Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
vittorio feltri
È noto. Noi italiani eccelliamo nell' arte dell' autodenigrazione. Ogni volta che accade un incidente, una sciagura naturale, un disastro qualsiasi ci abbandoniamo alle critiche verso le autorità. D' altra parte siamo noi ad aver inventato lo slogan più diffuso: piove governo ladro, che sintetizza il pensiero corrente, il più comune e sentito. I cittadini del Nord ce l' hanno a morte con la gente del Sud che ricambia il sentimento. Gli operai sono in eterna polemica con gli imprenditori. I quali dipingono i loro dipendenti come sanguisughe.
Gli interisti odiano i milanisti e viceversa. Esistono ancora numerosi personaggi che detestano i fascisti benché morti e sepolti, mentre i sopravvissuti, quelli di CasaPound, quando si va a elezioni raccolgono consensi intorno allo zerovirgola. Gli esempi sarebbero infiniti, ma ci fermiamo qui per non annoiare i lettori. Comunque è un fatto che ci diamo l'un l' altro dei farabutti, degli evasori fiscali, dei corrotti e perfino degli stupratori, degli assassini per quanto le statistiche dimostrino che il popolo che si riconosce sotto il tricolore sia tra i più miti non solo d'Europa: già, siamo i migliori del mondo, però non lo sappiamo o fingiamo di non saperlo.
EMMANUEL MACRON
Lunedì Notre Dame è stata distrutta dalle fiamme a Parigi, non a Reggio Calabria, e così abbiamo scoperto, senza ammetterlo, che i francesi sono più pirla di noi. Pensate, disponevano di un monumento medievale meraviglioso, un mito, e allorché ha preso fuoco nessuno se n' è accorto in tempo ed è finito in cenere. Gli allarmi tecnologici non c' erano e se c' erano dormivano, non funzionavano, i pompieri sono arrivati sul posto del rogo dopo mezz' ora, non c' è stata anima in grado di limitare i danni. Fosse successo a Milano o a Roma i politici si prenderebbero a pugni rimbalzandosi le responsabilità. I giornali gronderebbero indignazione, accuserebbero Salvini e Di Maio, la protezione civile e le forze dell' ordine.
la cattedrale di notre dame dopo l incendio 8
Immaginate le risse nei talk show, le interrogazioni parlamentari, le frecciate al Papa e a Mattarella, tutti complici della distruzione della storica cattedrale. I cugini d'Oltralpe non mi pare si diano martellate sui testicoli; danno la colpa al caso, alla sfiga, senza massacrare Macron che pure qualche calcio nei glutei lo meriterebbe.
Il problema è che i transalpini nonostante i gilet gialli e le puttanate del loro governo hanno un minimo di dignità che li preserva dal ridicolo. Almeno in questo, e soltanto in questo, converrebbe imitarli. Se brucia una chiesa, dove pochi ormai mettono piede perché la massa è miscredente, pazienza, se ne farà un' altra e buona notte al secchio.
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