Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"
green pass
Green pass con una dose di vaccino per andare al ristorante al chiuso, con doppia dose per i luoghi più affollati. È una delle ipotesi che il governo discuterà nel corso della riunione della cabina di regia prevista nelle prossime ore. Prevedendo comunque che nelle aree dove maggiore è la circolazione del virus sia prevista ovunque la doppia dose.
L'obiettivo del governo è lasciare l'Italia in fascia bianca almeno fino al 15 agosto e dunque - oltre alla modifica dei parametri per la classificazione delle aree di rischio - si studiano misure che possano contribuire a frenare la corsa della variante Delta.
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E questo passa inevitabilmente per avere il maggior numero di persone immunizzate. La conferenza delle Regioni è stata convocata per oggi, domani ci sarà la riunione con il governo, il Consiglio dei ministri si riunirà quindi entro giovedì in modo da far entrare in vigore il decreto il 26 luglio.
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E così prorogare anche lo stato di emergenza - che scade il 31 luglio - per almeno tre mesi. Fino alla firma del provvedimento la mediazione è comunque in corso e tiene conto delle resistenze già espresse dal leader della Lega Matteo Salvini - che ribadisce il suo via libera al green pass «nei posti affollati, ma non per andare a mangiare la pizza» - e delle perplessità del Movimento Cinque Stelle che il leader Giuseppe Conte avrebbe espresso al presidente Mario Draghi nell'incontro di ieri.
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Una trattativa che mira comunque a raggiungere il risultato di lasciare aperte le attività, come del resto è stato chiesto da tutte le associazioni di categoria. E che il presidente del Consiglio potrebbe annunciare in una conferenza stampa.
I dettagli saranno messi a punto anche grazie al confronto con i presidenti di Regione, ma la linea di Palazzo Chigi è quella di lasciare aperte il più possibile le attività e soprattutto evitare - visto che la variante Delta colpisce chi non è immunizzato - che dove la curva epidemiologica sale, si vada in fascia gialla.
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Ecco perché è stato deciso di far «pesare» sulla classificazione delle aree di rischio, anche il numero di persone ricoverate in area medica e in terapia intensiva e non soltanto - come avviene attualmente - l'incidenza dei nuovi positivi ogni settimana su centomila abitanti.
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E dunque si andrà in zona gialla se l'occupazione dei reparti ordinari supera il 10% dei posti letto a disposizione e quella delle terapie intensive va oltre il 5%. In questa nuova classificazione si tenderà a diversificare i luoghi dove più alto è il rischio di contagiarsi prevedendo un doppio livello di obbligo del green pass.
concerti
E dunque in questa prima fase di applicazione del decreto potrebbe essere sufficiente una sola dose di vaccino (ma anche un tampone negativo, oppure il certificato di guarigione nei sei mesi precedenti) per andare nei ristoranti al chiuso e in tutti gli altri luoghi dove i protocolli già prevedono regole di distanziamento.
concerti
Una doppia dose sarebbe invece obbligatoria per i luoghi affollati, dove alto è il rischio di assembramento anche agli ingressi e all'uscita. L'elenco dovrebbe prevedere stadi, concerti, convegni, eventi, luoghi dello spettacolo, palestre. E consentire - sempre con la doppia dose di vaccino - di poter ballare nelle discoteche all'aperto. Per i ristoranti all'aperto non sarebbe invece prevista alcuna limitazione.
stadio olimpico
La proposta che sarà sottoposta all'esame di maggioranza e presidenti di Regione ha come obiettivo anche quello di non penalizzare chi ha già effettuato la prima dose di vaccino, oppure l'ha prenotata ma - proprio perché non tutte le Regioni prevedono la possibilità di effettuare il richiamo in vacanza - potrebbe decidere di rinunciare.
La riunione dei governatori è prevista per oggi e la linea espressa sarà analizzata dai ministri, ma anche dal Comitato tecnico scientifico che si è già espresso raccomandando di vaccinare il maggior numero possibile di persone, con un'attenzione particolare agli over 60.
DISCOTECHE COVID
Nel decreto sarà prevista la proroga dello stato di emergenza che scade il 31 luglio. Finora il governo guidato da Draghi ha sempre previsto l'allungamento di massimo tre mesi, ma la presenza delle varianti che potrebbe segnare anche l'avvio della scuola e le elezioni amministrative previste per ottobre, potrebbe convincere sull'opportunità di arrivare alla fine dell’anno.
DISCOTECHE COVID
Vuol dire che sarà ancora possibile lo smart working al 50% e la semplificazione di alcune procedure. In questo modo rimane in capo al commissario Francesco Paolo Figliuolo la gestione della campagna vaccinale.