walter ricciardi
Estratto dell’articolo di Paolo Russo per “la Stampa”
Walter Ricciardi, super consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e professore ordinario di Igiene alla Cattolica, difende il sistema di misure calibrate sulle fasce di rischio, ma per le grandi città dove l' epidemia è fuori controllo chiede il lockdown. Mentre lancia l'allarme ospedali: «I posti letto sono già saturi, il rinvio di ricoveri e interventi sta già facendo aumentare del 10% la mortalità per malattie oncologiche e cardiovascolari». […]
GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA
Il monitoraggio sta per cambiare i colori alla cartina dell'Italia. Ma si possono affidare decisioni vitali per tante attività economiche a un algoritmo?
«Non è un algoritmo, ma un sistema di 21 indicatori, scientificamente inappuntabile, in grado di segnalarci dove ci siano situazioni di difficoltà o di espansione epidemica fuori controllo. Ma il sistema per funzionare ha bisogno di essere alimentato tempestivamente da dati completi. Quello che si può fare in questa fase è raffinarlo e semplificarlo. Ma le decisioni si prendono in base a considerazioni epidemiologiche, non politiche».
milano vuota coronavirus
Ma ha senso con questo livello di diffusione del virus dividere il Paese in fasce?
«Sì, perché di fatto abbiamo zone oramai fuori controllo e altre nelle quali è ancora possibile controllare la curva dei contagi e fare contact tracing. Questo è l' ultimo tentativo prima di essere costretti a calare la carta del lockdown nazionale […]».
La situazione sembra esplosiva soprattutto nelle grandi metropoli. Servirebbe agire con maggior decisione lì?
«Non c' è dubbio. Servono dei veri lockdown cittadini e spetta ai governatori proclamarli.
Vedo troppa gente ancora in giro per le strade. Nelle grandi città, penso soprattutto a Milano, Genova, Torino e Napoli serve agire con decisione e farlo presto».
Le misure attuali non bastano?
conte speranza
«La semplice raccomandazione a non muoversi di casa riduce del 3% l' incidenza dei contagi, il lockdown del 25%. Se a questo accoppiamo lo smart working, che vale un altro 13% e il 15% determinato dalla chiusura delle scuole si arriva a quel 60% che serve per raffreddare l' epidemia. Per questo dico che fermare un attimo tutto dove la situazione è già fuori controllo è l' unica soluzione possibile».
Intanto negli ospedali la percentuale di letti occupati dai pazienti Covid ha superato la soglia di sicurezza
«È un disastro. In molte regioni si stanno rinviando ricoveri e interventi chirurgici. Quando si dice rinviamo gli interventi elettivi che richiedono il post operatorio in terapia intensiva, parliamo di sostituzioni di valvole cardiache o interventi oncologici demolitivi per arginare i tumori. Già oggi la mortalità per le malattie cardiovascolari e oncologiche è aumentata del 10%».
protesta a napoli contro le misure anti coronavirus
[…] Intanto i positivi sintomatici in isolamento domestico si sentono abbandonati. Cosa non sta funzionando?
«Non è facile fronteggiare un' epidemia di questa portata, soprattutto dopo anni di tagli alla sanità. Ma ci sono anche le responsabilità di chi ha avuto a disposizione un miliardo e 400 milioni per assumere personale e mettere in sicurezza gli ospedali e invece non lo ha fatto. […]».
[…] Lei sta seguendo la partita dei vaccini. Possiamo chiudere con una buona notizia?
ASTRAZENECA
«In realtà siamo un po' in ritardo perché non sono ancora arrivati i dati sulla sperimentazione allargata sull' uomo di fase 3 né del vaccino di AstraZeneca, previsti per ottobre, né quelli della Pfizer che dovevano arrivare questa settimana. Nella migliore delle ipotesi l' Ema, l' Agenzia europea del farmaco, potrà autorizzare l' immissione in commercio nei primi mesi del 2021. Che saranno ancora di dura battaglia. Poi tra vaccino, nuove cure ed effetto delle misure adottate in autunno dovremmo vedere la luce. Ma per uscire dal tunnel servirà buona parte del prossimo anno».