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    VIVE LA RECESSION! - ERA SOLO QUESTIONE DI TEMPO: LA FRANCIA È IN RECESSIONE - PER DUE TRIMESTRI DI FILA IL PIL CALA DELLO 0,1%, E IL PRIMO TRIMESTRE SI È CHIUSO CON UNA CRESCITA ZERO - HOLLANDE CERCA DI METTERCI UNA PEZZA CON UNA MANOVRA DA 7,2 MLD DI NUOVE ENTRATE E 1,5 MLD DI TAGLI, MA LA STRADA È LUNGA - NEMMENO L’INFALLIBILE GERMANIA SE LA PASSA BENE: A GIUGNO LE ESPORTAZIONI SONO SCESE DELL’1,5% E LA PRODUZIONE INDUSTRIALE DELLO 0,9%...


     
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    Alberto Mattioli per "la Stampa"

    MERKEL E HOLLANDEMERKEL E HOLLANDE

    La notizia era attesa, ma non diventa per questo meno cattiva. La Francia è in recessione. Ufficiosamente, per ora; ufficialmente, appena si verificheranno le previsioni della Banca di Francia annunciate ieri. Secondo la Banca, nel terzo trimestre del 2012 il Pil francese dovrebbe calare, sia pure di poco: meno 0,1%.

    Il Pil dovrebbe essere diminuito, sempre di uno 0,1%, anche nel secondo trimestre (anche se la conferma ufficiale arriverà solo martedì a opera dell'Insee, l'Istat locale). E due trimestri di fila di calo del Pil, tecnicamente, hanno un nome: recessione. In Francia, non si verificava dalla primavera del 2009 e la situazione è resa più preoccupante dal fatto che anche il primo trimestre del 2012 si è chiuso in maniera poco brillante, con una crescita nulla.

    MERKEL E HOLLANDEMERKEL E HOLLANDE

    Nessuno, francamente, si aspettava dati migliori. Il primo agosto, il ministro dell'Economia, Pierre Moscovici, aveva annunciato di essere «inquieto» per le cifre della crescita, rifiutando però di parlare di un ulteriore ritocco alle previsioni per l'anno. In effetti, anche qui il nuovo governo di sinistra ha messo, diciamo così, le mani avanti: ereditate da quello di destra delle previsioni di crescita del 0,4% per il 2012 e dell'1,7% per il 2013, le aveva già ribassate allo 0,3% per quest'anno e all'1,2% per il prossimo. A questo punto, però, molti dubitano che tali percentuali siano realistiche: per esempio il Fmi, che si aspetta per il 2013 un'economia in crescita dello 0,8%.

    MERKEL E HOLLANDE INSIEME A BERLINOMERKEL E HOLLANDE INSIEME A BERLINO

    Hollande ha sempre detto che gli obbiettivi budgetari della sua presidenza sono portare il deficit al 4,5% del Pil nel 2012 e al 3% nel 2013, come promesso in Europa. Ma fra il dire e il fare c'è di mezzo questa crescita quasi nulla. Il governo ha già anche messo le mani nelle tasche dei francesi, convocando il Parlamento in sessione straordinaria per chiedere soldi. Il salasso estivo che è stato votato è tutt'altro che piccolo: 7,2 miliardi di nuove entrate e 1,5 di tagli. Ma è poco rispetto a quel che resta da fare.

    PIERRE MOSCOVICIPIERRE MOSCOVICI

    La Corte dei Conti stima che per mantenere i suoi obbiettivi di bilancio il governo avrà bisogno di 33 miliardi. Il che significa che l'autunno, che già si prospetta caldo, sarà in realtà caldissimo, benché Hollande abbia decretato che il termine «rigore» è tabù: «La nostra parola d'ordine - avrebbe detto ai suoi ministri secondo l'informatissimo "Canard Enchaîne" - dev'essere risanamento nella giustizia». Ma intanto, dato che le cattive notizie non arrivano mai sole, sempre ieri si è saputo che in giugno il deficit commerciale della Francia è arrivato a 6 miliardi.

    Ma neanche la Germania ride. Si è saputo ieri che a giugno le esportazioni sono scese dell'1,5% e la produzione industriale dello 0,9%. E in Spagna il ministero dell'Economia ha detto di stare valutando, con Bruxelles, una «iniezione anticipata» di fondi a Bankia e ad altri istituti iberici, nel quadro degli aiuti europei fino a 100 miliardi decisi a luglio; da Bruxelles dicono di non aver ricevuto richieste ufficiali.

     

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