Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
VITTORIO FELTRI E MATTEO SALVINI
Nonostante guidi il partito potenzialmente più massiccio, Salvini viene attaccato con virulenza dalla quasi totalità della stampa italiana, tutta piegata a sinistra, da una parte, come la torre di Pisa. Insomma, Matteo sta sulle scatole ai miei colleghi i quali vorrebbero vederlo steso sul ring della politica, abbattuto da un Tyson che però non c'è. Roba da matti.
Alberto da Giussano ha fatto incetta di consensi grazie ad attacchi sgangherati sferrati da chiunque e nessuno tra i suoi nemici ha capito di avergli fatto e di continuare a fargli un gran favore. Ieri sul Corriere della Sera, per citare un giornalone, l'ex direttore del medesimo, Ferruccio de Bortoli, si è scagliato contro il leghista dicendo questa bestialità: se si svolgono elezioni anticipate significa che il ministro degli Interni si appresta a fare l'uomo solo al comando. E dove sta il problema?
matteo salvini
La storia della Repubblica è piena di candidati premier che si presentavano in proprio alle consultazioni, da De Gasperi fino agli anni recenti, senza che nessuno si scandalizzasse. Le coalizioni si formavano a spoglio avvenuto, la Dc si alleava con il Pri, con il Psi, con il Pli e con i socialdemocratici. Le alleanze duravano un anno o due e poi si rescindevano, quindi si ricomponevano.
Perché il leader del Carroccio non può fare altrettanto con il suo capo? Ma che discorsi sono? Salvini viaggia sul filo del 40 per cento. Mi pare che basti per affrontare le urne benché de Bortoli e tanti bravi editorialisti siano perplessi.
GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI
La verità è che ai democratici come costoro non va a genio che si svolga l'esercizio più alto previsto dalla stessa democrazia rappresentativa: il voto, che consente al popolo sovrano di scegliere da chi desidera essere governato. Essi preferiscono i giochi di palazzo, la gabole delle segreterie, gli accordi sotto banco, i sotterfugi.
Cosicché al Capitano converrà guardarsi alle spalle e temere le coltellate tra le scapole, premunendosi dal riceverle ovviamente a tradimento dai professionisti che frequentano le istituzioni, che non sanno fare altro che vivere a sbafo col denaro dei contribuenti. Per lui è iniziato un calvario, la sua sarà una via Crucis e non gli sarà facile superarla indenne.
renzi porta a porta
I tribuni di professione ne inventeranno di ogni colore pur di non recarsi ai seggi il cui responso li condannerebbe ad andare a casa o, nel migliore dei casi, all' opposizione.
È evidente che a Grillo, a Renzi e ad altri politicanti conviene congelare la crisi e rinviare sine die il redde rationem: ridurre il numero dei parlamentari, fare la manovra, indire il referendum. In pratica tirarla per le lunghe nella speranza di fiaccare la galoppata degli ex padani. C'è un unico uomo in grado di scongiurare la schifezza: Sergio Mattarella. Costui avrà il coraggio di sciogliere le Camere?
salvini mattarella