Francesco Rigatelli per “la Stampa”
walter ricciardi
Walter Ricciardi, ordinario di Igiene alla Cattolica e nel comitato esecutivo dell' Oms, è il consulente del governo per l' emergenza.
Da subito ha suggerito la catena di comando unica, ma non siamo invece nel caos?
«Nonostante l' handicap del federalismo l' Italia ha preso decisioni difficili. La direzione è giusta, tempi e modi un po' rallentati».
Quando partirà la fase due?
«Ci vuole prudenza».
Dopo Pasqua per le imprese e da maggio per tutti?
«Per quanto riguarda me e gli altri scienziati consulenti del governo occorre più tempo. Ricordiamo che Wuhan ha riaperto dopo tre mesi. Serve la discesa dei positivi, non il rallentamento dell' aumento».
Quali i nuovi comportamenti?
controlli
«Distanziamento fisico e lavaggio delle mani fino a che non si troverà una terapia o un vaccino. Al ristorante sì, ma larghi».
Quanto durerà la fase due?
«Tutto l' anno, ma speriamo in un colpo di fortuna o, meglio, della scienza».
Anche sulle mascherine la catena unica non ha funzionato: in Lombardia obbligatorie, in Toscana da quando disponibili, in Italia no e l' Oms dubita della loro utilità, ma il cittadino che deve pensare?
«L' evidenza scientifica è che quella chirurgica serve solo a chi la porta. Il governo lo spiegherà meglio, ma non la renderà obbligatoria perché andrebbe contro la scienza.
In molti comuni dove non ci sono casi è inutile, mentre dove il virus circola come in Lombardia non fa male, soprattutto nei luoghi chiusi».
Come mai i medici si sono ammalati?
WALTER RICCIARDI NE L ULTIMO GUAPPO
«Per tre motivi. Il contagio arrivato di nascosto e tutto insieme. Comportamenti inadeguati che non sono una novità, tanto che i nostri ospedali hanno il record europeo di infezioni. Carenza di scorte di dispositivi di protezione».
Perché tanti morti in Lombardia?
«La potenza del virus ha portato tutti in ospedale, senza filtro del territorio come ha detto il virologo Palù».
La crisi del sistema lombardo?
«Eccellente per le prestazioni ospedaliere, ha mostrato limiti per epidemie e cronicità a causa dei tagli, ma la pressione è stata tale che nessun sistema avrebbe retto».
A proposito di catena unica, chi doveva fare la zona rossa a Bergamo?
quarantena 1
«La dimostrazione che serve un decisore solo. Consigliai di chiudere, ma tra governo e regione non si sono capiti, forse perché tutta la Lombardia diventò zona rossa».
Esiste un rischio Milano?
«Il contagio cresce più che in altri comuni, ma le misure lo frenano».
E il sud?
«Si può essere ottimisti, solo la Puglia preoccupa».
Tornando alla catena unica, perché su tamponi e test ogni regione fa a modo suo?
WALTER RICCIARDI
«Sui tamponi a parte il Veneto la strategia è uniforme e ora vanno estesi ai guariti prima di farli uscire. Sui test sierologici c' è confusione, ma non sono ancora sicuri. Appena lo saranno il governo farà un' indagine su migliaia di persone».
Si può passare alla fase due senza i numeri veri?
«Per riaprire il consiglio mio e degli altri scienziati è che prima diminuisca il contagio e si faccia un test ai sospetti positivi per la patente di immunità».
Di App ce ne sono già tante, ce ne sarà una nazionale?
«Sì, per i positivi che volontariamente faranno sapere chi sono e chi hanno incontrato».
Funzionerà senza costrizione?
«Spero di sì, così tutti gli altri potranno uscire».
Anche l' Europa procede scombinata, ma se ne può uscire così?
«La realtà è che se non si modernizzano la Costituzione e i Trattati, i virus vinceranno sempre».
WALTER RICCIARDI WALTER RICCIARDI