Alessio Buzzelli per “il Tempo”
vladimir luxuria
«Ormai siamo arrivati a un delirio fondamentalista». Con queste parole Vladimir Luxuria descrive il polverone alzatosi nell' ultimo mese intorno ad alcuni suoi tweet in cui l' artista ed ex -parlamentare aveva criticato, con solide argomentazioni, le posizioni delle tante showgirl e attrici che in questi giorni hanno denunciato- a distanza di anni e dopo lo scoppio del "caso Weinstein - di aver subito molestie da parte di produttori e registi.
Una polemica che negli ultimi giorni sembrava essersi placata, almeno finché Luxuria non è tornata sull' argomento con un altro, lapidario, tweet («Attenzione a quelle attricette rifiutate per un ruolo in un film che si vendicano sui registi accusandoli di #molestie»). Un tweet che ha fatto indignare molti, scatenando violente reazioni.
vladimir luxuria
Luxuria, in molti hanno travisato le sue parole. Perché?
«Anche le persone che si sono scagliate contro le mie parole sono vittime. Non vittime di molestie sessuali, ma vittime della banalizzazione e ridicolizzazione di un fenomeno serio e reale come quello degli abusi sessuali e della violenza di genere.
Questa gente si sta facendo abbindolare da persone che strumentalizzano questi argomenti per motivi del tutto personali. Una cosa che io, tra l'altro, avevo già immaginato potesse accadere, prima o poi».
harvey weinstein
Quali sono questi motivi?
«Vendetta e ripicca, per esempio. E qui mi sto riferendo alla questione in generale: io conosco bene il mondo dello spettacolo e so che la tentazione di usare l'argomento delle molestie è forte, magari per coprire i propri fallimenti professionali.
Anche perché quando denunci una molestia dopo tanti anni è difficile che il presunto molestatore venga incriminato e di certo non impedisci che costui, subito dopo, possa continuare a fare i propri porci comodi. È inutile».
Quello di farsi pubblicità in un momento di poca visibilità può essere un altro motivo?
«Può essere. Ci sono donne dello spettacolo che, pur di avere un po' di visibilità, farebbero di tutto per un' intervista o una comparsata tv».
Lo «scandalo Weinstein» poteva essere un'occasione per denunciare il perverso meccanismo del mondo dello spettacolo e invece tutto si è ridotto a una sterile polemica partigiana tra chi è d' accordo a prescindere e chi non lo è. Un' occasione persa. È d' accordo?
vladimir luxuria
«Certamente il fenomeno delle molestie esiste ed è molto serio, non solo nello spettacolo.
Il problema è che qui qualcuno, per tornaconto personale, ha fatto perdere credibilità all' intera questione, causando danni enormi e offendendo le vittime delle molestie. Io non sono per difendere a prescindere chi denuncia, soprattutto quando la vittima si accompagna e lavora per anni con il proprio presunto carnefice. Perché la cosa più importante, in questi casi, è la credibilità».
vladimir luxuria
Come ha reagito ai commenti, alcuni dei quali violenti e brutali, sotto i suoi post?
«A me interessa esprimere ciò che penso, indipendentemente dalle reazioni che posso suscitare, perché non riesco a restare indifferente davanti a un’ingiustizia. Io penso che molte delle persone che hanno commentato siano in buona fede, solo che non hanno capito la pericolosità di ciò che sta accadendo.
La pericolosità cioè di queste denunce tardive e a "pancia piena" legate a un mondo, quello dello spettacolo, in cui le vendette e le invidie sono all' ordine del giorno. È un danno enorme alla battaglia contro le vere molestie e le vere violenze. Così si rischia di equiparare uno stupro a cose che sono poco più che ripicche. Il mio è un grido d' allarme».
vladimir luxuria
Lei ha dichiarato di aver ricevuto proposte indecenti che ha però declinato, rinunciando magari a un lavoro. Quindi si può dire di «no»?
«Io ho ricevuto delle avances, certo, alle quali ho detto di no. Molti però fanno confusione tra avances, cioè corteggiamento, e molestie, che sono due cose ben diverse».