di scena al Senato. La Commissione contenziosa, ormai pronta a decidere sui 771 ricorsi presentati contro la delibera che ha imposto la revisione al ribasso dei vitalizi degli ex senatori, è in stallo. E ha rinviato la camera di consiglio prevista per ieri dopo le dimissioni dall' organismo di Elvira Evangelista del Movimento 5 Stelle.
la presidente del senato maria elisabetta alberti casellati col suo capo di gabinetto nitto palma (2)
La senatrice ha deciso per il passo indietro dopo che si è scoperto, come rivelato dal Fatto Quotidiano e dalla Notizia, che sul collegio giudicante di Palazzo Madama pesava un conflitto di interesse difficile da ignorare: un micidiale intreccio di rapporti tra Nitto Palma, il capo di gabinetto della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e due membri della Commissione da lei nominati nell' organismo: si tratta del senatore di Forza Italia, Giacomo Caliendo che presiede l' organismo e del componente laico Cesare Martellino che è relatore sui 771 ricorsi contro il taglio dei vitalizi.
nitto francesco palma
Che erano 772 fino al 29 ottobre, quando Nitto Palma, travolto dalle polemiche ha deciso di ritirare il suo su cui si apprestavano a decidere i due giudici "amici". Vecchie conoscenze politiche e professionali che da qualche mese si sono ritrovati al Senato dopo che le loro carriere (e i loro incarichi) si erano incrociati per anni.
ELVIRA EVANGELISTA
Ma nonostante il ritiro del ricorso, come tentativo in extremis di allontanare il sospetto del conflitto di interessi che ha messo in imbarazzo il Palazzo, la frittata è ormai fatta. Perché laddove questa Commissione dovesse annullare o disapplicare la delibera sui vitalizi, anche Palma beneficerà della decisione. ricorso o meno. E infatti il Movimento 5 Stelle attacca a testa bassa.
giuseppe conte maria elisabetta alberti casellati sergio mattarella
"La senatrice Evangelista ha deciso di dimettersi, ritenendo che nel collegio non ci fossero le condizioni necessarie e indispensabili per un giudizio così delicato. Una scelta del tutto condivisibile: la sensazione è che le ragioni dei ricorrenti e l' interesse collettivo non fossero sullo stesso piano. Forse erano altri che avrebbero dovuto fare un passo indietro, per garantire la giusta serenità al collegio giudicante" si legge sul blog delle Stelle in post dal titolo "Sui vitalizi non accettiamo farse" che pare un avviso di sfratto.
francesco nitto palma
Ma la Commissione Caliendo pare invece voler resistere alla buriana. "Ora integreremo il collegio con un supplente insieme a cui riapriremo l' istruttoria. E sarà necessario riconvocare gli avvocati degli ex senatori ricorrenti" ha detto Caliendo che prova a chiudere il caso e pure le polemiche. Che però non si spengono.
"Le mie dimissioni - dice la senatrice pentastellata Evangelista - non riguardano questioni tecnico-giuridiche, su cui avrei potuto in Camera di consiglio esprimere la mia posizione.
la presidente del senato maria elisabetta alberti casellati col suo capo di gabinetto nitto palma (1)
Magari in dissenso rispetto alla prospettiva di annullare la delibera sul ricalcolo dei vitalizi che ritengo sostanzialmente corretta perché rispetta il principio della ragionevolezza e anche delle prevedibilità: l' affidamento del privato (in questo caso gli ex senatori rispetto al vitalizio, ndr) soccombe sempre di fronte all' interesse pubblico e all' equità sociale. Fattori che da tempo hanno determinato la necessità di introdurre il metodo contributivo per tutti i comuni cittadini".
Ma qui il dissenso sulla soluzione che si va profilando c' entra fino a un certo punto. La questione infatti è un' altra e riguarda la necessaria autonomia e l' imparzialità delle decisioni attese dalla commissione contenziosa. Che evidentemente, dopo le rivelazioni di stampa ha traballato pesantemente. "Il clima che si è creato negli ultimi giorni non mi garantiva più la dovuta serenità per un giudizio così delicato: il collegio non mi è parso così equidistante dagli interessi in gioco" dice rammaricata la senatrice prima di aggiungere: "Fossi la presidente del Senato rivedrei la composizione della Commissione contenziosa anche per allontanare il rischio di ogni strumentalizzazione delle future decisioni".