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Sperava di avere un contratto. Un documento che le avrebbe permesso di regolarizzare la propria posizione lavorativa e continuare a mantenere i figli lasciati nel suo paese d’origine, nell’Europa dell’Est. In cambio il suo datore di lavoro pretendeva che lei soddisfacesse ogni sua fantasia. Dopo due mesi però non ha retto. Esasperata dalle continue richieste di rapporti sessuali una 45enne, che da circa 10 anni vive nella sibaritide, ha deciso di denunciare l’uomo per il quale fungeva da badante.
Si tratta di A. L. pensionato 80enne di Corigliano Calabro cui medico curante ha già affermato di non escludere che fosse impotente. Anzi. Dal quadro probatorio sarebbe infatti emerso che l’uomo per indurre la donna a sopportare gli stupri l’abbia invitata in più occasioni ad assumere alcool e calmanti.
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Sostanze stupefacenti che l’avrebbero portata in uno stato di semi-coscienza tale da rendere ‘sopportabile’ il far sesso con l’anziano che nei scorsi il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari Teresa Reggio ha deciso che dovrà essere processato.
Dopo la denuncia presentata dalla donna la Procura della Repubblica di Castrovillari aveva inizialmente richiesto l’archiviazione della posizione di A. L.. Istanza a cui si sono opposti Raffaele e Provino Meles, difensori della malcapitata, ottenendo che il pensionato vada alla sbarra per rispondere del reato di violenza sessuale. Ad indurre la signora ad accettare gli abusi, per una paga che variava dai 20 ai 30 euro al giorni, pare siano state le sue precarie condizioni economiche.
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