Fabio Tonacci per “la Repubblica”
ranieri guerra
Nello scivoloso affaire del rapporto Oms sulla prima risposta dell'Italia al Covid-19, pubblicato il 13 maggio 2020 e ritirato dopo poche ore, finora mancava la voce di uno dei protagonisti. Quella di Ranieri Guerra. Il direttore vicario dell'Organizzazione mondiale della sanità è indagato a Bergamo per false dichiarazioni ai pm riguardo al mancato aggiornamento del piano pandemico 2006 e anche in merito alla storia del rapporto prodotto dal team veneziano di Francesco Zambon, ex ricercatore Oms. Ranieri Guerra, difeso dall'avvocato Roberto De Vita, ha accettato di rispondere alle domande di Repubblica .
le mail di ranieri guerra nel 2017 sul piano pandemico
Sapeva che Zambon avrebbe messo online il report?
«Non ho saputo niente della versione finale e della pubblicazione. Alle 19.30 del 13 maggio Zambon mi comunica via mail, mettendo in copia Hans Kluge, (direttore regionale Europa a Copenaghen, ndr ) che era sul sito».
Lui dice che l'Oms ha dato l'ok.
«Non è vero. Mi ero speso in prima persona e in buona fede per garantire le autorizzazioni che mi aveva chiesto di facilitare. All'inizio mi ha detto di averle ottenute quasi tutte, ma dai verbali della seduta valutativa emerge la richiesta dell'ufficio legale di Ginevra di verificare alcuni punti prima di esprimere il parere definitivo. Che, a quanto ne so, non è stato concesso».
Ha proposto 30 correzioni alla bozza. Perché?
RANIERI GUERRA
«Per migliorarne la qualità e correggere parti errate o esprimenti giudizi soggettivi che non erano supportati da fatti, quindi criticabili. Zambon accetta alcune correzioni, ma ne inserisce un altro centinaio».
Lei però voleva cancellare la parte sul Piano pandemico, che - secondo Zambon - era più teorico che pratico ed era fermo al 2006. Era una critica al governo italiano, che lei ha provato a togliere.
«Non è proprio così. Zambon, nella prima versione, parla di un Piano anti-influenzale in modo ambiguo, sostenendo che fornisse solo un quadro legale di riferimento. Invece il Piano del 2006 era vigente: si riferiva a un virus influenzale ignoto e provvedeva a scorte vaccinali e di antivirali. Zambon poi si dimentica di citare il Piano nazionale Covid, di cui era a conoscenza».
FRANCESCO ZAMBON
È stato capo della Prevenzione del ministero della Salute dal 2014 al 2017. L'aggiornamento spettava anche a lei.
«Ho compilato e aggiornato molte cose, lavorando incessantemente. Ho anche cominciato a mettere mano al Piano anti-influenzale, dato che nel frattempo si stavano generando le linee guida Oms, poi pubblicate nel biennio 2017-2018. Avevo lasciato una memoria alla ministra Lorenzin, che venne discussa brevemente con il Gabinetto. Il commento fu che non esisteva copertura finanziaria».
Non c'erano i soldi, dunque.
il servizio di report su ranieri guerra 7
«Il mio successore, il dottor Claudio D'Amario, può spiegare cosa venne fatto, cosa non venne fatto e per quali motivi. Prima di me c'erano altri colleghi, dopo ce ne è stato un altro. Non capisco perché si imputi solo a me il mancato aggiornamento».
Torniamo al report. La mattina del 14 maggio viene tolto dal sito. Zambon ricevette email dall'Oms cinese che ne chiedeva la rimozione. Anche lei fece pressioni?
«Non ne avevo alcun motivo. Molte delle mie correzioni erano state adottate. La linea decisionale che porta al ritiro passa attraverso Zambon e Hans Kluge».
francesco zambon
Nella chat con Silvio Brusaferro, però, lei sostiene di averlo fatto ritirare. Delle due l'una.
«Pezzi di chat incompleti e decontestualizzati nulla dicono rispetto alla verità, oggi documentalmente provata, su chi lo ha fatto ritirare. Ho spiegato al direttore generale Oms Tedros e a Kluge che il testo era stato pubblicato senza preavviso. Speranza aveva approvato l'indice e la copertina. Non è possibile pubblicare un testo del genere senza neppure comunicarlo all'autorità nazionale».
Secondo Zambon, spettava a lei.
«Come avrei potuto, se io stesso non ne sapevo nulla?»
Perché Speranza si lamentò?
ranieri guerra
«Mi disse lapidariamente "pubblicate un rapporto sull'Italia e non ne sappiamo niente". Aggiungendo che Kluge l'aveva chiamato per scusarsi».
Anche lei si è scusato, con una mail piuttosto goffa.
«Speranza era all'oscuro. Le mie scuse nascevano dal fatto che non ero riuscito a convincere gli estensori a comunicarne contenuti e data di pubblicazione. L'Oms non commette mai questi sgarbi istituzionali».
roberto speranza 2
Perché questa sudditanza? L'Oms non dovrebbe essere un organismo terzo e indipendente?
«Terzietà, autonomia e indipendenza dell'Oms non si giudicano sulla base di un rapporto, che, con tutto il rispetto per gli estensori, ha un valore alquanto limitato rispetto alla collaborazione che l'Oms ha prestato fin dalla prima fase dell'epidemia».
Qualcuno del governo italiano fece pressioni per ritirare il report?
«Non mi risulta. È una domanda da rivolgere a Kluge e a Zambon».
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