bastone di comando rapa nui xviii sec
Pierluigi Panza per Dagospia
Se lo avessero saputo i Romani che il bastone di comando bifronte Rapa Nui/Isola di Pasqua dalla prima metà XIX secolo si chiama “’Ao” avrebbero saputo spiegare perché uno dice “’Ao, passame er telecomando”. Semplice il tele-comando è l’erede contemporaneo dei bastoni di comando tenuti in mano dai capi tribù e dai capi famiglia. Chi lo impugna è colui che comanda, il più importante del gruppo.
Una mostra organizzata dalla Fondazione Ligabue a Palazzo Franchetti di Venezia, sede dell’Istituto Veneto, aperta sino al 13 marzo espone straordinari bastoni di comando provenienti dall’Oceania, perché lì sono stati usati sino a età “recenti”. Il valore scultoreo dei bastoni del comando esposti in mostra è componente fondamentale della loro identità.
L’abilità scultorea degli intagliatori di questi manufatti è talvolta impressionante, ma non si trattava di semplici esperti: nelle lingue oceaniche i termini “esperto” o “specialista” includevano il nostro concetto di “sacerdote”, alludendo a una dimensione religiosa di questi figure e degli oggetti che realizzavano. A questi oggetti era riconosciuto il valore di “mana”, ovvero di un potere trascendente, quello che per Walter Benjamin è all’origine dell’Arte e del suo essere una sorta di “religione laica”.
bastone di comando a foglia isole salomone xix sec
Sorprende nella mostra “Power and Prestige” è la qualità di questi “bastoni” che spaziano da una trentina di centimetri (come un grande tele-comando) a oltre 3 metri, la fluidità delle forme, la meticolosità dell’intaglio, della lucidatura e degli ornamenti, la varietà delle tipologie.
mazza cerimoniale da danza papua nuova guinea meta xix sec
Questi bastoni erano anche armi e molti furono fabbricati pensando a questa funzione, anche se non tutti furono usati in combattimento: come il tele-comando, usato solo per i combattimenti domestici. Inoltre, come il tele-comando, erano come accessori di arredo o di costumi e oggetti per esibizioni di vario genere, talvolta grandiose e impressionanti come quelle riportate dalle cronache di alcuni missionari della seconda metà dell’Ottocento: chi li possedeva li mostrava allo straniero come segno di forza e prestigio. Infine, i disegni superficiali possono essere enigmatici, come nelle celebri lance dai bordi dentellati delle isole Cook realizzate fino agli anni venti dell’Ottocento e del cui motivo distintivo non si conosce né l’origine né la fonte di ispirazione, un po’ come i simbolini dei telecomandi di ultima generazione.
tele universale 5 siriti bastone figi xviii sec tele strange 6