Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini e Fabio Tonacci per www.repubblica.it
ALFREDO COSPITO.
C'è una strada diversa dal 41 bis che lo Stato può scegliere per la detenzione di Alfredo Cospito. Una strada che non prevede una "trattativa" o un "ricatto" con i terroristi, per usare le parole del Governo di questi giorni, ma che invece si muove lungo il solco del diritto. La strada è quella della "alta sicurezza", "idonea" comunque a "contenere l'indubbia carica di pericolosità sociale del detenuto". A scriverlo è la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo guidata da Giovanni Melillo, nel parere inviato, così come prevede la norma, al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a cui spetterà la decisione finale.
ALFREDO COSPITO
Nel documento l'Antiterrorismo conferma la pericolosità di Cospito, "non condividendo" le tesi della difesa dell'anarchico che avevano spiegato come le ultime sentenze dimostrassero come nel movimento anarchico non potesse essere individuato un capo. […] In sintesi, in un linguaggio iper tecnico, la Dna sembra dire: Cospito è pericoloso, serve un carcere duro, ma il 41 bis non è la sola strada. Ne esiste anche un'altra che "l'autorità politica" può scegliere. Può, appunto. Cosa farà il ministro Nordio lo si capirà nei prossimi giorni.
ALFREDO COSPITO