Alessio Lana per www.corriere.it
PUZZLE TRASPARENTE
Quand'è che avete composto l'ultima volta un puzzle? L'isolamento da Coronavirus ci sta facendo riscoprire vecchie abitudini. Non ci sono solo lo streaming e i videogame ma anche i giochi da tavolo (Qui una selezione di quelli da due e per tutta la famiglia) e, appunto, i puzzle. Il cambiamento in corso nelle nostre abitudini trova conferma numerica negli Stati Uniti dove si sta registrando una carenza di puzzle.
OLTRE IL MILLE PER CENTO
Come scrive il Wall Street Journal, tra i dieci oggetti più cercati su Amazon martedì scorso, nove erano gel, prodotti antivirali e per l'igiene personale (in primis l'agognata carta igienica) ma al settimo piazzamento spuntava questo divertimento da tavolo nato in Inghilterra a metà Settecento. Un bel salto in avanti se si pensa che di solito i puzzle sono alle posizioni tra la duemila e la tremila dei prodotti più cercati sul sito di Jeff Bezos.
PUZZLE BIANCO
E così ecco che un colosso del settore come Ravenburger ha segnato un più 370% delle vendite anno su anno in Nordamerica e il 26 marzo è arrivato a più mille per cento rispetto al medesimo giorno del 2019. Il problema ora, come afferma il Ceo del divisione americana della società, Filip Francke, è trovare un modo per far arrivare i prodotti agli acquirenti, «La domanda al momento è praticamente infinita», sottolinea.
CRESCONO ANCHE IN ITALIA
Anche in Italia c’è una riscoperta dei puzzle. «Possiamo confermare che i puzzle di Ravensburger sono più richiesti che mai», afferma la divisione italiana dell'azienda al Corriere della Sera, «Stiamo facendo del nostro meglio per continuare a offrire questi prodotti, ma dobbiamo affrontare sfide senza precedenti nella produzione e nella catena di approvvigionamento. In questo periodo di pandemia, le famiglie rimangono a casa per molti giorni: i nostri puzzle fanno loro compagnia rappresentando un passatempo rilassante, gioioso ed intelligente».
PUZZLE BIANCO
Nel nostro Paese il canale preferenziale di vendita è soprattutto l'ecommerce ma non solo quello dei grandi colossi. Sulla falsa riga di ristoratori, esercenti e produttori di birra, tanti negozi fisici hanno aperto un sito per la vendita oppure si sono organizzati per offrire la consegna a casa dei propri prodotti tramite Whatsapp e Facebook.
IL PUZZLE TUTTO BIANCO
Visto il rinnovato amore, c'è chi si è ingegnato a creare prodotti sempre più particolari. Due in particolare stanno facendo rumore. Il primo viene dal Giappone ed è un puzzle tutto bianco. Chiamato «Pure Hell», inferno puro, e corredato da una scatola che, prosaicamente, mostra teschi che ricordano il pericolo di disastro nucleare, è composto da duemila pezzi monocolore, una vera follia da 72×49 centimetri per solutori abilissimi. C’è poi anche la versione Micro, mille pezzi che però formano un’immagine piccolissima, di soli 38x26 centimetri. Il produttore, Beverly, li consiglia dai 18 anni in su, un’abile mossa di marketing che non ha però riscontro nella realtà.
PUZZLE
UN MODELLO TRASPARENTE
Gli fa eco un altro puzzle al limite del possibile. È formato infatti da pezzi completamente trasparenti, in grado di far impazzire anche i più appassionati. Ideato da LittleFlowerPotShop, è disponibile in quattro versioni. La più facile ha solo nove pezzi, un gioco da ragazzi, poi si sale a 25 tessere, il terzo modello ne ha 49 e l'ultimo, il più arduo, ben 144, ovvero un quadrato di 12 per 12. Realizzati in plastica, vista la trasparenza possono essere usati per coprire una foto, come un vetro, oppure per un sottobicchiere fuori dal consueto.