Giuseppe Gaetano per “www.corriere.it”
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Le campane di Uri, il paesino dell’hinterland sardo, avevano già suonato a morte; i familiari, in lacrime, si erano già accordati col parroco per celebrare il funerale; i parenti, ormai rassegnati, avevano già ordinato le corone di fiori e spedito i telegrammi di cordoglio.
Sembrava tutto pronto: anche la bara era stata già acquistata e la trafila burocratica per il loculo al cimitero conclusa in tempi record. E invece è tutto da rifare. Il più in là possibile, ovviamente.
BARA - FUNERALE
L’anziana 80enne data già in viaggio verso l’altro mondo è sì in condizioni disperate, ma ancora viva, in prognosi riservata nel reparto di rianimazione del Santissima Annunziata di Sassari.
La morta immaginaria
La vicenda è singolare ma autentica: è stato il personale sanitario a comunicare erroneamente la notizia del decesso. Lunedì mattina la figlia ha trovato la donna nel bagno di casa, riversa sul pavimento in stato di semi-incoscienza, colpita improvvisamente da un ictus. L’anziana è stata subito trasportata d’urgenza in ospedale a bordo di un’ambulanza.
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Qualche ora dopo il ricovero, i congiunti sono tornati nel nosocomio per aggiornarsi sulle sue condizioni: «È morta cerebralmente, ormai non c’è più nulla da fare - gli ha detto un medico -. Se volete potete firmare l’autorizzazione all’espianto degli organi». Addolorati, i familiari hanno acconsentito all’espianto delle cornee; poi, rientrati in paese, si sono dedicati ai preparativi per le esequie.
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Ma ieri mattina, tornati in ospedale, l’incredibile sorpresa: che la vecchina era, ed è, ancora viva. Sconcerto a parte, in fondo, è la notizia che vorrebbero ascoltare chiunque ha un proprio caro in cura.