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    VOLETE EVITARE CHE IL NATALE UCCIDA MESI DI SACRIFICI A TAVOLA? ECCO COME SALVARE LA LINEA SENZA RINUNCIARE ALLA CONVIVIALITÀ DELLE FESTE – PAROLA D’ORDINE È CONTENERSI, EVITANDO LE ABBUFFATE E RENDENDO PIÙ “LEGGERI” I PASTI: BASTA PARTIRE CON UN ANTIPASTO DI FRUTTA E VERDURA, EVITARE LE SALSE IPERCALORICHE, PREDILIGERE LA PASTA AL PANE E A…


     
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    Simona Regina per "www.lastampa.it"

     

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    Parola chiave: contenersi. Ma senza rinunciare alla convivialità. Perché si sa, a Natale si fa festa anche attorno alla tavola.

     

    Il messaggio della nutrizionista Stefania Ruggeri è chiaro: non ha senso rinunciare al cenone della vigilia o rovinarsi il pranzo di Natale per l’ansia delle calorie di troppo, meglio preoccuparsi di seguire una sana alimentazione tutto l’anno.

     

    «Insomma, non è Natale ogni giorno e si può rimediare a qualche strappo alla regola che chi più chi meno ci concederemo nei giorni di festa» precisa la ricercatrice del Crea-Alimenti e Nutrizione.

     

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    A NATALE NO ALLE GRANDI ABBUFFATE 

    Tra pandori, torroni, panettoni e pranzi e cene in famiglia più abbondanti del solito, le feste natalizie ci mettono effettivamente a dura prova. Se l’ansia di ingrassare non deve tenerci lontano dai banchetti, possiamo però cercare di non esagerare pur non rinunciando ai piaceri del palato. Come?

     

    Evitando le grandi abbuffate e rendendo più “leggero” il menu della festa. «Partire per esempio con un antipasto che preveda verdure e frutta di stagione può essere un modo per non abbuffarsi, perché le fibre favoriscono il senso di sazietà».

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    Ruggeri consiglia quindi di iniziare i pasti delle feste con piatti colorati e sani – misticanza con melograno, frutta secca e mele, oppure finocchi con arance e melograno – e solo dopo di portare a tavola gli alimenti di tipo proteico e i carboidrati.

     

    «In generale consiglio tutto l’anno di partire con il piede giusto, quindi di iniziare i pasti con un bel mix di frutta e verdura» puntualizza la ricercatrice, che nel libro “Mamma, che fame” (Sonzogno, 2018) spiega che questo è in fondo anche uno stratagemma per farla mangiare ai giovanissimi.

     

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    A tal proposito, anche la Società italiana di pediatria preventiva e sociale raccomanda di dare alla frutta un ruolo di primo piano sulle tavole imbandite a festa, per non far mancare ai bambini e alle bambine un giusto apporto di fibre, vitamine e sali minerali, oltre tutto – puntualizza la Sipps – arance, mandarini, mele, pere, melograni apportano anche un tocco di colore e allegria.

     

    PER NON DIRE NO AI PIATTI DELLA TRADIZIONE, MENO PANE, FORMAGGI, SALUMI E SALSE IPERCALORICHE 

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    Per rendere più leggera la tavola delle feste, meglio rinunciare alle salse ipercaloriche per prediligere il condimento a base di olio extra vergine di oliva e spezie e sostituire la maionese con una salsa allo yogurt.

     

    E per lasciar spazio ai piatti della tradizione, meglio non appesantirsi mangiando pane, salumi e formaggi. «Rinunciare al pane e ai bis è un modo per gustare i sapori della festa senza un sovraccarico calorico» commenta Ruggeri.

     

    «In fondo il pane è un alimento che apporta calorie ma non è gourmet: meglio quindi dare spazio al primo, per esempio ai cappelletti in brodo come da tradizione, e lasciare il pane nel cestino».

     

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    E si vuole gustare anche il dolce, meglio evitare quelli troppo elaborati, quindi chi aspetta il Natale per mangiare il pandoro o il panettone lo scelga senza farciture. E senza strafare: si consideri che una fettina piccola (100 grammi) di panettone, meno grasso del pandoro, apporta circa 330 calorie.

     

    Infine, poco alcol e tanta acqua. «È importante bere molta acqua perché aiuta la digestione e lo smaltimento delle tossine, quindi l’attività di intestino, reni, fegato» spiega la nutrizionista.

     

    COME CORRERE AI RIPARI 

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    Se stare alla larga dalle grandi abbuffate (anche alcoliche) è un saggio consiglio valido tutto l’anno, è innegabile che nei giorni di festa si mangia qualcosina in più. «Nessun problema se subito dopo si corre ai ripari – sottolinea Ruggeri – . Questo vuol dire che se le portate del cenone e del pranzo di Natale hanno messo a dura prova il fegato, nei giorni successivi è bene adottare alcune strategie che consentono di rimettere in sesto il nostro organismo.

     

    E per la “remise en forme” degli organi è consigliabile un’alimentazione pesco-vegetariana . Il 26 dicembre allora, se si sta a casa, si può optare per un brodo vegetale».

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    Un’alimentazione a base di cereali integrali, legumi, frutta, verdura e pesce «migliora la funziona epatica, abbassa colesterolo e trigliceridi messi un po’ in subbuglio dall’eccesso di grassi e zuccheri dei pasti natalizi».

     

    Si tratta in fondo di mangiare «bene e buono», sottolinea Ruggeri, «togliendo dal menu post-festa i salumi, la carne, i formaggi».

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    È importante però affiancare a una sana alimentazione anche un po’ di attività fisica. Per cui – anche senza andare in palestra durante le vacanze – via libera a passeggiate, a piedi o in biciletta, e alla corsa.

     

    «Insomma – conclude la nutrizionista del Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione – se subito dopo i pasti delle feste si ripristina uno stile alimentare corretto, abbinato all’esercizio aerobico, nessuna paura dei chili di troppo».

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